24.02.2017

LA PRIGIONE

Data dell'evento: dal 24.02.2017 al 12.03.2017 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

Dal testo originale The Brig di Kenneth H. Brown

con
Luca Cicolella, Lucio De Francesco, Luca Filippi, Lorenzo Frediani, Gabriele Gattini Bernabò, Michele Lisi, Dino Lopardo, Alessandro Maione, Nicola Nicchi, Massimo Nicolini, Gian Marco Pellecchia, Gabriele Pestilli

regia
Raffaele Esposito

produzione
Fondazione Teatro Due

"Nel Marzo del 1957 Kenneth H. Brown, allora marines dell?esercito degli Stati Uniti viene rinchiuso per 30 giorni in una struttura detentiva all?interno del campo militare di Okinawa in Giappone. Tornato a casa scrive The Brig, come in gergo veniva chiamata la prigione, testo drammatico scarno, crudo e violento, che descrive una giornata all?interno del carcere militare,privo di una vera trama, ma estremamente dettagliato nella descrizione della rigidità della struttura militaresca e della brutalità fisica e psicologica che vige fra le mura di the brig. Kenneth Brown invierà il testo al Living Theatre, gruppo newyorkese di artisti anarchici guidati da Julian Beck e Judith Malina, che lo metterà in scena nel 1963, segnando definitivamente la storia del gruppo. The Brig va in scena nel Teatro della Quattordicesima Strada ma le repliche vengono interrotte, il teatro chiuso ad opera del Fisco statunitense e Julian Beck e Judith Malina rinchiusi in prigione. Il testo vedrà altre messe in scena, ma l?esperienza del Living rimarrà la più significativa non solo dal punto di vista teatrale." (c.s.)
 
Per info e prenotazioni: 0521 230242

Luogo: Teatro Due
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MAR DEL PLATA

Data dell'evento: dal 24.02.2017 al 24.02.2017 alle ore 21:00

Nuovo Teatro Pezzani, ore 21.00

di Claudio Fava
con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo, Fabio Bussotti, Andrea Paolotti, Tito Vittori e con Edoardo Frullini, Fiorenzo Lo Presti,
Giorgia Palmucci, Alessandro Patregnani, Guglielmo Poggi
regia Giuseppe Marini

?Vincitore del ?Premio Persefone? come "miglior spettacolo di autore contemporaneo?.

?Mar del Plata" racconta la vera storia della squadra ?La Plata Rugby?, un gruppo di ragazzi che alla fine degli anni '70, nell'Argentina della dittatura dei colonnelli, venne decimato dalla ferocia dei militari di Videla. Tutto ha inizio con il brutale assassinio di uno di loro, un giovane sospettato di far parte dell'Unione degli Studenti. I compagni di squadra decidono di dedicargli un minuto di silenzio prima della partita successiva ma, nonostante l'arbitro fischi l'inizio dell'incontro, i ragazzi rimangono ancora immobili, fieri e uniti per altri nove minuti. Quei dieci minuti di silenzio cambieranno per sempre le loro vite...  Raul Barandiaran, l'unico sopravvissuto a quella tragedia, ancora oggi è il testimone vivente della squadra che decise di correre contro la violenza e l'oppressione, tenendo stretta al petto la palla ovale, a perenne testimonianza di questo nobile sport nel quale "una volta sceso in campo non puoi fuggire o nasconderti, devi batterti con coraggio, lealtà e altruismo." (c.s.)

Per info e prenotazioni: 0521 200241

Luogo: Nuovo Teatro Pezzani
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AMLETO + DIE FORTINBRASMASCHINE

Data dell'evento: dal 24.02.2017 al 25.02.2017 alle ore 21:00

Teatro del Tempo, ore 21.00

di e con Roberto Latini
 
produzione Fortebraccio Teatro
in collaborazione con L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, ATER Circuito Regionale Multidisciplinare - Teatro Comunale Laura Betti, Fondazione Orizzonti d'Arte


"Amleto + Die Fortinbrasmaschine è la riscrittura di una riscrittura. Alla fine degli anni '70 Heiner Müller componeva un testo che era liberamente ispirato all'Amleto di Shakespeare. Oggi, tentiamo una scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmaschine di Heiner Müller. Lo facciamo tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli occhi di Fortebraccio, con l'architettura di Müller, su un palcoscenico sospeso tra l'essere e il sembrare. Intitoliamo a Fortebraccio il nostro sguardo sul contemporaneo, la caccia all'inquietudine nel fondo profondo del nostro centro, per riscriverci, in un momento fondamentale del nostro percorso. Ci siamo permessi il lusso del confine e abbiamo prodotto da quel centro una deriva. 
La riflessione metateatrale e quindi culturale e quindi politica che ci ha sempre interessato, la capacità del teatro di rivolgersi a se stesso, alla sua funzione, alla sua natura, per potersi proporre in forme mutabili, mobili, è la voce della quale vorremmo parlare i nostri suoni. L'Amleto è una tragedia di orfani, protagonisti e antagonisti di un tempo in cui i padri vengono a mancare. Anche Die Hamletmaschine, ormai, da figlio è diventato padre. Siamo Fortebraccio, figlio, straniero, estraneo e sopravvissuto e arrivando in scena quando il resto è silenzio, domandiamo: "Where is this sight?" (c.s.)

Per info e prenotazioni: 0521 386553

Luogo: Teatro del Tempo
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