14.03.2025

L`AVVENTURIERO

Data dell'evento: dal 14.03.2025 al 30.03.2025 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30 (in replica fino al 30 marzo)

(Dal comunicato stampa)

di Aphra Behn

nuova traduzione di Luca Scarlini

con Massimiliano Aceti, Valentina Banci, Cristina Cattellani, Luca Cicolella, Laura Cleri, Rosario D?Aniello, Irene Paloma Jona, Davide Gagliardini, Viviana Giustino, Stefano Guerrieri, Francesco Lanfranchi, Lucia Lavia, Nicola Lorusso, Luca Nucera, Salvo Pappalardo, Giovanna Chiara Pasini, Massimiliano Sbarsi, Francesca Tripaldi

regia Giacomo Giuntini

 

Debuttaa Teatro Due il 12 marzo alle ore 20.30 L?avventuriero di Aphra Behn, prima autrice professionista della letteratura inglese.

Il testo in cui esplodono gioiosamente i temi centrali della poetica di questa autrice del Seicento, libera e audace, pioniera e regina della letteratura anglosassone, è messo in scena da Giacomo Giuntini nella nuova traduzione di Luca Scarlini, nuova produzione di Fondazione Teatro Due (con repliche fino al 30 marzo).

Un nutrito cast composto daMassimiliano Aceti, Valentina Banci, Cristina Cattellani, Luca Cicolella, Laura Cleri, Rosario D?Aniello, Irene Paloma Jona, Davide Gagliardini, Viviana Giustino, Stefano Guerrieri, Francesco Lanfranchi, Lucia Lavia, Nicola Lorusso, Luca Nucera, Salvo Pappalardo, Giovanna Chiara Pasini, Massimiliano Sbarsi, Francesca Tripaldi dà vita a un capolavoro delTeatro della Restaurazione inglese, tutto da riscoprire.

Ambientato nella Napoli spagnola di metà Seicento durante il carnevale, ne L?avventuriero la tradizionale trama basata su seduzione, amore e matrimonio viene rielaborata in modo originalissimo, mettendo in discussione l?ideologia libertina e la morale sessuale. L?avventuriero è il vertice teatrale della produzione di Behn, sensibile scandagliatrice di una nuova consapevolezza del corpo e del ruolo culturale e sociale della Donna nell?Inghilterra nuovamente monarchica e gaudente, dopo la parentesi repubblicana e puritana di Oliver Cromwell. 

Fra le tematiche principali della riflessione di Aphra Behn spicca il libertinismo, qui incarnato da personaggi quali l?incontenibile Willmore (Stefano Guerrieri), l?avventuriero del titolo, il cui nome già racchiude una dichiarazione programmatica (will more, colui che vuole di più), ma anche da Elena (Lucia Lavia) che non vuole farsi suora ma sperimentare i piaceri del sesso, e dalla cortigiana Angelica Bianca (Valentina Banci), che conoscendo a fondo il corpo desidera un sussulto del cuore, personaggi le cui vicende si intrecciano indissolubilmente in una altalena di sorprese.

Non è un caso che la vicenda si svolga durante il carnevale, il momento dell?anno in cui l?ordine sociale, morale ed etico, può essere lecitamente sovvertito e che ridefinisce continuamente le relazioni fra personaggi. Partendo dalla pittura di Velázquez e Rembrandt, i costumi d?epoca firmati da Andrea Sorrentino disegnano un carnevale esotico e sensuale, dal sapore poco mediterraneo e molto sudamericano. La profondità del sentimento, la brutalità del possesso e il riso liberatorio e arguto prendono vita in quest?opera corale che presenta un?umanità ricca e colorata in cui burle boccaccesche, arguzie e mascherate sono impreziosite da numerosi duelli, curati dal maestro d?armi Renzo Musumeci Greco e dalle luci di Luca Bronzo.

Per info e biglietti: biglietteria@teatrodue.org ? Tel 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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VM18 - terzo e quarto spettacolo della rassegna

Data dell'evento: dal 14.03.2025 al 15.03.2025 alle ore 21:00

Teatro del Cerchio, ore 21

(Dal comunicato stampa)

Dopo i primi due appuntamenti di febbraio sui temi della prostituzione e della violenza di genere, la minirassegna VM18, all?interno della stagione di prosa del Teatro del Cerchio, prosegue e si conclude venerdì 14 e sabato 15 marzo con due spettacoli di registro leggero sul tema della sessualità, entrambi della compagnia friulana SPK Teatro.

Venerdì 14 alle ore 21 Lisa Moras porta in scena la sua Porn up comedy, uno spettacolo che racconta l?universo femminile senza peli sulla lingua e che ha vinto il premio Giovani Realtà del Teatro nel 2015. È una raccolta di cinque monologhi sulla sessualità nati da interviste, incontri, dibattiti. Cinque monologhi che abbattono tabù e che raccontano senza veli tematiche forti legate alla femminilità e alla sessualità, ma anche alla mascolinità. Cinque monologhi che non fanno sconti e che non temono di usare un linguaggio volgare e colorito, quelle espressioni creative con cui le donne parlano di sesso alle altre donne. Ne scaturisce un mosaico di confessioni spudorate, una carrellata di personaggi che parlano direttamente al pubblico che, come un gruppo di amiche e amici, ascolta, partecipa e ride. Si, perché della tragicommedia della sessualità qui si deve ridere, arrossendo anche un po?, ma si deve ridere. Porn Up Comedy è un grido di libertà è divertimento, gioia pura, energia che sgorga dal basso ventre e dirompe in scena.

Sabato 15 sempre alle ore 21 è la volta di Spudorata, una sorta di di Porn up comedy vol.2, qui Lisa Moras mette in scena la confessione semiseria, molto ironica e sul filo del disagio di una quasi quarantenne che si trova a un punto della vita in cui inizia a porsi domande sulla vita e sul sesso su quello che ha fatto, su quello che non ha fatto, sulla quantità, sulla qualità e sulle età. Le età del passato e le età future, com?è cambiato il sesso nel tempo? Come lo facevo una volta e come lo faccio oggi? Come lo fanno gli altri? Che rapporto c?è fra il sesso, il genere di appartenenza e il contesto sociale? E i figli? E cosa c?entra il sesso col lavoro? Il primo bacio me lo ricordo davvero?  E ancora: i millennial sono ancora adolescenti ma vestiti da adulti? L?esperienza Porn Up Comedy diventata poi spettacolo nasceva dal bisogno (anni fa) di sconfiggere il tabù che prevedeva che le donne non potessero parlare di sesso al di fuori delle conversazioni intime tra amiche. Da allora anche la discussione sulla sessualità è cambiata, e sono emerse altre domande. Da qui nasce Spudorata, un?evoluzione contemporanea di un testo, Porn up comedy, che tratta un tema che in questo decennio ha cambiato decisamente prospettiva, sia socialmente che dal punto di vista mediatico.

Per info e prenotazioni: cell. 351 5337070 

Luogo: Teatro del Cerchio
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NEL BLU - avere tra le braccia tanta felicità

Data dell'evento: 14.03.2025 alle ore 21:00

Teatro Magnani, Fidenza (PR), ore 21

(Dal comunicato stampa)

Nell?ambito della stagione multidisciplinare curata da ATER Fondazione, venerdì 14 marzo il Teatro Magani di Fidenza ospita Nel blu - avere tra le braccia tanta felicità, il nuovo lavoro di Mario Perrotta ispirato a Domenico Modugno. Il nuovo monologo in parole e musica dell?attore, autore e regista, prodotto da Permar / Compagnia Mario Perrotta ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, si ispira alla figura del grande cantautore Domenico Modugno che con la sua voce, corpo, storia e arte ha incarnato meglio di chiunque altro lo spirito di quell?epoca carica di speranze che furono gli anni a cavallo del 1958, subito prima e dopo l?inizio del boom economico. Accompagnato dai musicisti Vanni Crociani (pianoforte, fisarmonica), Giuseppe Franchellucci (violoncello) e Massimo Marches (chitarra e mandolino), Perrotta porta in scena il racconto intimo di un uomo di una terra dimenticata da Dio, quella Puglia che sarebbe rimasta «alla periferia del regno ancora per decenni, almeno fino a quando anche io la lasciai per cercare una vita artistica altrove», commenta Mario Perrotta. Un uomo che parte all?avventura per ?fare l?attore? e si ritrova, dopo pochi anni, a suggerire a tutto il mondo una possibilità per ?volare?.

Ed è proprio l?anno 1958 che segna due ricorrenze fondamentali per la vicenda personale di Modugno che esordisce a Sanremo con Nel blu dipinto di blu, diventata più nota come Volare, e per l?Italia che vive il boom economico e culturale. Da quel momento, Modugno con la sua canzone diventa la colonna sonora del Paese.

«Eppure quell?uomo coltivava un sogno ed era quello di fare l?attore ? continua Perrotta ? seppe cambiare punto di vista sulle cose, però, non senza un tormento interiore, seppe adattarsi a ciò che la vita gli stava donando. E questo è esattamente ciò che fece, in quegli anni, il paese intero: colse al volo ogni opportunità laddove era possibile coglierla, trasferendosi in massa dalle campagne alle città, da ogni angolo di Italia verso i paesi del nord-Europa, verso le Americhe, l?Australia, insomma: dovunque fosse possibile raccogliere una felicità ?delle piccole cose?, una felicità raggiungibile, un sogno semplice, magari, ma realizzabile». Con la consapevolezza di quanto la felicità sia cosa effimera, per sua natura stessa inafferrabile. Lo sapeva il paese e lo sapeva Modugno: «Io voglio cantare la felicità. Anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista». «Proverò ad accostare la sua storia ? conclude Perrotta ? con tutta la cura possibile, per non tradire un uomo della mia terra, per non tradire la mia terra stessa. Un racconto di un?esistenza guascona e testarda in cui i musicisti/compositori con me sul palco sono l?altra voce di Domenico Modugno, quella voce che le parole non riescono e non possono rappresentare». 

Per info e prenotazioni: Tel: 0524 517508 

Luogo: Teatro Magnani, Fidenza
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