05.03.2022

BESTIE INCREDULE

Data dell'evento: dal 05.03.2022 al 17.03.2022 alle ore 16:00

Teatro Due, ore 16

(Dal comunicato stampa)

"La nuova drammaturgia d?autore, il racconto non retorico della nostra contemporaneità coi problemi etici che solleva, la creazione di un dialogo possibile fra il passato e il futuro, fra umano e animale: sono questi gli ingredienti di BESTIE INCREDULE, nuova produzione di Fondazione Teatro Due, in coproduzione con Nutrimenti Terresti, al debutto nazionale il 27 febbraio 2022 alle ore 16.00 con repliche fino al 17 marzo.

Il testo di Simone Corso (classe 1990) vincitore del bando Mezz?ore d?autore 2021 di Fondazione Teatro Due, è messo in scena da Nicoletta Robello e interpretato da Cristina Cattellani, Paola De Crescenzo, Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen e Pavel Zelinskiy. Lei si chiama Susanne e dal futuro, nel 2083, racconta una storia successa anni prima che nascesse, nel novembre del 2020 in Danimarca, nel quadro del grande mattatoio di visoni accaduto a causa del Covid. Protagonisti i suoi genitori, lo zio, un allevatore di visoni e un tassista. Racconta di un passato che non ha mai vissuto, di una pandemia che è già mito, come la peste del Seicento di Manzoni o la spagnola di inizio secolo scorso dalle memorie dei nostri nonni. Bestie incredule porta l?oggi oltre il confine della cronaca e lo narra affinché possiamo guardarlo da lontano, ecco perché la regista Nicoletta Robello colloca il pubblico, insieme a Susanne, in un futuro possibile, nello spazio scenico creato dalle luci di Luca Bronzo, dai costumi di Emanuela Dall?Aglio, dalla scena di Eleonora Scarponi e dalle musiche di Arturo Annecchino. Da qui Susanne, come se fosse un telecronista, racconta la sua storia ricreandola, fermando e riattivando l?azione degli attori come se si trattasse di un filmato in 3D, come se fossero ricordi reali in carne ed ossa che si possono vedere e rivedere, come un film. Questo divertente meccanismo di traduzione del cinema con i mezzi del teatro è attivato dalla narratrice con l?aiuto di un personaggio inventato: un orso, animale selvatico che ha il compito di portare avanti l?azione dando vita alla finzione. Allontanando il più possibile da noi la fabula drammatica raccontata dall?autore Simone Corso, che riproduce il mondo contradditorio, drammatico e, per certi aspetti tragico del 2020 nel quale siamo ancora immersi, lo spettacolo gioca col pubblico che, insieme a Susanne, guarda il nostro presente da lontano, lo osserva come se fosse un fenomeno, un animale che degli entomologi guardano per poterlo studiare. ?Bestie Incredule inventa dei personaggi come fossero persone, ridipinge un dipinto di Leonardo perché possa diventare una possibilità per il domani, per il mondo che Susanne si troverà ad abitare - racconta Simone Corso. Bestie incredule è uno dei tanti racconti da questi tempi, ma è anche una mano porta dal ?possibile? al presente, affinché quello che è sempre stato, che sembra immutabile come il soggetto del dipinto di un grande artista, possa cambiare, se immaginato.?

Per info e prenotazioni: tel: 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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QUESTA È LA MIA VITA

Data dell'evento: dal 05.03.2022 al 06.03.2022 alle ore 21:00

Teatro di Fontanellato, ore 21 (in replica domenica 6 marzo alle 17)

(Comunicato stampa)

tratto dal libro: Gentilissimo sig. dottore questa è la mia vita
di Adalgisa Conti
con Sandra Soncini
musiche originali Patrizia Mattioli
regia Carlo Ferrari
tecnica e luci Erika Borella

produzione L.O.F.T. / PROGETTI&TEATRO

"Debutta sabato 5 marzo alle 21.00 (con replica domenica 6 marzo alle 17.00) al Teatro Comunale di Fontanellato Pompeo Piazza QUESTA È LA MIA VITA, tratto dal libro Gentilissimo sig. dottore questa è la mia vita di Adalgisa Conti con Sandra Soncini e la regia Carlo Ferrari, una produzione L.O.F.T. / PROGETTI&TEATRO.

Lo spettacolo dà testimonianza dell?esperienza della protagonista e del suo ricovero coatto in manicomio ad Arezzo avvenuto perché ?...affetta da delirio di persecuzione con tendenza al suicidio?. Sola in scena Sandra Soncini ricrea, con l?ausilio delle musiche originali di Patrizia Mattioli e le luci di Erika Borella, il percorso autobiografico di Adalgisa Conti, una strada che si disvela attraverso le lettere recuperate all?interno della sua cartella clinica. Nei quattro mesi iniziali della sua costrizione in manicomio la Conti si dedicò a intense sessioni di scrittura. Era il 1914, aveva 27 anni, tre anni prima si era sposata con Probo Palombini, poi il ricovero.

?Ci siamo avvicinati a questi scritti, con profondo rispetto e molta cura. Abbiamo conosciuto la vita di Adalgisa e ci ha appassionato - raccontano Carlo Ferrari e l?attrice Sandra Soncini?. ?Con questo lavoro, scaturito dalla comprensione delle sue testimonianze, cerchiamo di portare alla luce alcuni suoi momenti di vita. Il prima e il dopo. Un prima da libera e un dopo da reclusa.

E proprio i suoi scritti, le sue lettere, rivelano più di qualsiasi altro documento, quale delitto sia stato istituzionalmente e culturalmente consumato sulla mente e sul corpo di questa donna. La reclusione porterà alla degradazione del suo corpo, vuoto portatore di una esistenza puramente vegetativa e oggetto offerto alla manipolazione e allo sfruttamento che l?istituzione ne farà, impegnandolo in attività lavorative servili e degradanti. La storia di Adalgisa quindi, ha bisogno di grande affetto, vicinanza, corpo e voce. Il teatro attraverso i suoi scritti, diventa ancora una volta strumento di denuncia e di lotta contro le istituzioni segreganti e contro la violenza sulle donne.?

Prima dello spettacolo, sabato 5 alle ore 17.00 presso lo Spazio Ghiacciaia di Fontanellato verrà presentato il libro ELLEN WEST. UNA VITA INDEGNA DI ESSERE VISSUTA di Antonella Moscati (Quodlibet 2021). L?autrice del libro dialogherà con Vincenza Pellegrino, docente di Sociologia Culturale presso l?Università degli Studi di Parma e Maria Inglese, medico psichiatra DAIMS- DP di Parma.

Nel suo libro Antonella Moscati ricostruisce la figura inedita di una ?paziente-autrice? la cui vicenda mostra molte analogie con quella di Adalgisa Conti. Obiettivo del testo è mettere in evidenza il torto subito da parte di una psicoanalisi alle prime armi e di terapie psichiatriche vaghe all?interno di un universo tutto maschile.

Domenica 6 marzo, dopo la replica dello spettacolo delle 17.00, Sandra Soncini e Carlo Ferrari si confronteranno col pubblico in un incontro curato dalla psichiatra Maria Inglese"

Per info e prenotazioni Tel. 327- 4089399

Luogo: Teatro di Fontanellato
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7 CONTRO TEBE

Data dell'evento: 05.03.2022 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21

(Dal comunicato stampa)

Sabato 5 marzo alle ore 21, nell?ambito della stagione del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, va in scena al Teatro al Parco di Parma "7 contro Tebe", uno spettacolo tratto dalla tragedia di Eschilo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica  con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano, produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in coproduzione con I Sacchi di Sabbia e il sostegno della Regione Toscana.

Questo lavoro chiude una trilogia sull'immaginario greco: dopo i «Dialoghi degli Dei» di Luciano di Samosata e Andromaca di Euripide, ecco I Sette contro Tebe di Eschilo, un testo arcaico, uno dei più antichi che ci sono pervenuti. Sui figli gemelli di Edipo, Eteocle e Polinice, grava il funesto destino del padre: essendo gemelli e non potendo vantare un diritto certo sul trono si accordarono per regnare a turno. Eteocle fu il primo, ma a Polinice non toccò mai: Eteocle infatti lo fece catturare e allontanare dalla città. L?esilio forzato portò Polinice a stringere un patto d?alleanza con il Re degli Argivi per vendicarsi di Tebe e del fratello. La tragedia di Eschilo inizia qui, con l?esercito argivo alle porte di Tebe: per ciascuna delle sette porte un guerriero terribile e un altrettanto terribile guardiano. Chi avrà la meglio?

I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica affrontano una tragedia arcaica con le tecniche del comico ma senza farne una parodia. La sfida di questo progetto, che miscela alto e basso, tragedia e commedia, linguaggio colto e dialetti toscani e campani senza soluzione di continuità, è, spiega la Compagnia, "'costringere' lo spettatore a disposizioni emotive sempre diverse, portarlo a perdersi nell'immaginario greco e a incrinare una idea pomposa e statica della classicità". L'alternarsi dei sette duelli scandisce il ritmo di tutto lo spettacolo, si va verso un crescendo, di cui tutti conoscono l'ineluttabilità: è noto che alla fine saranno i due fratelli a battersi e che entrambi moriranno nello scontro. Ma come ci arriveremo? Ridendo? Pisani, I Sacchi di Sabbia si sono distinti sul piano nazionale ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. Oscillando tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro de I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica).

Per info e prenotazioni: tel. 0521 992044, biglietteriabriciole@solaresdellearti.it

Luogo: Teatro al Parco
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DOLORE SOTTO CHIAVE/ SIK SIK L'ARTEFICE MAGICO

Data dell'evento: dal 05.03.2022 al 06.03.2022 alle ore 21:00

Teatro Due, ore 21 (in replica domenica 6 marzo ore 16)

(Dal comunicato stampa)

di Eduardo De Filippo
con Carlo CecchiAngelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta

regia Carlo Cecchi

DOLORE SOTTO CHIAVE
scene Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni

SIK SIK L?ARTEFICE MAGICO
scene e costumi Titina Maselli
realizzazione scene e costumi Barbara Bessi
luci Camilla Piccioni
musica Sandro Gorli

produzione

MARCHE TEATRO / Teatro di Roma / Elledieffe

"Carlo Cecchi porta in scena Eduardo De Filippo con Dolore sotto chiave e Sik Sik l?artefice magico: due piccoli gioielli dal repertorio di Eduardo, interpretati magistralmente da uno dei più grandi attori del nostro tempo, a Teatro Due sabato 5 marzo alle ore 21.00 e domenica 6 marzo alle ore 16.00. E proprio con la compagnia di Eduardo De Filippo Carlo Cecchi ha iniziato a Napoli, nei primi anni ?60, la propria storia di attore, così come Angelica Ippolito, che lo affianca in scena in questi due atti unici. Accanto a loro anche Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella e Marco Trotta.

Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l?anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell?autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 con Luca De Filippo e Angelica Ippolito.
Lucia, sorella di Rocco, per molti mesi nasconde al fratello l?avvenuta morte della moglie Elena e finge di occuparsi delle cure della donna, gravemente malata. Lucia impedisce a Rocco di vedere la moglie, con la scusa che la sua sola presenza potrebbe causare emozioni che potrebbero esserle letali.  Rocco, esasperato dalla interminabile agonia di lei, in una crisi di rabbia entra a forza nella stanza della malata e la scopre vuota? In Dolore sotto chiave torna in scena il tema della morte, ma non è poi così centrale come potrebbe sembrare. A tenere la scena non sono le conseguenze della morte di Elena, ma una vita che non è più vita proprio perché qualcuno ha deciso di sottrarre quell?evento alle sue leggi naturali. La morte fa il suo corso ? sembra dire Eduardo ? portando con sé un carico di lutti, ma all?uomo non resta che affrontarla, perché anch?essa fa parte della vita e cercare di negarla, di non riconoscerla, significa negare la vita stessa. Sik-Sik l?artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento.  ?Come in un film di Chaplin? ? dice Carlo Cecchi ? ?è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L?uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l?italiano trova qui l?equilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoro.?  Sik-Sik (in napoletano, ?sicco? significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme con la moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla. Una sera il compare non si presenta per tempo e Sik-Sik decide di sostituirlo con Rafele, uno sprovveduto capitato per caso a teatro... Con il ripresentarsi di Nicola poco prima dello spettacolo e con il litigio delle due ?spalle? del mago, i numeri di prestigio finiranno in un disastro e l?esibizione si rivelerà tragica per il finto mago ma di esilarante comicità per il pubblico. Con più di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme. Eduardo reinterpretò Sik-Sik alla fine della sua carriera; recitò per l?ultima volta al Teatro San Ferdinando di Napoli nell?aprile del 1979 e nel 1980, al Manzoni di Milano, affiancato dal figlio Luca e da Angelica Ippolito, si ritirò dalle scene dopo cinquant?anni di carriera. ?Partecipai all?edizione del 1980? ? ricordava Luca De Filippo in un?intervista ? ?Allora ero giovane, fu un momento bellissimo. Avevo già fatto parti importanti, ma nel ruolo di Rafele riuscii per la prima volta a far ridere mio padre?.

Per info e prenotazioni: tel. 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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LE DONNE CHE CONOSCO

Data dell'evento: 05.03.2022 alle ore 21:30

Borgo Santa Brigida 5/A

Borgo Santa Brigida 5/A presenta un concerto poetico, dove parole e musica vanno ad abitare le vite di donne incontrate, vissute, inventate, vicine e lontane.
Un muoversi negli anni, un soffermarsi nei pensieri e nelle parole non dette. Poesie di Sara Ferraglia, che prendono corpo e voce in un delicato incontro con la sensibilità femminile, che non ha tempo, ma storia.
 
In collaborazione con: La casa delle donne di Parma
 
Di e con Sabina Borelli
Poesie di Sara Ferraglia
Piano e accompagnamento canoro di: Elisa Sandrini
 
Prenotazione obbligatoria a: info.santabrigida5a@gmail.com

Luogo: Borgo Santa Brigida, 5/A
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