Aprile 2022

PENE D'AMOR PERDUTE

Data dell'evento: dal 01.04.2022 al 03.04.2022 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

di William Shakespeare

traduzione Luca Fontana

con Massimiliano Aceti, Maria Chiara Arrighini, Matilde Bernardi, Marco Fanizzi, Chiara Ferrara, Davide Gagliardini, Vincenzo Grassi, Irene Mantova, Luca Nucera, Salvatore Palombi, Guido Quaglione, Massimiliano Sbarsi, Rebecca Sisti, Francesca Somma, Marcello Vazzoler, Pavel Zelinskiy

regia Massimiliano Farau

produzione Fondazione Teatro Due

Debutta il 26 marzo 2022 alle ore 20.30 in prima nazionale a Teatro Due di Parma PENE D?AMOR PERDUTE di William Shakespeare con la regia di Massimiliano Farau, che dirige Massimiliano Aceti, Maria Chiara Arrighini, Matilde Bernardi, Marco Fanizzi, Chiara Ferrara, Davide Gagliardini, Vincenzo Grassi, Irene Mantova, Luca Nucera, Salvatore Palombi, Guido Quaglione, Massimiliano Sbarsi, Rebecca Sisti, Francesca Somma, Marcello Vazzoler, Pavel Zelinskiyun una compagnia energicamente creativa, composta di giovanissimi diplomati insieme a membri dell?Ensemble Stabile di Teatro Due, (repliche 27 marzo, 1, 2, 3 aprile). Nel giardino della corte di Navarra, un luogo fuori dal tempo, labirintico e pieno di simboli dal sapore un po? surreale tra Dalì, Magritte e Warhol si svolge la vicenda: il Re convince i suoi tre amici del cuore a dedicarsi per tre anni agli studi, evitando qualsiasi piacere della carne e soprattutto le tentazioni del gentil sesso.  L?inaspettato arrivo di una delegazione, formata dalla Principessa di Francia e da tre bellissime e brillanti dame, li renderanno però ben presto spergiuri. Dopo aver tradito il loro intento, un po? vergognandosene un po? mentendo l?un l?altro, inizieranno il corteggiamento scrivendo ampollose poesie amorose, nelle quali Shakespeare realizza una irresistibile parodia di tutta la tradizione cortese, post stilnovista e post petrarchesca.

Grazie a queste quattro ?maestre d?amore?, e ad un?inattesa epifania del lato più doloroso della vita, comprenderanno anche la natura adolescenziale della propria visione dell?amore e dell?esistenza, e la vacuità del loro culto fanatico del linguaggio concettoso e lambiccato come mezzo di ?conquista? erotica.

?Nella veloce quanto incisiva educazione sentimental-esistenziale cui vengono sottoposti ? racconta il regista Massimiliano Farau - , i quattro cavalieri, e con loro forse Shakespeare stesso - che in questa commedia tocca il vertice del proprio virtuosismo stilistico ma quasi con malinconia ne scopre anche il limite - non possono fare a meno di constatare una verità che secoli dopo Harold Pinter sintetizzerà così ?il linguaggio è un costante stratagemma per coprire la nudità?.

E attraverso questa consapevolezza accederanno, forse, ad una saggezza diversa, ad una visione della vita e dell?amore che non cerca più di espungere il dolore a colpi di wit ?eufuistico?, ma lo ingloba in una concezione più matura della condizione umana; una concezione fondata sulla consapevolezza della nostra fallibilità e finitudine; ed entro la quale la donna non è un territorio di conquista ma può diventare autenticamente (e letteralmente) con-sorte nell?affrontare anche le asperità e i lati meno luminosi della vita.

Con Pene d?amor perdute Shakespeare ha creato un teorema perfetto, sfrenatamente buffo ma anche screziato di una strana inquietudine, sui limiti dell?amore cosiddetto cortese (con tutto il suo apparato, in realtà, di metafore violentemente belliche per descrivere, appunto, la ?conquista? della donna) e insieme di una idea della ricerca della verità come atto puramente intellettualistico di presa di possesso del reale. Due facce, a pensarci bene, della stessa attitudine predatoria verso il mondo e la donna, da cui noi uomini siamo troppo facilmente tentati?.

La messa in scena si rifà all?immaginario di quell?epoca di idealismi e aspirazioni spiritualistiche misticheggianti vagamente velleitarie, la cui epitome è il viaggio in India dei Beatles. I costumi di Ilaria Albanese rimandano alla moda degli anni ?60, mentre le musiche di Enrico Padovani rielaborano al clavicembalo alcuni brani iconici del quartetto di Liverpool, come per dar loro una patina ironicamente antichizzante; lo spazio scenico, un giardino esoterico e iniziatico ricco di simboli tali da creare un?atmosfera surreale è curato da Fabiana Di Marco e illuminato dalle luci di Luca Bronzo"

Per info e biglietti: tel. 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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FESTEN. Il gioco della verità

Data dell'evento: dal 02.04.2022 al 03.04.2022 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21:00 (in replica domenica 3 aprile alle 16.30)

(Dal comunicato stampa)

"Festen. Il gioco della verità. Una favola contemporanea porta sul palco la sceneggiatura del film danese del 1998 diretto da Thomas Vinterberg e sceneggiato da Mogens Rukov: la prima opera aderente al manifesto Dogma95 e vincitore del premio della giuria al 51º Festival di Cannes. La festa di compleanno del capostipite di una ricca famiglia danese si trasforma in un gioco al massacro volto a mettere in discussione, in un crescendo di tensione, il precario equilibrio familiare fondato su rapporti ipocriti, indicibili segreti, relazioni di potere malsane. Ad accendere la miccia è il discorso di auguri del figlio maggiore Christian, che porterà alla disgregazione della maschera dietro alla quale è nascosto il lato oscuro della famiglia. Spiega il regista Marco Lorenzi, che ha anche curato con Lorenzo De Iacovo la traduzione italiana e la riscrittura: «Festen è la storia del tabù più grande che possiamo immaginare, qualcosa che la società ha difficoltà a guardare negli occhi. È una festa di famiglia per celebrare i sessant?anni del patriarca. Una rivoluzione per ribaltare un mondo che non ci piace, quello dei nostri padri».

L?opera scava all?interno dei tabù più scomodi, affrontando la relazione con la figura paterna, il rapporto con il potere, con l?autorità imposta. Impossibile non pensare dunque ad Amleto, alla tragedia greca ma anche all?universo favolistico dei Fratelli Grimm. Chi potrebbe mai tentare di rovesciare il mondo dei nostri padri? Il loro modo di pensare, la loro visione della vita, i loro progetti futuri modellano l?esistenza dei posteri, lasciando la loro impronta per sempre. In questo campo minato il teatro è costretto a spingersi al di là del limite, in uno spazio mai esplorato: a costo di sbagliare, di venire meno a sé stessi, è necessario muoversi al di fuori dal tracciato per accettare il rischio. Festen è una sfida alla ricerca dell?impossibile: guardare questo mondo con occhi diversi, esplorare spazi non ancora battuti. Fare la rivoluzione. È una nuova produzione TPE  Teatro Piemonte Europa, Elsinor Soc. Coop., Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Solares Fondazione delle Arti. A firmarne la regia in questo primo adattamento teatrale italiano è Marco Lorenzi, fondatore della compagnia torinese Il Mulino di Amleto. Interpreti sono: Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi, Roberta Calia, Yuri D'Agostino, Elio D'Alessandro, Roberta Lanave, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Tronca. Per le tematiche affrontate, si consiglia la visione a un pubblico di adulti o minori accompagnati" (c.s.)
 
Per info e prenotazioni: Tel 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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CIRCE, NON È PIÙ

Data dell'evento: dal 02.04.2022 al 03.04.2022 alle ore 21:00

Teatro di Fontanellato, ore 21 (in replica domenica 3 aprile alle 17)

di e con Franca Tragni

adattamento drammaturgico e regia Carlo Ferrari
musiche dal vivo e design sonoro Patrizia Mattioli
tecnica e luci Erika Borella

Sazia di vita, Circe dai riccioli belli, Circe delle trasformazioni e degli incantamenti ha rinunciato all?immortalità , desidera perciò raccontare la sua versione dei fatti, di come sono andate veramente le cose quel giorno, sull?isola. Riscrittura non convenzionale della figura mitica, emergerà un punto di vista femminile di contro a un certo ?maschilismo editoriale? a cui siamo abituati. La Circe omerica ha sollecitato nei secoli numerose interpretazioni, molte delle quali hanno voluto leggere nel mito un avvertimento contro le malevoli arti della seduzione femminile. Anche in passato erano comparse le prime riscritture in cui Circe non è affatto una maliarda dominatrice di maschi, ma saranno le scrittrici contemporanee a riscattare Circe dalle calunnie della propaganda maschile.

?La mia Circe prende la parola per rivelare le ragioni della sua ostilità e diffidenza verso gli uomini, che per la loro eterna sete di sopraffazione e colonizzazione, si sentono in diritto e in dovere di occupare, predare, abusare? dice Tragni, che si e? lasciata ispirare tra gli altri, dai testi di Cristiana Franco, Atwood, Oliva, Webster e Miller (tutte donne! sara? un caso?).

Per info e prenotazioni: cell. 327 4089399

Luogo: Teatro di Fontanellato
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ANTROPOLAROID

Data dell'evento: 02.04.2022 alle ore 21:00

Nuovo Teatro di via Pini, ore 21

di e con Tindaro Granata
 
scene e costumi Margherita Baldoni, Guido Buganza
rielaborazioni musicali Daniele D?angelo
suoni e luci Matteo Crespi
 
 
Premio della giuria popolare della ?Borsa Teatrale Anna Pancirolli?.
Premio ?ANCT? dell?Associazione Nazionale dei Critici nel 2011.
Premio Fersen in qualità di ?Attore Creativo? nel 2012.
Premio ?Mariangela Melato? ? Prima Edizione ? Attore Emergente
 

Note

"Definire Antropolaroid non è semplice: ad oggi non c?è nulla di paragonabile al lavoro originalissimo di Granata. Forse dovremmo chiamare in causa Charlie Chaplin, ma anche il teatro dei racconti e della terra sicula o semplicemente un lavoro sull?immaginazione, la musica, la memoria.

Antropolaroid, spettacolo di cupa bellezza, struggente, attraversato da un?inquietudine dolorosa, dove a tratti si coglie ugualmente, amaramente, l?occasione di ridere, per la caratterizzazione dei personaggi, il loro susseguirsi sulla scena, per l?abilità stessa dell?attore nel trasformarsi: tante le metamorfosi. Straordinario Tindaro Granata da solo racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra, la Sicilia, da cui anche allontanarsi. Con il proposito di andare a Roma, diventare attore, fare del cinema ? Perché dentro questo spettacolo ad alta condensazione ed intelligenza teatrale, ci sono , rielaborate con molta sensibilità, schegge di storia dello stesso interprete in scena, con quel titolo che fonde insieme la ricerca antropologica con lo scatto fotografico, la memoria trattenuta nell?immagine, racconto tramandato, vissuto profondamente.

Antropolaroid è creazione teatrale colma di molte emozioni, per il testo, la recitazione, per la concretezza e l?universalità della narrazione, il ritmo avvolgente. Tindaro Granata passa attraverso i decenni in molteplici ruoli, ad ogni età, maschio o femmina, tra giochi, balli, lavoro, relazioni familiari, paure, brevi passaggi ogni volta a comporre dialoghi, legami, situazioni, lui solo e tanti . La novità di uno spettacolo come Antropolaroid sta nell?utilizzo di una tecnica, antica, come quella del ?cunto?, che viene scomposta e il meccanismo del racconto viene sostituito dalla messa in scena dei dialoghi tra i personaggi del racconto. Non vengono narrati i fatti, ma i personaggi parlano tra di loro e danno vita alla storia" (c.s.)

Per info e prenotazioni: cell. 351 5337070

Luogo: Nuovo Teatro di Via Pini
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SIBYLLA TALES

Data dell'evento: 03.04.2022 alle ore 16:30

Europa Teatri, ore 16.30

Spettacolo immersivo tout public a partire dai 5 anni

per spazi teatrali e non convenzionali

regia e drammaturgia Luana Gramegna
scene, costumi, luci e pupazzi Francesco Givone

attrice e cura del progetto Enrica Zampetti

Produzione: Zaches Teatro e Straligut Teatro 2021

Sibylla Tales è uno spettacolo destinato a pubblici molto diversi per età e formazione, legato al motivo del bosco come luogo entro cui ci si smarrisce impauriti e si va coraggiosamente alla ricerca di sé stessi. Lo spettatore osserva l?azione ai margini di uno spazio scenico misterioso e suggestivo per seguire nella sua opera una bizzarra ricercatrice, ispirata alla figura dell?appassionata naturalista e pittrice Marie Sibylla Merian.

Armata di pinzette e torcia, Sibylla indaga, studia e cataloga insetti, piante, presenze che trova nel bosco e attraverso i quali darà vita a fiabe di lunga tradizione che si intrecciano con la propria personale esperienza. Grazie alla forza immaginifica del teatro di figura (ombre, marionette, pupazzi)e a un suggestivo universo vocale e sonoro, prende vita poco a poco la fiaba di Cappuccetto Rosso dando spazio al riverbero archetipico e simbolico che la storia detiene.

Per info e prenotazioni: tel. 0521 243377  

Luogo: Europa Teatri
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HANSEL & GRETEL

Data dell'evento: 03.04.2022 alle ore 17:00

Nuovo Teatro di via Pini, ore 17

con Stefania Maceri, Martina Manzini e Mattia Scolari

regia Mario Mascitelli

Produzione Teatro del Cerchio

"La povertà, l'abbandono, la golosità, la malvagità, la furbizia, l'amore ed il lieto fine. Tutte queste cose, e molto altro, sono presenti in questa favola di origine tedesca che in molti, ma non tutti, conoscono fin da piccoli. Ormai le ?vecchie? favole, hanno lasciato il posto alle nuove che non sempre hanno la capacità di far emergere quei sapori e quegli ?umori? così indispensabili alla fase di incantamento di un bambino.

Nella nostra versione, queste componenti sono rimaste immutate e, anzi, sono state amplificate giocando sulle atmosfere e attualizzandone alcuni aspetti. La golosità viene così rappresentata attraverso la richiesta assillante, da parte dei due fratellini, di merendine alla mamma che si rifiuta e li mette in guardia dalla strega che si mangia i bambini golosi. Da qui l?immaginazione dei bambini darà vita alla trasformazione della propria casa dove le ombre diventeranno alberi e mostri della foresta e le tende della vasca da bagno, riempita di merendine, una gabbia in cui vengono rinchiudere i bambini golosi. L?arrivo dell?enorme strega, confezionata come una enorme caramella, mette il terrore ai due ma, al contempo, scatena le risate del giovane pubblico presente. La storia e il finale sono quelli classici della favola originale e la morale verrà mantenuta intatta dalla felicità della loro mamma di riabbracciare i due piccoli che si erano nascosti sotto il tavolo della cucina per non essere rintracciati da altre streghe" (c.s.)

(A partire dai 3 anni)

Per info e prenotazioni: cell. 351 5337070

Luogo: Nuovo Teatro di Via Pini
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OGNI BELLISSIMA COSA

Data dell'evento: 03.04.2022 alle ore 18:00

Teatro Due, ore 18:00

di Duncan Macmillan e Johnny Donahoe
traduzione di Monica Nappo

Con Carlo De Ruggieri
Regia Monica Nappo

Produzione Fondazione Teatro Due

"Quando sei bimbo e i grandi fanno cose che tu non capisci tanto, provi a domandare loro che cosa stia succedendo, ed eventualmente a dare il tuo aiuto. In alcuni casi puoi scoprire che il tuo aiuto e il tuo modo di reagire restano invariati dopo venti anni.Ogni bellissima cosa parla proprio di questo. Racconta di un bambino costretto a chiedersi cosa fosse quella cosa chiamata morte, cosa volesse dire la frase ?Mamma è depressa.? 

Duncan Macmillan racconta qualcosa che è sia la sua vita sia la vita di tanti di noi, e così facendo inizia a costruire un mondo sotto i nostri occhi dove il teatro è un gioco per bambini alla massima potenza. Tutti possono diventare parte della storia, recitare alcuni personaggi, una giacca può diventare un cane e una lista di bellissime cose può ricomparire dopo 20 anni magicamente da una scatola, quando ormai sei adulto. E quella lista può essere lo stesso viatico di luce che fu quand?eri bambino, perché le cose bellissime che ci circondano ci sono ancora. Anzi, ora sei più grande e la lista può solo essere più lunga. Ecco cosa dice il testo, che il teatro non ha bisogno di molto, come i giochi dei bambini, e che il nostro modo di vedere la vita fatto di ironia e malinconia non ha bisogno di effetti speciali per dipanarsi o di particolari qualità, ma solo di un luogo dove degli esseri umani decidono di volersi incontrare." (c.s.)

Per info e prenotazioni: 0521 230242

Luogo: Teatro Due
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MISERICORDIA

Data dell'evento: dal 05.04.2022 al 06.04.2022 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

scritto e diretto da Emma Dante
con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli

produzione Piccolo Teatro di Milano ? Teatro d?Europa, Teatro Biondo di Palermo, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Carnezzeria

È una favola contemporanea che racconta la fragilità delle donne e la loro sconfinata solitudine Misericordia di Emma Dantein scena a Teatro Due martedì 5 e mercoledì 6 aprile alle ore 20.30.

Emma Dante, regista teatrale, lirica e cinematografica fra le più amate in Europa, ha scritto e diretto lo spettacolo, rimasto bloccato dalla pandemia due anni fa poche settimane dopo la prima al Piccolo di Milano. Le recite sono riprese quest?estate, mentre debuttava anche Pupo di Zucchero che il pubblico di Parma ha potuto vedere in Arena Shakespeare, entrambi gli spettacoli in seguito sono stati presentati al Festival di Avignone dove hanno conquistato il pubblico e la critica consacrando Emma Dante ?papessa siciliana?. Filo rosso che lega i due allestimenti è la condizione di miseria in cui vivono i personaggi, una povertà dalla quale emerge uno struggente e poetico affresco umano, due lavori che distillano la quintessenza dell? arte di Emma Dante, in cui si sposano le più arcaiche tradizioni siciliane e la modernità del suo sguardo. In scena Manuela Lo Sicco, che per il suo ruolo in Misericordia è stata insignita del premio Ubu come migliore attrice, Italia Carroccio, Leonarda Saffi e Simone Zambelli.

Tre puttane e un ragazzo menomato vivono in un monovano lercio e miserevole. Durante il giorno le donne lavorano a maglia e confezionano sciallette, al tramonto, sulla soglia di casa, offrono ai passanti i loro corpi cadenti. Arturo non sta mai fermo, è un ragazzino ipercinetico. Ogni sera, alla stessa ora, va alla finestra per vedere passare la banda e sogna di suonare la grancassa. La madre di Arturo si chiamava Lucia, era secca come un'acciuga e teneva sempre accesa una radiolina. La casa era piena di musica e Lucia ballava per i maschi. Soprattutto per un falegname che si presentava a casa tutti i giovedì. L'uomo era proprietario di una segheria dove si fabbricano cassette della frutta, guadagnava bene ma se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati. Lo chiamavano ?Geppetto?. Alzava le mani. Dalle legnate del padre nasce Arturo e Lucia muore due ore dopo averlo dato alla luce. Nonostante l'inferno di un degrado terribile, Anna, Nuzza e Bettina se lo crescono come se fosse figlio loro. Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino. Dopo Via Castellana Bandiera e il trionfo ai nastri d?argento con Le sorelle Macaluso (miglior film, migliore regia, ma anche premi per la produzione, il suono e il montaggio) Emma Dante sta lavorando al suo terzo lungometraggio, che sarà tratto proprio da Misericordia.

Info e biglietteria: tel. 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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CAINO E ABELE

Data dell'evento: 09.04.2022 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21

(Dal comunicato stampa)

di Manuela Capece e Davide Doro

con Emanuele Segre e Alberto Galluzzi

"Uno spettacolo che porta in scena attraverso il linguaggio della breakdance uno degli episodi più sconvolgenti della Bibbia, ricco di interrogativi sul destino dell?uomo, sulla tradimento della fratellanza, sul successo e l?insuccesso, sull?invidia e la violenza che può derivarne. «Caino e Abele» è uno spettacolo della Compagnia rodisio coprodotto con Tak Theater Liechtenstein, per adulti e bambini da sette anni, in programma al Teatro al Parco di Parma sabato 9 aprile alle 21 nell?ambito della stagione 2021/22 del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti. Questa storia antica e lontana, liberata dei suoi aspetti religiosi prendendo dalla Bibbia e dal Corano i passaggi fondamentali dell?intreccio, si trasforma in una narrazione simbolica e contemporanea. Nell?adattamento teatrale diretto da Manuela Capece e Davide Doro i due fratelli rivali sono due breakers, Emanuele Segre e Alberto Galluzzi, e quella che nella Bibbia è una rivalità che nasce dalla diversa accoglienza che Dio riserva ai doni dei fratelli, generando la rabbia e la violenza fratricida di Caino, qui si trasforma in una sfida a passi di breakdance. «Caino e Abele sono due giovani d?oggi. Sono fragili e spavaldi, coltivano il culto del sé, non sanno cosa sia il valore dell?altro da sé, forse nessuno glielo ha insegnato ? spiegano gli autori. Devono obbedire solo a loro stessi, crescono alla ricerca della propria espressione migliore, che sia unica e invincibile. Il mondo intorno riflette la loro immagine ed è per questo che hanno bisogno del riconoscimento della propria individualità.  Quando Caino perde, è il tutto intorno a lui che perde, crolla, si distorce e muore. Non c?è altro che Caino sconfitto. Questa storia ci serve per fare domande ai bambini, perché sappiamo che loro possono darci risposte nuove e sorprendenti. Ci serve per parlare di amore fraterno, di quanto si può imparare da una sconfitta, di nuove possibilità da trovare, di crescita, di cosa vuol dire vivere insieme, essere insieme». Lo spettacolo fa leva sul linguaggio della danza di strada ma lo mescola a quello dell?arte, così  a una danza ?grezza? si unisce un?arte ?grezza?, l?Art Brut, l?arte primitiva e aborigena, la street art, il graffitismo americano, europeo, sudamericano. Che a volte, aggiungono Capece e Doro, sono non a caso proprio l?espressione «di spiriti sensibili, naif, fragili e appassionati, opere di deboli, esclusi, emarginati, perdenti»

Per info e prenotazioni: 0521-992044

Luogo: Teatro al Parco
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LA FABBRICA DEI BACI

Data dell'evento: 10.04.2022 alle ore 17:00

Nuovo Teatro di via Pini, ore 17

(Dal comunicato stampa)

Testo  e regia: Andrea Gosetti e Roberto Anglisani
Con Andrea Gosetti e Sarah Leo al violino e Massimo Testa all'organetto

uno spettacolo della Compagnia Intrecci Teatrali

Pennino vive a Semprefreddo, un paese ? potete immaginare ? dove fa talmente freddo che per mangiare i ghiaccioli bisogna prima metterli nel microonde. E dove soprattutto si comperano i baci! Comprare baci? Non si potrebbero semplicemente dare? eh no, perché a Sem- prefreddo hanno dimenticato da tempo come si dimostra l?amore?. e così la gente li compera al supermercato, chiusi nelle loro scintillanti scatoline. Ce ne sono di tutti i tipi e per ogni occasione: baci della buonanotte, baci per la mam- ma, baci tenerotti? E ogni giorno per legge bisogna festeggiare qualcosa, così il consumo dei baci aumenta e i guadagni della fabbrica volano alle stelle. E così Pennino deve risolvere un problema: ha dimenticato che il giorno dopo è la Festa della Mamma e non ha comprato neanche un piccolo bacio da regalarle. E ora che i negozi sono chiusi, a Pennino non resta che entrare nella spaventosa fabbrica di Baci e rubarne un bel po? per la sua mamma. Ma l?avventura lo porterà di fronte al grande mistero della città: come funziona davvero quella fabbrica? Quale progetto ha il suo temibile proprietario? E dov?è finito il papà di Pennino? Il lieto fine, come in ogni favola che si rispetti, è assicurato, ma non prima di aver esaurito una girandola di avventure che si susseguiranno fino alla grande scoperta fina- le, la più bella e inaspettata di tutte.

Uno spettacolo tra musica e parola che condurrà il giovane pubblico, ma anche quello adulto, in un?avventura particolare che farà emozionare e farà riflettere e pensare sul mondo in cui viviamo e sulla necessità di riconquistare quelle emozioni semplici che a volte sono difficili da esternare.

?Quando mi è stata proposta la regia di ?La fabbrica dei baci? ho accettato subito. Dopo aver letto il testo si sentiva chiaramente che la storia aveva una struttura forte, ben costruita, che offriva un appoggio sicuro alla realizzazione dello spettacolo. Con Andrea abbiamo affrontato un pezzo alla volta, abbiamo trattato la storia come una sinfonia, abbiamo individuato tutti i movimenti drammaturgici e i relativi ritmi. Ci siamo occupati dei crescendo, degli adagi, dei forte e fortissimo. Abbiamo dato in questo modo allo spettacolo un andamento ritmico che induce nello spettatore una grande attenzione. Lo spettacolo come le migliori fiabe è pieno di azione e di personaggi buffi e coraggiosi. Sui personaggi è stato fatto un lavoro specifico. Siamo andati a cercare una sensazione o un?azione interiore che ci permettesse di trasformare il corpo dell?attore senza cadere nella macchietta. L?attore non lavora per fare un personaggio, ma cerca di fartelo immaginare. Tutto lo spettacolo è costruito cercando di far immaginare al pubblico ciò che è successo, come se fosse un film. Un film di parole. Parole che si vedono, questa è la mia cifra, la mia ricerca. Usare le parole per creare un film che poi prende forma come per magia nella testa degli spettatori. Ed è fatto con le loro immagini e per questo è capace di emozionarli.?

(A partire dai 5 anni)

Per info e prenotazioni: cell. 351 5337070

Luogo: Nuovo Teatro di Via Pini
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IL CAMMIN DI NOSTRA VITA

Data dell'evento: 23.04.2022 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21:00

Un racconto per sapere tutto quello che accade nel viaggio di Dante Alighieri attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso
 
Di e con LUCA SOMMI
 
La Divina Commedia è sogno, racconto, avventura, mistero e altre mille cose. Ma la definizione che sembra mettere tutti d?accordo è questa: il più articolato enigma della storia della letteratura.
 
Amatissima, citatissima, ma spesso purtroppo fraintesa, dopo settecento anni questo capolavoro non smette di incuriosire e appassionare lettori di tutto il mondo. 
Dante ci fa emozionare per la tragica storia d?amore di Paolo e Francesca e ci spaventa con la mostruosità di Lucifero; ci conduce attraverso le atmosfere cupe e grottesche dell?Inferno, la salita al Purgatorio, fino alla luce e allo splendore del Paradiso; stordisce il lettore moderno con sottigliezze teologiche ma sa infiammarne l?animo con le sue invettive contro l?Italia; ci spiazza con l?enigma drammatico del conte Ugolino e ci eleva con la presenza di Beatrice e Virgilio.
 
Con questo monologo Luca Sommi ci accompagna lungo tutta la Divina Commedia per spiegare, con chiarezza, cosa accade nel viaggio oltremondano di Dante Alighieri attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. 
Un tributo amorevole e riverente alla più grande opera «mai scritta da un cristiano».
 
Per info e prenotazioni: 0521 992044 

Luogo: Teatro al Parco
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I BURATTINI DEI COLLA A TEATRO DUE

Data dell'evento: 27.04.2022 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

"La Compagnia Carlo Colla e Figli, una delle più conosciute compagnie marionettistiche al mondo, eccellenza italiana nella presentazione di testi classici per marionette con alle spalle quasi tre secoli di attività, presenta a Teatro Due Il medico suo malgrado di Molière, in scena mercoledì 27 aprile alle ore 20.30, e Pinocchio di Collodi, venerdì 29 aprile alle ore 20.30 e sabato 30 aprile alle ore 17.00.

Con la loro arte sopraffina gli eredi di Eugenio Monti Colla, grande ricercatore e punta di diamante di una famiglia di artigiani marionettisti in attività dalla fine del XVIII secolo, scomparso nel 2017, continuano a rivitalizzare un importante repertorio del teatro popolare italiano. Gli spettacoli della compagnia, ora guidata dal regista, scultore e scenografo Franco Citterio sono apprezzati in tutto il mondo da un pubblico di adulti e bambini, in occasione delle più importanti manifestazioni nazionali ed internazionali.

Primo appuntamento a Teatro Due è con la versione per marionette di una divertente commedia di Molière che si fa beffa dell?umana credulità facendo la parodia delle pratiche mediche del tempo. Entrato nel repertorio della Carlo Colla & Figli dalla seconda metà del XIX secolo in una formula che sottolineava i caratteri della Commedia dell?Arte mettendo in risalto la ?maschera" di Gerolamo, in sostituzione dell?originale Sganarello, Il medico suo malgrado di Molière viene oggi rimesso in scena in una nuova versione che rispetta a pieno il testo del drammaturgo francese sia nei personaggi sia nell?ambientazione con grandi effetti comici.

Secondo appuntamento sarà con Le avventure di Pinocchio. Le marionette dei Colla, già presenti nello sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini, rappresentano il classico con il dovuto rispetto al romanzo, ma anche con senso critico, con la capacità di creare illusioni e un mondo pieno di fascino. Gli attori di legno, con le loro diverse forme e dimensioni, la loro gestualità e il forte potenziale evocativo che portano in sé, coadiuvate dalle voci storiche che, da anni, donano la parola ai piccoli personaggi e le note musicali che ne fanno spesso da cornice, trascineranno il pubblico in una sorta di ballata popolare, dalle tonalità dolci ma anche amare, scandagliando gli aspetti poetici insiti nel romanzo, creando un racconto a cavallo tra fantasia e sapienza popolare.

La drammaturgia incorniciata da un prologo ed un epilogo, e sviluppata in sei differenti quadri, crea otto situazioni sceniche dinamiche, mutevoli ed in movimento; queste saranno lo sfondo dei personaggi che, fra marionette e marionettine, animali antropomorfi ed animali naturalisti, figurini, sagome e cartonaggi, supereranno le centocinquanta unità.

Pinocchio è una delle ultime nuove produzioni della Compagnia, e come per tutti i loro nuovi spettacoli, la produzione prevede oltre alla stesura ex novo del copione, la composizione delle musiche originali e la realizzazione di nuove marionette, scene, costumi e attrezzeria nei laboratori artigianali interni della Compagnia"

Per info e biglietti: 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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CASA NOSTRA

Data dell'evento: 29.04.2022 alle ore 21:00

Teatro alla Corte di Giarola, Collecchio, ore 21

di Hombre Collettivo
 
regia Riccardo Reina
con Angela Forti, Agata Garbuio, Aron Tewelde
 
23 settembre 2021: la sentenza della Corte d?Assise di Palermo sul processo della Trattativa Stato-Mafia riporta alla superficie della nostra memoria affastellata di immagini un pezzo di passato. Un pezzo di passato che, per quanto recente, è già diventato storia. Un pezzo di storia che, per quanto decisivo, rischia già di cadere nell?oblio, con tutti i suoi paradossi e le sue contraddizioni. Un pezzo fondamentale per capire il puzzle del nostro presente. Un pezzo che si è tentato in tutti i modi di nascondere, alterare, ignorare: un pezzo mancante. Casa Nostra non è solo un titolo: Nostra è la Casa che ci troviamo ad abitare, con tutto ciò che contiene. Nostra, che lo vogliamo o no, è quella Strana Cosa che abbiamo ereditato dagli inquilini precedenti. Nostra è la stanza dei giochi dove siamo stati finora rinchiusi, dove i bambini vengono lasciati mentre i ?grandi? si occupano delle cose serie, quelle cose che è meglio che i bambini non sentano e non vedano.
 
Premio Scenario Infanzia 2020
Premio della critica Direction Under 30 anno 2021
 
Per info e prenotazioni: tel. 346 6716151

Luogo: Teatro alla Corte di Giarola, Collecchio
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CIRCE, NON È PIÙ

Data dell'evento: 30.04.2022 alle ore 21:00

Teatro di Fontanellato, ore 21

di e con Franca Tragni

adattamento drammaturgico e regia Carlo Ferrari
musiche dal vivo e design sonoro Patrizia Mattioli
tecnica e luci Erika Borella

Sazia di vita, Circe dai riccioli belli, Circe delle trasformazioni e degli incantamenti ha rinunciato all?immortalità , desidera perciò raccontare la sua versione dei fatti, di come sono andate veramente le cose quel giorno, sull?isola. Riscrittura non convenzionale della figura mitica, emergerà un punto di vista femminile di contro a un certo ?maschilismo editoriale? a cui siamo abituati. La Circe omerica ha sollecitato nei secoli numerose interpretazioni, molte delle quali hanno voluto leggere nel mito un avvertimento contro le malevoli arti della seduzione femminile. Anche in passato erano comparse le prime riscritture in cui Circe non è affatto una maliarda dominatrice di maschi, ma saranno le scrittrici contemporanee a riscattare Circe dalle calunnie della propaganda maschile.

?La mia Circe prende la parola per rivelare le ragioni della sua ostilità e diffidenza verso gli uomini, che per la loro eterna sete di sopraffazione e colonizzazione, si sentono in diritto e in dovere di occupare, predare, abusare? dice Tragni, che si e? lasciata ispirare tra gli altri, dai testi di Cristiana Franco, Atwood, Oliva, Webster e Miller (tutte donne! sara? un caso?).

Per info e prenotazioni: cell. 327 4089399

Luogo: Teatro di Fontanellato
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