Stagione ragazzi

CAINO E ABELE

(Dal comunicato stampa)

di Manuela Capece e Davide Doro

con Emanuele Segre e Alberto Galluzzi

"Uno spettacolo che porta in scena attraverso il linguaggio della breakdance uno degli episodi più sconvolgenti della Bibbia, ricco di interrogativi sul destino dell’uomo, sulla tradimento della fratellanza, sul successo e l’insuccesso, sull’invidia e la violenza che può derivarne. «Caino e Abele» è uno spettacolo della Compagnia rodisio coprodotto con Tak Theater Liechtenstein, per adulti e bambini da sette anni, in programma al Teatro al Parco di Parma sabato 9 aprile alle 21 nell’ambito della stagione 2021/22 del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti. Questa storia antica e lontana, liberata dei suoi aspetti religiosi prendendo dalla Bibbia e dal Corano i passaggi fondamentali dell’intreccio, si trasforma in una narrazione simbolica e contemporanea. Nell’adattamento teatrale diretto da Manuela Capece e Davide Doro i due fratelli rivali sono due breakers, Emanuele Segre e Alberto Galluzzi, e quella che nella Bibbia è una rivalità che nasce dalla diversa accoglienza che Dio riserva ai doni dei fratelli, generando la rabbia e la violenza fratricida di Caino, qui si trasforma in una sfida a passi di breakdance. «Caino e Abele sono due giovani d’oggi. Sono fragili e spavaldi, coltivano il culto del sé, non sanno cosa sia il valore dell’altro da sé, forse nessuno glielo ha insegnato – spiegano gli autori. Devono obbedire solo a loro stessi, crescono alla ricerca della propria espressione migliore, che sia unica e invincibile. Il mondo intorno riflette la loro immagine ed è per questo che hanno bisogno del riconoscimento della propria individualità.  Quando Caino perde, è il tutto intorno a lui che perde, crolla, si distorce e muore. Non c’è altro che Caino sconfitto. Questa storia ci serve per fare domande ai bambini, perché sappiamo che loro possono darci risposte nuove e sorprendenti. Ci serve per parlare di amore fraterno, di quanto si può imparare da una sconfitta, di nuove possibilità da trovare, di crescita, di cosa vuol dire vivere insieme, essere insieme». Lo spettacolo fa leva sul linguaggio della danza di strada ma lo mescola a quello dell’arte, così  a una danza “grezza” si unisce un’arte “grezza”, l’Art Brut, l’arte primitiva e aborigena, la street art, il graffitismo americano, europeo, sudamericano. Che a volte, aggiungono Capece e Doro, sono non a caso proprio l’espressione «di spiriti sensibili, naif, fragili e appassionati, opere di deboli, esclusi, emarginati, perdenti»

Per info e prenotazioni: 0521-992044

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