Dicembre 2022

MOSTRARIO - Parte II, Il Bestiario della Terra

Data dell'evento: dal 02.12.2022 al 04.12.2022 alle ore 20:00

Teatro Due, dalle ore 20 alle 22.30 (domenica dalle 17 alle 19.30)

(Dal comunicato stampa)

"I diversi spazi del Teatro Due diventano luogo del viaggio tra creature e storie che popolano Il Bestiario della Terra. Installazioni e performance rigorosamente dal vivo con attori, danzatori, cantanti, musicisti e burattinai compongono un?esplorazione fantastica, in continuo divenire, dei temi fondanti la relazione tra essere umano e animale. Figure antropomorfe, animali ed esseri ibridi tra umano e animale, prendono vita come catapultati all?interno del teatro da un mondo onirico; i visitatori potranno incontrarli muovendosi liberamente fra gli spazi, immergendosi in un?esperienza unica, inedita e irripetibile.

 

Mostrario. parte II

IL BOSCO DI CERNUNNOS
Spirito della mitologia celtica, penetrata fino in Emilia, Cernunnos è una creatura dalle grandi corna da cervo, e dal volto umano. È lo spirito divinizzato degli animali, dio della fecondità maschile, della natura selvaggia e anche della morte. Un mostro il cui corpo organico e il cui volto umano concentrano in sé tutti gli universi di senso da cui l?uomo contemporaneo si è allontanato. Il suo canto, che vibra in un bosco metaforico all?imbrunire, è scritto sotto forma di lied ottocentesco, ipnotico richiamo teso a riconnettere mascolinità e fertilità alla natura incontaminata. Sulla musica eseguita da cinque violoncelli e nell?atmosfera del più tipico romanticismo ottocentesco, il Cernunnos avrà il volto, la voce e il corpo di due stelle del canto e della danza internazionale.

Teatro musicale
Con la partecipazione straordinaria di
Nicholas Isherwood baritono e direzione musicale
Toni Candeloro danzatore solista

Sophie Norbye, Giulia Lanati, Michele Mammoliti, Valerio Battaglia, Beata Kolodziej violoncelli
Luigi Cannillo supervisione testi poetici e traduzione in tedesco
Luca Guerrieri, Carmine Olivazzi danzatori MM Contemporary Dance Company /Agora Coaching Project

 

Mostrario. parte II

LA SALA DEI GOLEM
Mostro della mitologia ebraica (l?unico presente nei Bestiari) Golem, secondo la leggenda, è stato plasmato nell?argilla dal rabbino di Praga per difendere il popolo ebraico dai suoi persecutori. Come una sorta di Frankenstein ante litteram, questo pre-robot è creato privo di anima per servire l?uomo, ma a causa del suo spirito sempre presente e della sua forza disumana sfugge alle volontà del suo creatore, divenendo pericoloso. È uno stralunato clown ebreo a raccontare le origini del Golem, conducendo insieme ai musicisti la scena che, cadenzata dalla performance dei danzatori, instilla nuovamente la domanda che domina tutto il percorso: chi è il mostro?

Monologo musicale e danza
Davide Gagliardini attore
Davide Carmarino pianoforte
Teofil Milenkovic violino

Silvia Bellot Romanet, Greta Cecconi, Federico Musumeci, Viviana Sanfilippo, Gennaro Todisco danzatori MM Contemporary Dance Company / Agora Coaching Project

 
 

Mostrario. parte II

 

LA CLASSE DEI DIAVOLETTI E IL CAPRO ESPIATORIO
In una classe scolastica dalla prospettiva distorta, un gruppo di allievi-diavoletti infierisce su chi è diverso. Furbi e divertenti, ma anche perfidi e cattivi i diavoletti bullizzano l?inerme capro espiatorio, che accoglie in sé i mali e le colpe della comunità.

Performance dal vivo
a cura della Fondazione Famiglia Sarzi
Maria Antonietta Centoducati, Gianni Binelli, Sabina Ressia burattinai
Ovidio Bigi variazioni musicali e accompagnamento dal vivo
Simona Gollini burattini e scenografie

 

Mostrario. parte II

 

LA SALA DELLA MEDUSA
Invertendo la mitologia classica che la vuole mostro che pietrifica, qui Medusa è creatura pietrificata. Il suo corpo-totem è immobile, e i suoi serpenti sono tubi che la connettono a flussi di informazioni iper-saturanti. Questi video impazziti sono prodotti da un software, creato dall?artista, capace di selezionare e somministrare le immagini più disparate, shoccanti, stranianti, crude, realistiche?

Installazione icono-sonora
performer Anita Lorusso

 
 

Mostrario. parte II

 

IL LUNGO CORRIDOIO DELL?UOMO NERO
Incarnazione di tutte le paure, l?Uomo nero è una presenza dai lunghi artigli avvolta nella semi oscurità di un lunghissimo corridoio-labirinto, 130 metri appositamente dipinti dall?artista. Addentrarsi in quei meandri pieni di nebbia e segni e presenze grafiche significa incontrarlo e consegnargli i timori più reconditi, più profondi, più innominabili.

Performance dal vivo
performer Carlos Giovanny Molina Escalona

 

(la visione del Mostrario è sconsigliata ai bambini)

Luogo: Teatro Due
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TUTTI MATTI SOTTO ZERO - VIII EDIZIONE

Data dell'evento: 02.12.2022 alle ore 21:00

Chapiteau nel Parco della Cittadella, ore 21

(Dal comunicato stampa)

Venerdì 2 dicembre per tutto il weekend prende il via la nuova edizione del festival internazionale di circo contemporaneo sotto lo chapiteau nel Parco della Cittadella: in scena i giocolieri inglesi di Gibbon e il clown e mago italo-francese di Street Fool.

Dicembre è arrivato e con esso tornano gli spettacoli di Tutti Matti sotto Zero - festival internazionale dedicato a circo contemporaneo e magie nouvelle in teatro e sotto chapiteau, realizzato da Grand Circus Hotel con Teatro Necessario Circo, centro di produzione di circo contemporaneo, con il prezioso sostegno di Comune di Parma, Regione Emilia Romagna, Ministero della Cultura. In questo primo weekend di programmazione, sotto il tendone da circo, lo chapiteau allestito come ogni anno nel Parco della Cittadella scenderanno in pista due compagnie internazionali, con forti connessioni con l?Italia che ben rappresentano l?anima del festival.

Venerdì 2 alle ore 21.00 e sabato 3 dicembre, ore 18.30 Patfield & Triguero, straordinari giocolieri della Gran Bretagna, in Gibbon, uno spettacolo ipnotico, divertente, che farà girare la testa con le complesse coreografie dei due in scena. Gibbon è la messa in scena di una creazione: tra schemi elaborati di giocoleria, fallimenti e successi, Chris Patfield e Jose Triguero trattano con leggerezza e precisione alcune comuni dinamiche relazionali che coinvolgono le persone. I protagonisti in scena liberano la loro parte infantile, giocosa, competitiva ma anche collaborativa, buffa e genuina, che nella vita adulta spesso viene mascherata e soffocata. Gibbon è un momento di spensieratezza, di assurdità, risate, virtuosismi di altissima tecnica, grazie a una forte alchimia tra i due artisti in scena. Patfield è specializzato in corda molle e giocoleria, insegna giocoleria al NCCA ed è performer per No Fit State e Stumble Dance Circus. Triguero ha una laurea al NCCA, dove insegna. Nel 2010 ha vinto il Deutsche Bank Pyramid Award for Circus. Chris e Jose si esibiscono insieme anche in produzioni di Gandini Juggling, vincitrice del prestigio del Premio Olivier.

Domenica 4 dicembre, alle ore 16.00 e alle 18.30 il mago e clown italiano ma francese d?adozione Max Maccarinelli porta a Parma il suo progetto solita Street Fool, dove incrocia la poesia e l?umorismo del clown contemporaneo con la fascinazione e la sorpresa della magie nouvelle. Uno spazio vuoto si apre davanti al pubblico: In un angolo, della spazzatura accatastata forma una discarica. Qui compare Arthur, un personaggio surreale, clownesco, un clochard. Il pubblico non sa che Arthur con sé ha anche un vero e proprio ristorante, che magicamente prende forma in scena. Tra ricette impossibili, oggetti che si animano, padelle fumanti ed espedienti in bilico tra l?assurdo e il comico, Arthur ci accompagna in un viaggio nel quale la realtà si deforma per il piacere del pubblico! Max Maccarinelli è attore, clown, illusionista, regista e drammaturgo. È stato direttore artistico di Teatro Distratto (Brescia) fino al 2008 e di Envol Distratto (Lione) dal 2009 al 2020. Dal 2021 lavora su un progetto personale in cui unisce l?esperienza nella commedia visiva e l?interesse per la magia e il teatro. Nella sua carriera ha prodotto 13 spettacoli con più di 1000 repliche in 8 paesi europei.

Per info e prenotazioni: www.teatronecessario.it

Luogo: Chapiteau nel Parco della Cittadella
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LE RANE

Data dell'evento: 03.12.2022 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21

(Dal comunicato stampa)
 
da Aristofane
progetto e regia Marco Cacciola
con (in o.a.) Giorgia Favoti, Matteo Ippolito, Lucia Limonta, Claudia Marsicano, Francesco Rina e un coro di cittadini ogni giorno diverso
traduzione Maddalena Giovannelli, Martina Treu
 
"Prodotto da Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatri di Bari e Solares Fondazione delle Arti per la regia di Marco Cacciola, Le Rane vede in scena un coro di cittadini ogni sera diverso ad affiancare il nucleo di giovani artisti, nel tentativo di rifondare l?antico legame esistente tra società e teatro. Ogni fase del lavoro ha vissuto momenti collettivi in cui sono state coinvolte diverse realtà attive sul piano sociale, culturale e dell?associazionismo.
Una delle opere più celebri di Aristofane rivive dunque in un allestimento inedito, eterogeneo e condiviso che accompagna il pubblico in un divertente e visionario viaggio negli inferi. In scena assistiamo alle rocambolesche peripezie del dio Dioniso e del suo servo Xantia, diretti verso l?Ade per riportare in vita un Poeta che salvi la città dal degrado culturale. Una commedia che ha per oggetto lo statuto della tragedia ideale può essere definita già dal principio un?operazione metateatrale. E permette di lavorare intorno all?identità speculare che lega il comico e il tragico, alla riscoperta di quel ruolo sociale che la poesia ha sempre avuto e sempre avrà. Il teatro, infatti, per la sua intrinseca sostanza e? fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore e alla sensibilità della collettività. La sfida e? ricucire il dialogo interrotto. In questo modo i temi principali (l?importanza della cultura e del suo valore sociale-politico, il pacifismo ante litteram, la responsabilità individuale e collettiva, l?interrogarsi sul futuro) possono essere trattati alternando l?identificazione più emotiva, capace di abolire distanze e conflitti, con la farsa più divertente, capace di deviare da percorsi già battuti. Il viaggio del dio e del servo e? prima disseminato di incontri singoli che tracciano il percorso, poi si estende a tutto il coro e, infine, all?altra metà del cerchio, il pubblico. Ed e? in questo momento, quando varcano le soglie del mondo di qua, che avviene la cesura, che e? anche un atto di responsabilità. Il coro dei cittadini invade la scena spezzando il procedere della trama e provando a farsi crepa, a sospendere quell?idea di storia come linea retta, progressione continua che non permette di immaginare altro che un futuro come ripetizione corrotta di un eterno presente.
 
Note di regia
La struttura stessa dell?opera originale mi ha suggerito la modalità di lavoro: una drammaturgia on the road divisa in due parti molto diverse tra loro, così come potrebbero apparire diversi i due protagonisti. Viceversa la loro continua relazione di scambio, mascheramento e svelamento, oltre che sintomatica del trasformismo politico denunciato da Aristofane, ci mostra come in fondo entrambi non siano che due aspetti della nostra umanità, in bilico tra afflato divino e greve animalità. Due facce di quello ?specchio ustorio? che e? la commedia, un elastico teso tra alto e basso, tra poetico e popolare. Un ponte al di sopra di un abisso. Nelle tragedie e nelle commedie della Grecia classica in scena erano impegnati pochi attori e un coro formato da cittadini ateniesi. Ho voluto tradurre quella pratica, per coinvolgere realmente la comunità, immaginando uno spettacolo che impegni in scena attori professionisti e cittadini.
Come scrive Marco Martinelli in Farsi luogo: ?Nell?epoca dei grandi media virtuali immateriali, il teatro è il luogo della materia sacra.? Per questo motivo, contro l`individualismo imperante, ci uniamo in cerchio e ci facciamo comunità. Rimettere sul palco un coro che rappresenti la città, oggi, oltre che poetica, e? questione politica. Ri-fondare il coro e ri-fondare la polis. Perché in questo momento storico, ringraziando ancora Martinelli, ?il luogo, e la comunità, e il coro, noi ce li dobbiamo letteralmente inventare?.
Il teatro, come la politica, e? una poesia che non si scrive da soli.
Marco Cacciola
 
Per info e prenotazioni: 0521 992044 

Luogo: Teatro al Parco
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LE TRE SORELLE

Data dell'evento: 07.12.2022 alle ore 21:00

Teatro di Fontanellato, ore 21 (in replica giovedì 8 alle 16.30 e venerdì 9 alle 21.00)

(Dal comunicato stampa)

di Matteo Bacchini
liberamente ispirato a Tre sorelle di Anton ?echov

diretto ed interpretato da Elisa Cuppini, Sandra Soncini e Franca Tragni
musiche Patrizia Mattioli
produzione L.O.F.T. / Progetti&Teatro

LE TRE SORELLE, nuovo lavoro interpretato e diretto da Elisa Cuppini, Sandra Soncini e Franca Tragni debutta al Teatro Comunale di Fontanellato Pompeo Piazza mercoledì 7 dicembre alle ore 21.00, con repliche giovedì 8 alle 16.30 e venerdì 9 alle 21.00, una nuova produzione di L.O.F.T. / Progetti&Teatro. Trova finalmente la prova della scena lo spettacolo, scritto nel 2020 (quando la parola "Russia" evocava nell'immaginario collettivo solo grande freddo e grande letteratura) e pronto per il debutto lo scorso anno, ma rimandato per covid.

La drammaturgia di Matteo Bacchini è liberamente ispirata al capolavoro di Anton ?echov Tre sorelle, dramma che racchiude tutta l?enigmaticità della letteratura teatrale cechoviana. Lo spettacolo si avvale delle musiche di scena di Patrizia Mattioli e della consulenza artistica di Savino Paparella.

Le tre attrici, in sala prove, iniziano ad indagare il testo, ad addentrarsi in questa materia così densa e contemporaneamente evanescente. L?incontro umano fra Elisa Cuppini, Sandra Soncini e Franca Tragni, attrici con trascorsi e linguaggi diversi, non poteva che confluire in un percorso di ricerca artistica condivisa, un viaggio in un terreno difficile, dissestato da domande enormi, ma pieno di sorprese e, paradossalmente, di risposte ?semplici?.

Il testo di Cechov ha per protagoniste tre sorelle, figlie di un generale russo morto da poco: Olga la maggiore è insegnante, la seconda Ma?a è sposata a un professore che non ama e la più giovane èIrina, la più inquieta, la più bambina. Le tre sorelle vogliono emanciparsi e trasferirsi a Mosca, quasi una terra promessa che le salverà dalla noiosa monotonia e dalla soffocante e mediocre vita di provincia. Il tempo passa, ma non succede nulla? desideri e aspettative vengono delusi.

?Come dice Peter Stein: ?Per mettere in scena ?echov bisogna essere russi? - racconta l?autore Matteo Bacchini. Le tre sorelle sono alghe immobili in uno stagno sperduto nel nulla della campagna russa. Tre oche che girano in tondo nel pollaio pigolando ?A Mosca! A Mosca!?. In Tre sorelle non succede niente e mettere in scena il niente è roba da russi. Noi invece volevamo mettere in scena qualcosa e per farlo ci vuole vita. Uno stagno non basta?.

Le voci delle attrici, coi loro dubbi, lasciano spazio ai personaggi, e fidandosi del teatro, permettono al senso che cercano di emergere; il gioco del teatro prende il sopravvento con i suoi effetti collaterali, comicità e dramma si intrecciano e risate e sgomento si alternano.

Così nella nuova drammaturgia le tre sorelle sono state traslocate nella fredda Mosca dei soviet, dove la vita è dura ma almeno è una vita. Costrette a fare i conti con i copechi nel barattolo dello zucchero e il petrolio della lampada che è finito, le tre sorelle parlano, litigano, discutono si accusano si difendono si prendono cura l?una dell?altra e piano piano lo stagno prende vita, entra dentro acqua fresca?e ritrovano sé stesse.

?E ritrovando sé stesse ritrovano la loro casa, che non è in campagna o a Mosca o da qualche altra parte: la loro casa sono loro - conclude Matteo Bacchini. La sorellanza non è più il concetto astratto di interminabili letture a tavolino, ma prende vita sulla scena. La sorellanza sono loro. Quello che cercavano come attrici lo trovano come personaggi, e senza cercarlo. Era lì, bastava lasciarlo uscire. Bastava vivere. Se poi Olga Masa e Irina hanno la stessa personalità di Elisa Franca e Sandra, o viceversa sono le tre attrici che hanno lo stesso carattere delle tre sorelle, questo non lo saprei dire perché è una cosa da russi.?

Informazioni e biglietteria: tel. 327-4089399

Luogo: Teatro di Fontanellato
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IL GATTO E LA VOLPE

Data dell'evento: 08.12.2022 alle ore 15:30

P.le Cesare Battisti, ore 15.30 (in replica alle 17.30 in B.go del Parmigianino)

con Mario Mascitelli e Mario Aroldi

Regia di Mario Mascitelli.

Una rilettura della favola di Pinocchio che mette in luce il passato (sconosciuto a tutti) dei due loschi personaggi che, su di una panchina in attesa di Mangiafuoco, raccontano e si raccontano in maniera farsesca e delicata. Un chiaro ammiccamento ai due personaggi della pièce ?Aspettando Godot? di S. Beckett che prosegue la linea di ricerca della compagnia, verso i classici per adulti riletti per i bambini. Dopo l?Amleto di Shakespeare, infatti, è la volta di un classico del teatro dell?assurdo a essere reinterpretato per portarlo a conoscenza di quello che sarà il pubblico di domani.

(spettacolo patrocinato dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi)

EVENTO GRATUITO

Per info e prenotazioni: 331 8978682

Luogo: P.le Cesare Battisti
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SASSO

Data dell'evento: 08.12.2022 alle ore 16:30

Teatro al Parco, ore 16.30

(Dal comunicato stampa)

"Quanta forza, quanto potere hanno gli oggetti? La domanda è generata da una luminosa frase di Gianni Rodari che è tra le ?fonti? di «Sasso», la nuova creazione di Marina Allegri e Maurizio Bercini, lui anche performer in scena, primo capitolo di una trilogia, «Oggettivo», prodotta dal Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti.

Lo spettacolo, rivolto ad adulti e bambini dai 6 anni, va in scena in prima nazionale al Teatro a Parco di Parma l?8 dicembre alle 16.30 (a seguire, alle 18, torna «The Barnard Loop», una creazione di «magie nouvelle» della Compagnia Dispensabarzotti). Come ci raccontano gli effetti delle onde generate nell?acqua, la sabbia rimossa del fondale e tutti gli altri oggetti obbligati ad abbandonare la loro immobilità o la loro pace in una celebre pagina della «Grammatica della fantasia», il sasso è, come la parola, un metaforico agitatore di stagni, un potenziale generatore di cambiamento. Gli oggetti, anche i più comuni e perfino ?brutti?, possono generare storie e creare bellezza. E dunque, chi incontri teatralmente un oggetto sulla propria strada può interpretarlo e viverlo, come fa «Sasso», come un catalizzatore di avventure e di esperienze, un generatore di narrazioni e di miti, uno strumento creativo e di liberazione umana.

Come dice il Matto a Gelsomina ne La strada di Fellini, nell?altra frase-manifesto di questo lavoro, «Non lo so a cosa serve questo sasso io, ma a qualcosa deve servire. Anche tu servi a qualcosa». Ed ecco che in questo spettacolo è proprio un oggetto, un sasso, a rappresentare l?incontro fatale, l?incontro del destino di ogni romanzo di formazione, per Bambino, un fanciullo talmente povero che non ha nemmeno un nome, ma ha una forza nascosta e un segreto: la sua rivoluzione è dentro quel sasso. La storia di Bambino e di Sasso è come la trama parallela, sorgente, sotterranea e riaffiorante, in una scena circolare sparsa di pochi oggetti, che generano un girotondo di narrazioni e di azioni, innescate dalla potenza dell?oggetto nell?essere se stesso, nel non diventare altro da sé. E che, se qualcuno sa guardarlo, può tradurre in atto la sua potenzialità, vita, esperienza, come gli oggetti invisibili e nascosti e addormentati nello stagno di Rodari: la barchetta, la ninfea, il galleggiante. Può innescare miti e leggende, per connessioni di significati, parole, suoni, immagini, dalla contesa tra Achab e la Balena a quella tra Davide e Golia, il fanciullo che sconfigge il gigante dei Filistei e libera il suo popolo con il coraggio e la fede. Può innescare, per associazione di idee e per analogie, impetuose e generose proteste contro le ferite inferte dall?uomo alla Natura. Può far spaccare una noce rendendola mangiabile, e il bambino lo scopre facendone esperienza, provando prima a romperla coi denti.


«L?idea ? racconta Maurizio Bercini - è di raccontare con gli oggetti senza aver bisogno di nulla come scenografia. L?unica scenografia vera è un sasso. In scena interagisco con gli oggetti come se fossi io il movimento che il sasso produce, le onde concentriche che si allargano. Io ho provato ad allargare le mie vedute come fanno gli oggetti mossi dal sasso rodariano. Il desiderio è di provare a raccontare con pochi oggetti, una paletta, un secchio, una barchetta di carta, senza dover per forza contestualizzarli in un ambiente».

Per info e prenotazioni: tel. 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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AMANTI GUERRIERE. Sguardi sul misticismo femminile

Data dell'evento: 09.12.2022 alle ore 20:00

Europa Teatri, ore 20

(Dal comunicato stampa)

"Il mese di dicembre della stagione teatrale 2022-23 di Europa Teatri dedica un momento forte al progetto Amanti Guerriere. Sguardi sul misticismo femminile, che quest'anno mette al centro la figura di Matilde di Magdeburgo, mistica e beghina tedesca vissuta nel 1200. Il progetto, iniziato nel 2020 a cura di Monia Galloni ed Ilaria Gerbella, nasce dal desiderio di approfondire le figure delle mistiche e il loro significato antropologico, culturale, simbolico ed esistenziale, permettendoci così di recuperare ed esplorare attraverso linguaggi diversi e contemporanei una Sapienza antica. Le figure femminili di Amanti Guerriere percorrono la storia e ci raccontano di una realtà che le congiunge alla loro anima e al divino in una visione sacra della vita.

Sarà quindi dedicato alla mistica Matilde di Magdeburgo il weekend del 9, 10 e 11 dicembre al Teatro Europa in via Oradour 14, che alternerà incontri col pubbico, a carattere di conferenza e performance di letture, e il debutto di una nuova produzione teatrale firmata Eurpa Teatri dal titolo Mechthild. Il progetto vede anche la realizzazione di un ciclo di podcast di approfondimento sul tema che sarà prossimamente diffuso.

Si inizia venerdì 9 dicembre alle ore 20 con la presentazione del progetto a cura di Monia Galloni ed Ilaria Gerbella, che introdurrano il ciclo di appuntamenti e ci faranno ?incontrare? il personaggio di Matilde. A seguire, sempre durante la serata di venerdì 9 dicembre, il Cabaret Mistico, una performance di letture tratte dai suoi scritti, eseguite da Elke Fernandez, Marco Musso e Silvana Pizzolla.

Sabato 10 dicembre alle ore 20 la conferenza a cura di Monia Galloni ci accompagnerà alla scoperta di questa figura di rilievo storico, vissuta nella Germania medievale e poco conosciuta in Italia, offrendoci la possibilità di ampliare il nostro sguardo su una certa epoca e lasciarci sorprendere dalla modernità di alcuni movimenti e pensieri di quel mondo.

Andrà in seguito in scena, alle ore 21 di sabato 10 dicembre e di domenica 11 dicembre, Mechthild, ultima produzione di Europa Teatri - testo e regia Ilaria Gerbella, con Loredana Scianna e con le musiche originali eseguite dal vivo da Patrizia Mattioli - intenso e sorprendente spettacolo in cui il personaggio di Matilde rivive attraverso la sua esperienza mistica ed evocatica, intrisa di profonda sensualità così come traspare del suo pensiero e del suo linguaggio.

Grazie a questo progetto articolato, il personaggio storico di Matilde di Magdeburgo trova qui la possibilità di essere esplorato attraverso i codici della poesia, della musica, della parola, con l'intento di restituirci la figura di una donna, di una pensatrice, spesso dimenticata dalla storia e dalla letteratura, svelandone così la portata culturale e attuale del suo pensiero.

 

Calendario appuntamenti  ?AMANTI GUERRIERE?

venerdì 9 dicembre 2022 ore 20.00

INCONTRANDO MATILDE

presentazione del progetto

a cura di Monia Galloni e Ilaria Gerbella

 

a seguire...

CABARET MISTICO

con Elke Fernandez, Marco Musso, Silvana Pizzolla

letture e conversazioni tratte da La Luce fluente della Divinità di Matilde di Magdeburgo

 

sabato 10 dicembre 2022 ore 20.00

Conferenza dedicata a Matilde di Magdeburdo

VISIONARIA,MISTICA E BEGHINA. PENSIERI DI UNA DONNA LIBERA

a cura di Monia Galloni

Di Matilde poco si sa e poco ci è pervenuto, a parte il suo testo La luce fluente della Divinità, ma noi abbiamo intenzione di dirvi molto, perché molto di Lei si può rintracciare se si vuole. Fu una beghina, rifiutò tutte le possibili

forme di vita femminili del suo tempo, fu una scrittrice, fu una Visionaria. Seppe creare fortissime amicizie e ricevere

grande ammirazione per le sue opere, ma questo le procurò anche invidie, inimicizie e persecuzioni. Quello

che Lei fu noi cercheremo di raccontarcelo col cuore, con l?amore e con l?anima che Lei mise nelle sue opere.

 

sabato 10 domenica 11 dicembre 2022 ore 21.00

MECHTHILD

con Loredana Scianna,

musiche originali eseguite dal vivo Patrizia Mattioli

testo e regia  Ilaria Gerbella

luci Lucia Manghi

spettacolo dedicato a  Matilde di Magdeburo. Mistica, beghina vissuta in Sassonia nel 1200 Nei suoi scritti trasmette l'esperienza mistica ed evocativa dalla profonda sensualità che traspare nel linguaggio. Matilde ci accompagna davanti alla natura dell'amore e all'origine della scrittura.

 

Per info e prenotazioni: europateatri.pr@gmail.com ? 0521.243377

Luogo: Europa Teatri
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L`ARCIPELAGO DEI SUONI - Il Violoncello e il Contrabbasso alla corte dei Re

Data dell'evento: 10.12.2022 alle ore 18:00

Teatro Due, ore 18

con Simone Tangolo, Luca Cicolella e Massimiliano Sbarsi

Professori d?orchestra:

Fabio Gaddoni violoncello

Antonio Mercurio contrabbasso

con la partecipazione del Trio d?archi La TOSCANINI

(Daniele Ruzza, Camilla Mazzanti violini, Diego Spagnoli viola)

A cura di Francesco Bianchi

Ricerca e contenuti musicali Giulia Bassi

un progetto di La Toscanini e Fondazione Teatro Due

"Si terrà a Teatro Due sabato 10 dicembre alle ore 18 un nuovo appuntamento de L?arcipelago dei suoni, epopea a puntate prodotta da Fondazione Teatro Due e da La Toscanini alla scoperta degli strumenti musicali, un?avventura scritta da Francesco Bianchi che prende ?in prestito? l?atmosfera fantasy per esplorare la grande musica, selezionata da Giulia Bassi. Rivolta ai più piccoli per scoprire come nasce la musica e quali sono le caratteristiche e le ?meraviglie? di ogni strumento musicale, con esecuzioni dei grandi compositori di ogni epoca, l?iniziativa delle due Fondazioni cittadine narra le vicende del protagonista Arturo, un giovane ragazzo interpretato da Simone Tangolo, che intraprende un curioso viaggio per salvare la sua città dal mostro Rugmor che mangia i suoni e produce rumori assordanti. Suo obiettivo è radunare una compagnia di eroi che lo aiutino a sconfiggere il mostro e a ridare felicità agli abitanti.

Dopo aver aggiunto alla compagnia la principessa Violino e la sua dama Viola, prosegue il viaggio di Arturo per reclutare Il Violoncello e il Contrabbasso, interpretati da Massimiliano Sbarsi e Luca Cicolella. Siamo in un grande castello, pieno di sale riccamente arredate. C'è un'aria di festa. Proprio così: Arturo si trova alla corte di due re molto importanti, e molto pomposi. Il re Violoncello e il re Contrabbasso, infatti, non solo passano il tempo a disquisire su chi sia il più potente e il più "umano", ma hanno anche pochissima voglia di muoversi e di impegnarsi per qualcun altro. Vogliono solo chiacchierare, divertirsi e sfoggiare la loro grande mondanità. Sono molto eleganti, molto formali, e adorano rilassarsi e fare un sacco di scherzi: come farà il nostro eroe a sfuggire alle loro furbe trovate? Ma soprattutto, riuscirà a superare la loro pigrizia e a convincerli ad unirsi a lui nella lotta contro Rugmor? 

Le musiche celeberrime di Bach, Pachelbel, Rossini, Saint Saens, Astor Piazzolla sono interpretate da Fabio Gaddoni violoncello e Antonio Mercurio contrabbasso, con la partecipazione del Trio d?archi La TOSCANINI composto da Daniele Ruzza, Camilla Mazzanti (violini)e Diego Spagnoli (viola)" (c.s.)

Per info e biglietti: Tel 0521.230242 

Luogo: Teatro Due
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ORSÒLA E IL PESCIOLINO D`ORO

Data dell'evento: 11.12.2022 alle ore 16:00

Teatro di Fontanellato, ore 16

(Dal comunicato stampa)

ideazione, regia, spazio scenico, marionette e interpretazione Alice Conti

drammaturgia Alice Conti e Chiara Zingariello

disegno luci Alice Colla

disegno sonoro Dylan Alexander Lorimer

(a partire dai 5 anni / per tutti)

Spettacolo Finalista Scenario Infanzia 2020

Riprende domenica 11 dicembre al Teatro Comunale Pompeo Piazza di Fontanellato la rassegna DomenicAteatro, una proposta di spettacoli domenicali pomeridiani dedicati alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi e realizzata grazie al sostegno di Chiesi e Fondazione Cariparma. L?appuntamento di questa domenica alle 16.00 è con la compagnia Ortika e lo spettacolo Orsòla e Il Pesciolino D'oro.

La storia è ispirata al finale della favola Il pesciolino d?oro di Pu?kin, quando l?anziana moglie del pescatore, spinta da una febbre di accumulo illimitato di ricchezza, ha perso tutto. Ora Orsòla si prepara a pescare da sola. Cattura il pesciolino d?oro a cui vuole fare la pelle, lo sventra e vi trova un fagotto avvolto in una coperta termica, una bimba dalla pelle scura. La rianima, la scaccia come un insetto, infine la guarda in viso e la culla. È la storia di una relazione ? inaspettata e indesiderata ? che le trasforma entrambe, un rapporto d?amore non convenzionale. Un contatto sconvolgente tra mondi lontanissimi, come possono essere esotiche e tuttavia familiari e intime le relazioni tra generazioni, come tra bisnonna e nipote. Come tra vecchi e nuovi cittadini, autoctoni e migranti, pescatori e pesciolini d?oro. L?incontro con l?Altro è sempre uno shock e un rispecchiamento.

Due marionette ibride a taglia umana e un?attrice cantano una storia contemporanea di solidarietà e convivenza. In un mondo che dondola e periodicamente crolla l?unica ricchezza è quella umana: siamo tutti sulla stessa barca.

?Il pesciolino d'oro? è una favola che ci ricorda come la ricchezza non faccia la felicità e che per essere felici nella vita sia necessario saper scorgere la bellezza in ciò che ci circonda. Accontentarsi. Saper dare valore a quello che c'è, imparare a prendersene cura"

Per info e prenotazioni: 327-4089399

Luogo: Teatro di Fontanellato
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L`ESTINZIONE DELLA RAZZA UMANA

Data dell'evento: dal 16.12.2022 al 17.12.2022 alle ore 20:30

Teatro Asioli, Correggio (RE), ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

testo e regia di Emanuele Aldrovandi

con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi

con la partecipazione vocale di Elio De Capitani

Venerdì 16 e sabato 17 dicembre (ore 20.30), al  Teatro Asioli di Correggio, va in scena L?estinzione della razza umana, una produzione del Teatro Stabile di Torino scritta e diretta da Emanuele Aldrovandi, con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi.

Lo spettacolo è una ?tragedia comica? che, a partire da un interno condominiale e da una pandemia che trasforma le persone in tacchini, giunge a ricomprendere altre ansie contemporanee ? l?avere figli, la salute del pianeta, la falsità nei rapporti umani, la manipolazione dei media? ? in una spirale di aggressività costruita su un perfetto meccanismo cinicamente comico. Una ?commedia filosofica? (tratto caratteristico dell?autore) in cui l?egoismo dei personaggi li chiude in una solitudine senza risposte di fronte alle domande che sorgono dallo sguardo sul mondo, visto come un mistero doloroso. In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all?introspezione, l?arrivo del virus blocca e distorce ogni cosa. Così, le due coppie protagoniste della storia, persone comuni, portatrici ognuna di una diversa posizione filosofica sulla vita, si ritrovano nell?androne di un palazzo assalite da domande, frustrazioni e paure. ?L?estinzione della razza umana? è una sorta di esorcismo ? catartico e liberatorio ? che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo, utilizzando un linguaggio tragicomico, con dialoghi affilati e serrati.

Per info e prenotazioni: 0522 637813

 

Luogo: Teatro Asioli Correggio
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DELUGE

Data dell'evento: dal 17.12.2022 al 18.12.2022 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21 (in replica domenica 18 alle ore 16.30)

(nell?ambito di Tutti Matti sotto Zero 2022)
 
con Rémi Lasvènes
regia Jocelyne Taimiot
 
 
Tra comicità, poesia, soluzioni tecniche e trucchi di magia, Déluge è uno spettacolo soffice e leggero che ti solleva e ti accarezza come una piuma al vento. E se dall`oggi al domani tutto volasse via? Come possiamo mettere in discussione la gravità? E come mettere le nostre vite in attesa? 
Con una ambientazione clownesca, fatta di vecchie cianfrusaglie che il più delle volte fanno quello che gli pare, Déluge è un delizioso spettacolo in assenza di gravità, che ci solleva in aria, in compagnia di decine di palle che non ne vogliono sapere di dover cadere a terra.
Déluge è uno spettacolo poetico e divertente, che invita gli spettatori di tutte le generazioni a mettere in discussione il proprio rapporto con la vita di tutti i giorni, accompagnati da un personaggio divertente e stravagante, che si aggrappa alla sua sopravvivenza con la determinazione di cui è capace. Déluge ci insegna che quando la situazione è disperata, sorridere è forse la migliore via d`uscita?
 
Rémi Lasvènes ha iniziato a praticare circo all`età di undici anni alla scuola di circo di Montauban poi al Lido di Tolosa. Questa passione non lo lascerà mai andare. Nel 2017, Apesanteur, un estratto dello spettacolo Déluge, è stato selezionato per il Festival Mondial du Cirque de Demain e ha conquistato il pubblico e la giuria. Con sorpresa e poesia, i suoi spettacoli decostruiscono i codici della giocoleria e sfidano le leggi di gravità. 
 
Per info e prenotazioni: 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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RIGOLETTI

Data dell'evento: 18.12.2022 alle ore 16:00

Teatro di Fontanellato, ore 16

(liberamente ispirato all?opera Rigoletto di Giuseppe Verdi)

Ideato, scritto e interpretato da Bernardino Bonzani, Carlo Ferrari e Franca Tragni
Collaborazione artistica Chiara Rubes
Tecnica e luci Erika Borella

??perché l?opera quando la vedi, rimani a bocca aperta??
"Tre figure, Cesare Ferraiuoli, Romano Paganuzzi e Tecla Sozzi, sono state chiamate a sostituire tre comparse ?scomparse? per la rappresentazione del ?Rigoletto? di Giuseppe Verdi. Ignari del loro futuro da comparse e del loro futuro di uomini, vengono scordati nel retropalco di un teatro, mentre l?opera incombe sulla scena e loro la osservano dalle quinte. Tre figure ridicole che attendono il loro momento, tre personaggi sinceri, carichi di umanità, malinconia, comicità. Aspettano, hanno paura, loro che non hanno mai fatto le comparse a teatro, ma solo nella vita, privi di un ruolo preciso, di una propria posizione sociale. La musica irrompe nel silenzio dei loro dubbi sulla veridicità di quello che si vede e accade a teatro, loro che a teatro non sono mai andati. L?opera, il racconto di Rigoletto li entusiasma, scoprono di vivere in quel momento quella storia. Gilda, Rigoletto, il duca di Mantova, li sentono vicini, forse li toccano, ?entrano ? nei loro costumi, assaporano il gusto di esserci, anche se fuori dalla scena. Comparse non presenti, ma che vivono il loro momento teatrale, che gioiscono, soffrono, piangono. Gilda non deve morire, non accettano la conclusione.
Spettacolo che unisce il piacere teatrale al gusto e all?ascolto musicale operistico. Comicità, riflessione, poesia, ritmo e umanità sono ingredienti che caratterizzano l?evento, ma anche la personale ricerca teatrale sul comico dei tre interpreti e autori del testo." (c.s.)

Per info e prenotazioni: 327 4089399

Luogo: Teatro di Fontanellato
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UN CANTO DI NATALE

Data dell'evento: dal 22.12.2022 al 23.12.2022 alle ore 18:00

Teatro Due, ore 18 (in replica venerdì 23 alle 16)

(Dal comunicato stampa)

"È diventato quasi un appuntamento fisso, quello a Teatro Due con UN CANTO DI NATALE di Charles Dickens, nella sua versione concentrata elaborata dallo stesso autore per i suoi celebri Public Readings. La storia del vecchio e arido usuraio Scrooge, visitato nella notte della vigilia da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), è affidata a Orietta Notari, in scena in 22 dicembre alle ore 18.00 e il 23 dicembre alle ore 16.00. In occasione dell?ultima recita di venerdì pomeriggio, Fondazione Teatro Due offrirà ai suoi spettatori un brindisi di buone feste e ai più piccoli una dolce merenda.

Il romanzo breve Un Canto di Natale(A Christmas Carol), composto nel 1843, è una delle più affascinanti e famose storie sul Natale, primo e più importante della serie dei cosiddetti Libri di Natale di Dickens. Un racconto notturno, un viaggio nella memoria e nella coscienza, che si trasforma in una sorta di rivelazione, di fiaba a lieto fine, una storia che ha colpito l?immaginario condiviso diventando un cult. Robert Luis Stevenson disse dopo aver letto I Libri di Natale di Dickens ?ho pianto come un bambino, ho fatto uno sforzo impossibile per smettere. Quanto è vero Dio, sono tanto belli, e mi sento così bene dopo averli letti che voglio uscire a fare del bene a qualcuno [?] Oh, come è bello che un uomo abbia potuto scrivere libri come questi riempiendo di compassione il cuore della gente!.? A 45 anni, nel pieno della sua maturità artistica e professionale, Charles Dickens si reinventa come ?lettore? delle proprie opere e inizia a portare in scena in stupefacenti one man shows alcune pièce tratte dalla sua produzione narrativa, riportando in vita ? condensati - i momenti, le scene e i personaggi più amati da lui e dal suo pubblico. Fu un successo travolgente. Per poco più di dieci anni, prima in tutto il Regno Unito e poi negli Stati Uniti, Dickens compì tournées entusiasmanti, che riempirono le sale di migliaia di spettatori ipnotizzati davanti ai quali egli "recitava" il mondo variegato e ricchissimo della sua narrativa.

Questi "copioni", che conservano tutte le tracce del parlato e del processo di drammatizzazione, mostrano intatto l'affascinante percorso di un autore maturo che ritorna su se stesso accogliendo e negando, scegliendo e spostando trame, personaggi e temi di tutta la sua lunga vita creativa.

Con la lettura di Un Canto di Natale è iniziata l?avventura di Dickens sui palchi teatrali, e con questo stesso copione si è chiusa, il 15 marzo del 1870, poco prima della sua morte" (c.s.)

Per info e prenotazioni: 0521.230242 

Luogo: Teatro Due
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