06.04.2018

MORTE DI GALEAZZO CIANO

Data dell'evento: dal 06.04.2018 al 08.04.2018 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

di Enzo Siciliano

con

Francesco Siciliano Galeazzo Ciano
Emanuele Vezzoli Zenone Benini
Nicola Nicchi Mario Pellegrinotti 
Paola De Crescenzo Edda Ciano
Alice Giroldini Felicitas Beetz
Roberto Abbati
Benito Mussolini

Regia Gianfranco Pannone

 

produzione Fondazione Teatro Due
un ringraziamento speciale per la collaborazione a Fondazione Campus Internazionale di Musica

"Galeazzo Ciano è un ?tipo? italiano che incarna molte fra le contraddizioni della storia nazionale: elegante e volgare, intelligente e opportunista, superficiale e profondo, una figura tragica nascosta dentro un frac.
Enzo Siciliano ha voluto concentrarsi sugli ultimi giorni di prigionia che Ciano ha trascorso nel carcere degli Scalzi a Verona, condannato da Mussolini stesso, ma soprattutto dai nazisti, per i fatti del 25 luglio 1943, che videro molti luogotenenti del Duce deporlo con il ben noto ?Ordine del giorno Grandi?. Qualcuno ha scritto che ?nella cella 27 del Carcere degli Scalzi si consuma una vicenda per la quale nessuno degli ?attori? era stato preparato dalla vita?.
Fulcro del testo, la tragedia del sentirsi al centro della Storia e poi, repentinamente, trovarsi a tu per tu con la morte.
Un dramma che riguarda anzitutto Galeazzo Ciano e sua moglie Edda Ciano Mussolini, una tragedia famigliare e nazionale: ?Il suocero che manda a morte per alto tradimento il marito della figlia amatissima, lacerando affetti e intimità, in un selvaggio andare di parole cui non viene mai meno un senso anche alto dello stare al mondo?.
Il tragico che incontra il futile, l?impotenza che si scontra con un vitalismo ambiguamente scisso tra verità e maniera, oltre Galeazzo, avvolge tutti i protagonisti della vicenda: Edda, Frau Beetz, la spia che amò Ciano, l?amico Zenone Benini, il carceriere Pellegrinotti e lo stesso Benito Mussolini.
Nella pièce di Siciliano si trova una consapevolezza profonda celata dietro l?illusione della salvezza, affidata soprattutto alla forza, all?ostinazione e alla pietas delle due figure femminili, Edda e Frau Beetz.
Nel dramma è come se Ciano vivesse una doppia dimensione: da un lato l?uomo forte, bello, prepotente, vanesio e superficiale, dei tempi d?oro, nel pieno degli anni del consenso; dall?altro lato l?uomo indifeso, sommesso, commosso di fronte alla fine ormai prossima.
Perché questo tornare oggi a un fatto storico risalente a quasi 80 anni fa? Oltre la storia e tutto quello che rappresentò la destituzione di Mussolini, la vicenda di Galeazzo Ciano e di sua moglie Edda, con le sue 22 ?stazioni?, è la tragedia del potere che si vede spogliato dei suoi privilegi e che tra illusioni, interrogativi, tormenti e l?inevitabile disfatta, deve fare i conti con la caducità della vicenda umana." (c.s.)
 
Per info e prenotazioni: 0521 230242

Luogo: Teatro Due
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IL BERRETTO A SONAGLI

Data dell'evento: 06.04.2018 alle ore 21:00

Teatro Magnani, Fidenza, ore 21.00

di Luigi Pirandello

Adattamento e regia Valter Malosti

con Roberta Caronia, Valter Malosti, Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Maria Lombardo, Roberta Crivelli
 
Produzione Teatro di Dioniso

"La signora Beatrice, moglie del cavalier Florìca, sospetta che il marito la tradisca con la giovane moglie del suo scrivano Ciampa: rosa dalla gelosia, con la riluttante complicità del delegato di polizia Spanò, ordisce una trappola per sorprendere i due in flagranza di reato, senza calcolare l?esito di tale progetto nei confronti di Ciampa.
La reazione di Ciampa sarà furiosa. Non gli resterà che difendere il suo ?onore?, dovrà uccidere la moglie e il cavalier Florìca. Per la prima volta Valter Malosti affronta Pirandello, confrontandosi con uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano, cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituire la forza eversiva originaria di quei ?corpi in rivolta? posti al centro della scena che è anche labirinto, una feroce macchina/trappola.
Un testo vivissimo grazie alla violenza beffarda della lingua, una sorta di musica espressionista e tragicomica, molto evidente nel testo scritto in dialetto siciliano che è alla base di un lavoro originale di drammaturgia." (c.s.)

Per info e prenotazioni: 0524/517508

 

Luogo: Teatro Magnani
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QUESTO E' IL MIO NOME

Data dell'evento: 06.04.2018 alle ore 21:15

Europa Teatri, ore 21.15

Teatro dell'Orsa

con i richiedenti asilo e rifugiati del progetto Sprar di Reggio Emilia
Attori: Ogochukwu Aninye, Djibril Cheickna Dembélé, Ousmane Coulibaly, Ezekiel Ebhodaghe, Lamin Singhateh
Ideazione, testi e regia Monica Morini e Bernardino Bonzani
Collaborazione alla drammaturgia Annamaria Gozzi
Ideazione luci Lucia Manghi

in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Cooperativa Dimora d?Abramo, Progetto Sprar, Centro di Accoglienza Straordinaria, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia

"Premio del Pubblico Museo Cervi-Teatro della Memoria 2016 e progetto speciale del Festival I Teatri del Sacro 2017, il Teatro dell'Orsa presenta ?Questo è il mio nome? realizzato con i richiedenti asilo e rifugiati del progetto Sprar di Reggio Emilia, ideazione, testi e regia di Monica Morini e Bernardino Bonzani, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Cooperativa Dimora d?Abramo, Progetto Sprar, Centro di Accoglienza Straordinaria, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
Uno spettacolo che è una finestra aperta su storie invisibili, un orecchio rovesciato su un canto che attraversa i mari e i deserti, uno spazio e un tempo per lasciare un segno.
Da Senegal, Costa d?Avorio, Guinea, Mali, Nigeria, Gambia, sul palco si srotolano le orme di Odissei in viaggio: Ogochukwu Aninye, Djibril Cheickna Dembélé, Ousmane Coulibaly, Ezekiel Ebhodaghe, Lamin Singhateh.
Storie incise nella polvere e nella carne, scintille di memoria, passi protesi in avanti e occhi che guardano indietro. ?Non dimenticare di portare scarpe buone per il viaggio. Non dimenticare i bambini. Non dimenticare il mio nome.?
Giovani migranti dell?Africa sub sahariana si mettono alla prova sul palco di un teatro, portatori di saperi, storie e cultura di un mondo che inesorabilmente si avvicina verso l?Europa e che rivelano sguardi e prospettive che possiamo conoscere solo incontrandoli e mettendoci in ascolto. Energia, slancio vitale, speranze di futuro che meritano di essere ri-conosciute, senza smorzarsi sopite nelle attese di un respingimento, di un diniego. Arrivati con niente portano tutto sé stessi, arricchiscono di nuove parole, suoni, idee, cuore, braccia e gambe. Ci aiutano a ricordare la dignità di ogni persona.

Lo spettacolo sarà preceduto alle ore 18, ad ingresso libero, dalla proiezione del docufilm di Alessandro Scillitani ?Argonauti? vincitore del bando Migrarti 2017 e, a seguire, dall?incontro ?Zattere di futuro? nel corso del quale, a partire dai cambiamenti epocali del nostro tempo, si rifletterà sul ruolo del teatro e di quanto la conoscenza e l?incontro possano ?spegnere gli incendi della paura e del pregiudizio?. Alla conversazione parteciperanno i registi e i giovani rifugiati protagonisti dello spettacolo, Aida di Roots Evolution, Marco Aicardi di Dimora D'Abramo, Gigi Tapella e Sylviane Onken, registi del progetto teatrale dell?Associazione Svoltare, Chiara Marchetti di Ciac Parma." (c.s.)

Per info e prenotazioni: 0521 243377

Luogo: Europa Teatri
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