Marzo 2023

QUESTA È LA MIA VITA

Data dell'evento: 03.03.2023 alle ore 21:00

Galleria San Ludovico, ore 21:00

tratto dal libro: Gentilissimo sig. dottore questa è la mia vita

di Adalgisa Conti
con Sandra Soncini
musiche originali Patrizia Mattioli
regia Carlo Ferrari
tecnica e luci Erika Borella

produzione L.O.F.T. / PROGETTI&TEATRO

"La mini-rassegna di teatro che l?associazione culturale Progetti&Teatro, in collaborazione con L.O.F.T. Libera Organizzazione Forme Teatrali, presenterà all?interno del programma di eventi dedicato ai 100 anni del Liceo Marconi di Parma, si aprirà al pubblico, dopo le repliche mattutine riservate alla scuola, con lo spettacolo ?Questa è la mia vita?, tratto dal libro ?Gentilissimo sig. dottore questa è la mia vita? di Adalgisa Conti, in scena venerdì 3 marzo alle 21 presso gi spazi della Galleria San Ludovico.

L?allestimento diretto da Carlo Ferrari vedrà come sua intensa protagonista Sandra Soncini, accompagnata in scena dalle musiche di Patrizia Mattioli. Trattasi di uno spettacolo, prodotto da L.O.F.T./Progetti&Teatro e vincitore del secondo premio Museo Cervi ? Teatro della Memoria 2022, che segue il percorso autobiografico raccontato da Adalgisa Conti attraverso le lettere scritte durante il suo ricovero coatto in manicomio nel 1914 perché affetta da delirio di persecuzione con tendenza al suicidio, e che furono recuperate all?interno della sua cartella clinica. Un lavoro teatrale che vuole dare testimonianza del vissuto di questa giovane ragazza di Anghiari, vittima di una profonda ingiustizia che l?ha condotta a una reclusione forzata, sopraffatta da un sistema istituzionale e culturale che ne ha nel tempo consumato mente e corpo. La storia dolorosa di una donna a cui il teatro prova a restituire quella dignità, quella vicinanza e quell?amore che avrebbe meritato.

L?appuntamento teatrale è presentato in collaborazione con il Comune di Parma e sostenuto da Fondazione Monteparma.

Per info e prenotazioni: tel. 327 4089399 oppure info.progettieteatro@gmail.com

Luogo: Galleria San Ludovico
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PASOLINI ? FUOCHI SEGRETI

Data dell'evento: dal 03.03.2023 al 04.03.2023 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21

(Dal comunicato stampa)

"Danza, cinema documentario, ma anche fotografia, libri, cortometraggi, incontri. La stagione 2022/23 del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti rende omaggio con due serate, al Teatro al Parco di Parma, a Pier Paolo Pasolini. Venerdì 3 marzo alle 21 arriva a Parma, dopo una importante tournée internazionale, «Pasolini ? Fuochi segreti», il nuovo spettacolo di Monica Casadei ispirato all?opera pasoliniana, ma prima dello spettacolo, alle 18.30, l?appuntamento inizia con un ricordo della danzatrice Francesca Cerati affidato alle fotografie di Vincenzo Cerati e al libro «Soffio di Madre», presentato dall?autrice Laura Passerini, poi alle 19.30 spazio alle «Visioni Pasoliniane - Frame 1 e 3», cortometraggi di Alessandro Ceci e Fabio Fiandrini, con i registi che incontrano il pubblico. Dalle 20 ecco il tempo di un aperitivo prima di assistere a lo spettacolo corale che Casadei ha creato con gli interpreti Samuele Arisci, Michelle Atoe, Silvia Di Stazio, Costanza Leporatti, Mattia Molini, Teresa Morisano, Christian Pellino, Salvatore Sciancalepore, Davide Tagliavini. Dalla donna-madre alla sacralità del gesto, i «fuochi segreti» di questa creazione sono le brucianti intuizioni che attraversano testi e visioni di Pasolini dando vita a un omaggio fatto di tensione e redenzione, sogni e utopie.  «Pasolini partiva dal corpo, il suo, asciutto e atletico, e dalla fame di corpi, quella che in tutta la sua opera confida, mostrandone luci e ombre», spiega Monica Casadei. «Attraverso personaggi, parole e immagini che popolano le sue opere, l?autore dona corpo al suo pensiero, restituendolo in opera d?arte dalle diverse chiavi di lettura». La danza, fatta di corpo e anima, diventa un mezzo potente per far rivivere il suo pensiero. «Lo spettacolo è un affresco dell?umanità e dei suoi paradossi ? continua Casadei - che nel passato, come nel presente, emozionano e aprono lo sguardo sull?esistenza».

Dal linguaggio della danza si passa, con l?appuntamento di sabato 4 marzo alle 21, a quello del documentario, del cinema di inchiesta. E? così che Paolo Fiore Angelini in «Pasolini. Cronologia di un delitto politico», produzione Verdiana, produzione esecutiva Solares Fondazione delle Arti, ha voluto sceverare la verità ufficiale dalla verità nascosta, tracciando un avvincente ?itinerario istruttorio? nella vita di Pasolini dal 1960 al 1975, alla ricerca della verità politica del suo omicidio. Il 2 novembre 1975 Pasolini viene ucciso all?Idroscalo di Ostia. Il diciassettenne Pino Pelosi si autoaccusa. La stampa e i media diffondono la notizia. E la ?verità? viene scritta definitivamente nero su bianco. Ma che fine hanno fatto le testimonianze degli abitanti dell?Idroscalo? Perché il ?concorso con ignoti? del primo grado sparirà poi nella sentenza d?Appello e di Cassazione? Per raccontare quella ?verità? è allestita una messa in scena dove Pasolini muore, più volte e in molti modi"

Per info e prenotazioni: tel. 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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IL COMPLEANNO

Data dell'evento: dal 04.03.2023 al 05.03.2023 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

"Il Compleanno è stato messo in scena per la prima volta il 28 aprile 1958 all?Arts Theatre di Cambridge e diretta da Peter Wood, è una delle pièce più apprezzate e rappresentate di Harold Pinter che la scrisse a soli 27 anni, influenzato dal teatro dell?assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka, di cui lo stesso Pinter realizzò nel 1993 una sceneggiatura cinematografica.

Il testo di Pinter, nella traduzione di Alessandro Serra, con la regia di Peter Stein sarà in scena a Teatro Due il 4 e 5 marzo alle ore 20.30, interpretato da Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sampaoli, Elisa Scatigno.

La vicenda de Il Compleanno parte da una situazione apparentemente innocua per poi sfociare nell?inverosimile per via dei suoi personaggi. Individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché non arriva qualcosa o qualcuno, a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia, un teatro che mette in scena individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi.

Peter Stein riprende dopo la sua fortunata edizione de Il ritorno a casa il suo personale viaggio nella straordinaria drammaturgia pinteriana e lo fa ancora con un testo giovanile del grande autore inglese e ancora con una cosiddetta "commedia della minaccia", ovvero una commedia dall'inizio apparentemente normale che evolve in situazioni assurde, ostili o minacciose.

?I 63 anni che sono passati dalla creazione del ?Compleanno? di Harold Pinter non hanno tolto niente del suo effetto enigmatico ed inquietante - racconta Peter Stein "un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, messo sotto terrore e con forza cambiato in un uomo che segue rigorosamente le regole ferree della vita quotidiana. L?atmosfera di una minaccia continua non smette mai - come nella vita di tutti noi ? di dominare qualsiasi azione, la domanda: chi siamo noi? Alla quale non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d?orrore?. 

Per info e biglietti: tel. 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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I TRENI DELLA FELICITÀ

Data dell'evento: 07.03.2023 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

con
Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano, Egle Doria
musiche originali eseguite dal vivo da Edmondo Romano

scena Francesca Marsella
costumi Daniela De Blasio
luci, video e foto Luca Serra

ideazione e regia Laura Sicignano

produzione Fondazione Luzzati-Teatro Della Tosse, Associazione Madè

Un episodio storico dell?immediato Dopoguerra che vede protagoniste le donne nell?organizzazione di convogli che hanno trasferito ?in Alta Italia?, principalmente in Emilia-Romagna, circa 70 mila bambini in condizioni di assoluta miseria da tutta la penisola. Il primo convoglio partì da Roma, Stazione Termini, il 19 gennaio del ?46. Non era più un treno di morte come i convogli dei deportati, ma ricostruiva la vita. A chiamarli treni della felicità fu il sindaco di Modena; a lanciare l?iniziativa furono le donne della neonata Udi, a partire dall?idea di solidarietà laica che animava Teresa Noce, battagliera dirigente comunista e partigiana da poco rientrata dal campo di sterminio di Ravensbrük.

I lunghissimi viaggi in treno rappresentavano per i ragazzini un percorso di formazione, anche segnato dal trauma dell?abbandono, che coincideva con la conoscenza del paesaggio italiano distrutto dalla Guerra. Pur non essendo ricche, le famiglie ospitanti accoglievano i bambini come figli, nell?idea che l?Italia si sarebbe risollevata e ricostruita grazie alla collaborazione di tutti. I piccoli vennero rivestiti, mandati a scuola, curati, in cambio di niente, grazie anche all?appoggio del Pci, dei Cln locali, delle sezioni Anpi, delle amministrazioni e della popolazione in genere.
Si intrecciarono non solo storie pratiche di soccorso, ma storie emotive di relazioni e di affetti che poi durarono nel tempo. Storie di chi sapeva costruire comunità.

La vicenda dei bambini che partirono con I treni della felicità è straordinaria al punto da sembrare oggi frutto di fantasia, ma è assolutamente vera e fa parte, per fortuna, della nostra storia"

Per info e prenotazioni: tel. 0521 230242

Luogo: Teatro Due
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RITRATTO DI DORA M.

Data dell'evento: dal 07.03.2023 al 12.03.2023 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

con

Ginestra Paladino

regia Francesco Frongia

produzione Teatro Filodrammatici di Milano, Fondazione Teatro Due
debutto nazionale con Campania Teatro Festival Italia

Dora Maar sarebbe stata apprezzata e ammirata se non fosse stata l?amante di Picasso? E le sue fotografie sarebbero passate alla storia? Sì, non c?è dubbio. Ma Dora Maar è stata vittima di un cliché: essere, secondo lo stesso Picasso, La donna che piange?. (Victoria Combalìa, catalogo della mostra Nonostante Picasso ? 2014 Palazzo Fortuny, Venezia)

Dora Maar ha attraversato tutto il ?900 (era nata a Parigi nel 1907 e a Parigi morirà 90 anni dopo nel 1997) e nella prima metà della sua vita è stata sempre vicina al cuore della Parigi artistica e culturale dell?epoca, in quel momento magico e irripetibile in cui la città era il centro del mondo. La sua carriera fotografica fu breve, ma intensa: si colloca fra il 1931 e il 1937, anno in cui, spinta da Picasso, abbandonò la fotografia per la pittura, dopo aver testimoniato con una serie di storici scatti la creazione di Guernica. In seguito, avrebbe riesumato e rielaborato vecchi negativi, conseguendo risultati estremamente interessanti. Questo passaggio dalla fotografia, un?arte che Dora padroneggiava con maestria, alla pittura, in cui non arriverà mai a superare una faticosa mediocrità, è uno dei momenti che delineano un percorso esistenziale segnato da brusche cesure e dolorosi cambi di rotta. Al momento dell?incontro con Pablo, Dora è una donna realizzata, dalla bellezza fiammeggiante. Picasso la vede per la prima volta in un ristorante mentre gioca con un affilato coltello e conserverà per tutta la vita il suo guanto di pizzo nero sporco di sangue, reliquia del loro colpo di fulmine. Dora era stata l?amante di Bataille, amica di Eluard, di Prévert, di Bunuel. Le sue foto testimoniavano la Parigi proletaria dell?epoca, erano foto poetiche e politiche nello stesso tempo che ritraevano gli abitanti della cosiddetta ?Zone?, una sorta di bidonville ai confini della città, o, a Barcellona, il popolo della Boqueria, il suo impegno politico coincideva con la sua appartenenza al gruppo dei surrealisti, di cui era un?esponente non secondaria. Cinque anni dopo, alla fine della sua relazione con Picasso, che la lascia per la più giovane Francoise Gilot, Dora è una donna spezzata, che si aggira nuda nell?androne di casa sua, in preda a una crisi psicotica. ?Tutti pensarono che mi sarei suicidata dopo che Picasso mi aveva lasciata, ma non lo feci per non dargli questa soddisfazione?. Fu soccorsa, curata e accudita da Jacques Lacan e da sua moglie Sylvia Bataille e trovò due strade per superare l?abbandono: la pittura e la religione. Dopo un breve periodo ?mondano? in compagnia di Marie Laure de Noailles, in cui frequentò Cocteau, Balthus, Lucien Freud, Alice Toklas, Dora Maar poco a poco si chiuse in un?esistenza fatta di meditazione, di preghiera e di solitudine, una clausura misteriosa che durò quasi cinquant?anni e in cui nessuno fu mai ammesso. Sono queste tre immagini di donna così lontane fra loro che ci hanno affascinato, incuriosito e appassionato. Dora Maar raggiante musa dei surrealisti, la donna che gioca coi coltelli, Dora Maar, la donna che piange nei ritratti di Picasso, annientata da un amore assoluto, Dora Maar la reclusa, la mistica piegata nel corpo dall?artrosi, ma sempre più raffinata nello spirito. Ginestra Paladino ha lanciato una provocazione che abbiamo raccolto con gioia, coinvolgendo per la scrittura del testo Fabrizio Sinisi, che ci è sembrato avere il tocco e il linguaggio perfetti per costruire questo trittico: tre facce, tre maschere, tre stazioni di un percorso esistenziale unico, lontani da qualsiasi tentazione di biopic, più vicini all?idea di una sorta di melologo in cui la musica di Carlo Boccadoro ? un musicista che ha l?esperienza teatrale e la versatilità per ?dipingere? questi ritratti musicali ? accompagna la voce di Dora, immersa nel flusso di immagini che creeremo per lei, attraverso le tre tappe della sua lunga vita"

Per info e prenotazioni: tel. 0521 230242

Luogo: Teatro Due
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UNA EREDITÁ SENZA TESTAMENTO

Data dell'evento: 11.03.2023 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30 (replica domenica 12 marzo alle 16 e il 22 marzo alle 20.30)

(Dal comunicato stampa)

liberamente tratto da Al vento del Nord. Una donna nella lotta di Liberazione di Laura Seghettini

di e con Laura Cleri

produzione Fondazione Teatro Due 

In un?aula scolastica una maestra racconta la storia di una donna (Laura Seghettini. partigiana pontremolese, classe 1922), che all?età di vent?anni, nel 1944, decide di salire sui monti per andare a combattere con i partigiani entrando a far parte della 12ª Brigata Garibaldi, attiva sull?Appennino Tosco-Emiliano. La vita nell?accampamento, la fame, le azioni, la paura, la morte, in circostanze ancora da chiarire, del comandante Facio, suo compagno, le imprese di Laura, eletta vice commissario di brigata, vengono raccontate ad un gruppo ristretto di persone nel tempo condiviso di un piccolo rito quotidiano, creando fra chi narra e chi ascolta un?intima atmosfera confidenziale che restituisce vita e profondità ad una storia di amore e dignità. Dopo la fine della guerra la Seghettini ha ripreso la sua attività di maestra e ha sempre cercato di fare chiarezza e giustizia sul fatto di sangue che l?ha colpita. Ora la sua storia e quella di Facio grazie al suo libro e allo spettacolo di Laura Cleri è divenuta un?esemplare testimonianza dell?impegno politico di tante donne durante la Resistenza e della complessità di questo fenomeno storico.
Un?occasione unica e preziosa di penetrare in modo delicato ma intenso il Passato, la Storia, narrando di vicende personali che riguardano tutti noi, allora come oggi.

?.. da molto tempo ero alla ricerca di una storia da raccontare, e nella scelta è stato fondamentale aver conosciuto Laura Seghettini. Pur avendola frequentata in poche occasioni l?ho pensata ogni giorno per molti mesi, chiedendomi come avrei potuto raccontarla attraverso il teatro. Il racconto di quell?anno trascorso sui monti mi è sembrato nella sua imprevedibile quotidianità e concretezza straordinario, privo di retorica, disarmante..? Laura Cleri

Per info e prenotazioni: 0521 230242

Luogo: Teatro Due
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L`AMICA GENIALE

Data dell'evento: 11.03.2023 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21

(Dal comunicato stampa)

"«L'amica geniale», il ciclo di romanzi di Elena Ferrante edito da e/o, amato e tradotto in tutto il mondo, storia di un'amicizia tra due donne che si fa storia delle contraddizioni del nostro Paese, ha stimolato altre creazioni, altre idee, generate da esso ma autonome, in vari linguaggi: fumetto, teatro, tv. Sabato 11 marzo al Teatro al Parco di Parma la Stagione 2022/23 del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti dedica una serata speciale alla quadrilogia della Ferrante proponendo al pubblico due di queste "filiazioni originali? dell?opera romanzesca. Si inizia alle 19 con l?inaugurazione della mostra delle tavole originali di Mara Cerri, l'illustratrice che firmato con la drammaturga Chiara Lagani la versione a fumetti, edita da Coconino Press, del primo libro del ciclo di romanzi. Le autrici incontrano il pubblico, moderano Le Mis(s)conosciute, l'appuntamento è realizzato in collaborazione con Scintille Bookclub.

Il tempo di una pausa-aperitivo, e alle 21 va in scena «Storia di un'amicizia» di Fanny & Alexander, trasposizione teatrale della tetralogia, ideata da  Chiara Lagani e Luigi De Angelis, interpretata da Chiara Lagani e Fiorenza Menni, drammaturgia e costumi (collezione Midinette) Chiara Lagani, regia, light design, spazio scenico, progetto sonoro di Luigi De Angelis, sound design di Damiano Meacci Tempo Reale, video Sara Fgaier. Lo spettacolo si basa sulla storia dell?amicizia tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nei decenni nutrono il loro rapporto. Sullo sfondo la coralità di una città/mondo dilaniata dalle contraddizioni del passato, del presente e di un futuro i cui confini feroci faticano ancora a delinearsi con nettezza. Il rapporto tra le biografie delle due donne e la Storia di un Paese travagliato dalle sue metamorfosi si intrecciano in un racconto che procede per squarci subitanei ed epifanie improvvise. Nel romanzo della Ferrante, Un?amicizia era il titolo del libro che raccontava, a posteriori, la vicenda del rapporto tra due donne; Storia di un?amicizia diviene qui, invece, il titolo del racconto, in forma di spettacolo, che Elena Greco (Chiara Lagani) compone a partire dalle vicende di una vita che la legano a Lina Cerullo (Fiorenza Menni), la sua amica geniale. Nella parte iniziale dello spettacolo, dedicato all?infanzia, le due amiche, bambine, gettano per reciproca sfida le loro bambole nelle profondità di uno scantinato nero. Quando vanno a cercarle, le bambole non ci sono più. Il racconto procede e segue le vicende di Lila e Lenù: il matrimonio di Lila e il suo nuovo cognome che la separa irreparabilmente da una intera fase della sua vita; e, infine, la maternità: una maternità parallela che riattiva il legame, mai interrotto, tra le due amiche"

Per info e prenotazioni: tel. 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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BREVI INTERVISTE CON UOMINI SCHIFOSI

Data dell'evento: 11.03.2023 alle ore 21:15

Arena del Sole di Roccabianca, ore 21.15

(Dal comunicato stampa)

di David Foster Wallace

regia e drammaturgia Daniel Veronese

con Lino Musella e Paolo Mazzarelli

produzione Teatro di Napoli ? Teatro Nazionale, Marche Teatro, TPE Teatro Piemonte Europa, FOG Triennale Milano Performing Arts, Carnezzeria

Arriva al Teatro Arena del Sole di Roccabianca uno degli spettacoli più attesi e significativi della stagione teatrale in corso, attualmente in tournée nei più importanti teatri italiani: sabato 11 marzo alle ore 21.15 ?Brevi interviste con uomini schifosi? di David Foster Wallace con Lino Musella e Paolo Mazzarelli, diretti dal drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino. Dando vita, con sguardo feroce e molto humor, a uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo se non alla violenza come principale modalità relazionale con l?altro sesso, l?ironia irresistibile di Wallace tratta la natura umana con una suprema abilità nel descrivere il quotidiano; il suo è uno humor talmente intriso di drammaticità da rasentare il sadismo. Attraverso una rosa di racconti tratti dalle Brevi interviste con uomini schifosi, Veronese traccia una propria linea drammaturgica che racconta di uomini incapaci di avere relazioni armoniche con le donne, e ci invita a osservarli da vicino. C?è l?uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride, come una cosetta incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla; c?è l?uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che ci sta senza fare storie; c?è quello che usa una propria deformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce; quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall?amato: una galleria impietosa di mostri. Daniel Veronese traspone queste voci, scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in dialoghi tra un uomo e una donna. In scena però chiama a interpretarli due uomini, che si alternano nei ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi. Il risultato è comico e disturbante ad un tempo"

Per info e prenotazioni: tel. 339.5612798

Luogo: Arena del Sole di Roccabianca
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IL RIPOSTIGLIO DELLE FIABE

Data dell'evento: 12.03.2023 alle ore 17:00

Teatro di San Pancrazio, ore 17)

con Gabriella Carrozza, Mario Aroldi e Martina Manzini

regia di Mario Mascitelli

C?è un luogo in cui i personaggi delle fiabe attendono, in cui ogni storia aspetta di essere raccontata, in cui la fantasia è sempre pronta a creare nuove avventure! È il ripostiglio delle fiabe che andrà in scena domenica 12 marzo, alle 17, al Teatro di San Pancrazio.

(Per ogni adulto pagante un bambino entra gratis!)

Per info e prenotazioni: tel. 3515337070

Luogo: Teatro di San Pancrazio, Via Don Tito Pioli 7 San Pancrazio (PR)
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LA LIBERTÀ. PRIMO EPISODIO

Data dell'evento: dal 14.03.2023 al 19.03.2023 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

di e con Paolo Nori

musiche Alessandro Nidi

eseguite dal vivo da Alessandro Nidi/Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi

a cura di Paola Donati

produzione Fondazione Teatro Due 

PRIMA NAZIONALE

Fare un discorso sulla Libertà che, partendo da un principio e passando poi da uno svolgimento, sia in grado di giungere ad una conclusione, che sia quindi in qualche modo finito, o definitivo, è lo stesso Paolo Nori a dircelo, non è possibile. Ecco perché il suo nuovo spettacolo, che debutta in prima nazionale al Teatro Due di Parma il 14 marzo 2023 si intitola La libertà. Primo episodio. La nuova produzione di Fondazione Teatro Due, in scena fino al 19 marzo è dunque un primo tentativo, la prima tappa di un percorso possibile. Nel suo stile unico, Paolo Nori parla, racconta e si racconta, attraverso due figure straordinarie della letteratura russa, Daniil Charms e Iosif Brodskij, che con le loro opere e la loro vita hanno cantato e incarnato, forse, quell?idea di libertà che l?avvocato anarchico Pietro Gori aveva espresso così: ?Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà.? L?assunto da cui parte Nori è che la teoria anarchica sia sostanzialmente basata sull?idea che l?essere umano sia buono, ed essendo un?idea difficilmente dimostrabile, l?unico modo per rivelare la sua forza è parlarne per esempi. Il discorso che lo scrittore parmigiano imposta riguardo alla libertà scorre sul filo della relazione tra noi e chi ci governa.

Io, invece che dai vari governi Pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del paese negli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, io, piuttosto che da loro, sono stato governato da Bulgakov, da Chlebnikov, da Charms, da Mandel??tam, da Blok, da Pu?kin, da Anna Achmatova, da Lev Tolstòj, da Gogol?, da Dostoevskij, da Victor Erofeev, da Iosif Brodskij, da Ivan Gon?arov, e sono stato, a volte, per degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e riconoscente. È possibile, oggi, una cosa del genere? Vediamo.

In scena le parole di Paolo Nori fluiscono accompagnate dalle musiche originali composte da Alessandro Nidi che le esegue in scena insieme a Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi, con le luci di Luca Bronzo, lo spettacolo è a cura di Paola Donati"

Per info e prenotazioni: tel. 0521 230242

Luogo: Teatro Due
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IL MISANTROPO

Data dell'evento: 18.03.2023 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21

(Dal comunicato stampa)

"Sabato 18 marzo alle ore 21 al Teatro al Parco di Parma, nell?ambito della Stagione 2022/23 del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, la compagnia Il Mulino di Amleto porta in scena «Il Misantropo. Una commedia sulla tragedia di vivere insieme», con Fabio Bisogni, Roberta Calia, Yuri D?Agostino, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Tronca, regia traduzione e adattamento Marco Lorenzi, produzione A.M.A. Factory, in collaborazione con La Corte Ospitale.

Nei secoli si è detto di tutto sul «Misantropo» di Molière, da disadattato sociale ad antieroe novecentesco, da rivoluzionario anticonformista a scemo del villaggio. Eppure, la vicenda di Alceste e del suo sforzo intransigente di andare oltre l?apparenza ci riconnette con il valore umano della comprensione. È stato scritto che per fare «Il Misantropo» ci vogliono ?una stanza, sei sedie, tre lettere e degli stivali?. Infatti «Il Misantropo» non ha bisogno di forme, semplificazioni o ?istruzioni per l?uso?, perché la sua essenza è limpida e contemporanea. «Il Misantropo siamo noi con la nostra costante difficoltà di incontrare l?altro di cui, però, non possiamo fare a meno», spiega nelle note di regia Marco Lorenzi. «Noi siamo partiti proprio da questo, anzi da quello che avevamo a disposizione per raccontare questa storia nel modo più vivo possibile. E quello che abbiamo a disposizione è il teatro, con la sua incredibile sintesi di vero e falso, di sincerità e finzione, di emozione e convenzione». Il palcoscenico e i camerini sono così diventati il luogo della ?favola? e gli spazi da cui partire per raccontare questa commedia sulla tragedia di vivere insieme. Perché e come «Il Misantropo» parla al pubblico di oggi? «La forma chiaramente invecchia in 400 anni, ma anche in 50 o in 7 anni la forma ?passa?», continua Lorenzi. «La cosa affascinante di un testo come questo è che invece non invecchierà mai il contenuto, l?analisi dell?essere umano e delle relazioni e, nel caso del Misantropo, l?intramontabile dialettica tra l?Io e l?Altro. L?elemento che trovo originale nel Misantropo è che questo testo parla sostanzialmente del rapporto costante tra l?Io e la comunità sociale con cui ci si relaziona ogni giorno. Questo è di fatto quanto accade ogni sera a teatro: ogni sera tra gli attori e gli spettatori nasce una piccola nuova comunità. È per questa ragione che in questo nostro allestimento prevedo una relazione più attiva con il pubblico, proprio perché questo incontro tra l?io e l??altro da me? è una peculiarità del testo che mettiamo in scena». Nato nel 2009 da giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, Il Mulino di Amleto, diretto da Marco Lorenzi e  Barbara Mazzi, artisti associati del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, ha inanellato, come si legge nella motivazione del Premio della Critica che ha ricevuto nel 2021, «prove sempre più convincenti, cimentandosi con la drammaturgia classica, di Goldoni, Molière, Shakespeare, Victor Hugo, Brecht, ?echov, e coeva, di Davide Carnevali, Magdalena Barile,  Philipp Löhle, David Eldridge. Barbara Mazzi, attrice, Marco Lorenzi, regista, e gli interpreti con cui spesso condividono il lavoro, hanno tracciato una linea stilistica netta, energica, coinvolgente, raffinata e popolare insieme, sdoganando testi di grande bellezza e altrettanta complessità».

Per info e prenotazioni: tel. 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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AL FORESTÉR ? vita accidentale di un anarchico

Data dell'evento: 18.03.2023 alle ore 21:00

Galleria San Ludovico, ore 21:00

(Dal comunicato stampa)

"Si concluderà sabato 18 marzo, alle 21, dopo le repliche per la scuola, la mini-rassegna di teatro civile che l?associazione culturale Progetti&Teatro, in collaborazione con L.O.F.T. Libera Organizzazione Forme Teatrali, ha presentato nell?ambito del Centenario del Liceo Marconi di Parma, in collaborazione con il Comune di Parma e con il sostegno di Fondazione Monteparma.

Come secondo appuntamento, dopo lo spettacolo ?Questa è la mia vita?, andato in scena ai primi di marzo, verrà proposto al pubblico presso la Galleria San Ludovico il monologo ?Al Forestér ? vita accidentale di un anarchico?, un?avvincente drammaturgia scritta da Matteo Bacchini e interpretata magistralmente da Savino Paparella che ne cura anche la regia. Trattasi di una produzione del Teatro del Tempo che ha già ottenuto importanti riconoscimenti (primo premio Museo Cervi ? Teatro della Memoria 2015, premio Palio Poetico Ermo Colle 2015, premio LiNUTILE del Teatro 2014), e che racconta, oscillando tra vicenda storica reale e immaginazione, la vita eccezionale e avventurosa di Antonio Cieri, soldato di leva, ferroviere, anarchico, antifascista. Un ragazzo come tanti che, passando dai moti di Ancona alle barricate di Parma, dall?esilio in Francia alla guerra di Spagna, attraversa la Storia della prima metà del Novecento, per farsi uomo libero. Una vita accidentale, anarchica, vissuta sempre dalla parte degli sconfitti, degli oppressi, che lascia il posto alla sua storia personale di cui sono rimaste poche notizie documentate, ma che vale la pena ricordare, ove possibile, e anche immaginare, ?mettendoci dal punto di vista di un uomo che pensava poesie?.        

Per info e prenotazioni: tel. 327 4089399 oppure info.progettieteatro@gmail.com

Luogo: Galleria San Ludovico
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HAMLET SOLO

Data dell'evento: 21.03.2023 alle ore 21:00

Aula dei Filosofi dell’Università di Parma, ore 21

(Dal comunicato stampa)

"Summa di una lunga e profonda esperienza artistica con gli attori ?sensibili? iniziata oltre venti anni fa, le molteplici riscritture sceniche dell?Hamlet sono diventate un luogo poetico fondamentale nella ricerca teatrale di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Dal 2009 al 2013 Lenz Fondazione ha realizzato un importante progetto di ricerca drammaturgica e performativa contemporanea attorno all?Amleto di Shakespeare, allestendo creazioni site-specific in diversi spazi monumentali del parmense tra cui la Rocca dei Rossi di San Secondo, la Reggia di Colorno, il Complesso monumentale della Pilotta ed il Teatro Farnese di Parma nel 2012 e nel 2019.

Dopo aver ?contaminato? edifici storici e musei, la monumentalità artistica dell?opera shakespeariana, trasdotta dall?unico corpo-voce di Barbara Voghera, straordinaria attrice sensibile e protagonista dal 1999 delle varie stesure dell?Hamlet shakespeariano, si iscriverà il 21 marzo 2023 alle ore 21 nella cornice di una nuova e sorprendente architettura: quella dell?Aula dei Filosofi dell?Università di Parma - aula pregiata (dotata di stalli e cattedra originali, adornata di antiche tele ovali) situata nel Palazzo Centrale dell?Università di Parma, la cui edificazione iniziò nel 1654 grazie all?atto di donazione del padre gesuita Giovanni Federico Cusani.

La serata è tra i primi appuntamenti della progettualità annuale di Lenz, che riporta il titolo È tempo che sia tempo, tratto da una tra le più note poesie del poeta rumeno di origine ebraica e lingua tedesca Paul Celan. ?E? oggi il tempo Kairos, non bisogna rimandare a momenti possibili, ma rendere possibile l?ora e il qui ? spiega la Direttrice Artistica Maria Federica Maestri. - Non dobbiamo più rimanere tra di noi, che parliamo la stessa lingua, ma dobbiamo attivare un dialogo con lo sconosciuto, imparare le lingue degli altri e scambiarci ? con i gesti artistici - i nostri saperi e le nostre conoscenze.

Con la mise-en-site dell?Hamlet Solo all?Aula dei Filosofi, luogo deputato all?espressione tradizionale delle massime forme di conoscenza, si rende possibile ciò che si pensava inimmaginabile. Barbara Voghera al centro dell?Aula dei Filosofi offrirà la possibilità di incontrare l?alterità, di entrare in contatto con una presenza, un?intelligenza e una sensibilità eccezionale - certamente non convenzionale.?

Per info e prenotazioni: tel. 0521 270141

Luogo: Aula dei Filosofi
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TEMPO DI SECONDA MANO

Data dell'evento: dal 24.03.2023 al 25.03.2023 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30

(Dal comunicato stampa)

di Svetlana Aleksievi?

drammaturgia Florian Borchmeyer

con Roberto Abbati, Cristina Cattellani, Paola De Crescenzo, Mariachiara Falcone, Massimiliano Sbarsi, Serena Mazzei, Bruna Rossi, Imma Villa, Pavel Zelinskiy

e con Bianca Maria Cavalca

regia Carlo Cerciello

produzione Fondazione Teatro Due

 

DEBUTTA AL TEATRO DUE DI PARMA TEMPO DI SECONDA MANO

LA STORIA NON UFFICIALE DELLA VITA IN RUSSIA DOPO IL CROLLO DEL COMUNISMO

IN UN RACCONTO POLIFONICO DI TESTIMONIANZE ED EMOZIONI

DALL?OPERA DEL PREMIO NOBEL SVETLANA ALEKSIEVI?

 

Debutta in prima nazionale il 25 marzo al Teatro Due di Parma TEMPO DI SECONDA MANO di Svetlana Aleksievi?, nell?adattamento di Florian Borchmeyer, con la regia di Carlo Cerciello.

Nella sua nuova produzione Fondazione Teatro Due dà spazio al lavoro della scrittrice, cronista e saggista bielorussa, premio Nobel nel 2015, la cui opera nasce dalla voce della gente comune raccolta in migliaia di interviste, reportage narrativi che diventano ?romanzi di voci? che restituiscono l?effetto del ?popolo che si racconta?, al di là della cronaca e della storia ufficiali.

?La storia è interessata solo ai fatti, e le emozioni ne restano escluse. Non hanno accesso alla grande storia? ha scritto. ?Io invece guardo il mondo non con gli occhi dello storico ma di chi cerca anzitutto l?uomo e non finisce mai di lasciarsene stupire? Raccolgo manifesti dell?animo umano, dove la sofferenza trasforma piccole persone qualsiasi in grandi personaggi?.

Tempo di seconda mano è un monumentale dramma corale che tratteggia la tragedia collettiva legata al crollo dell?Unione Sovietica, un dialogo con diverse generazioni di uomini e donne. Un affresco impressionante e toccante della storia del secolo scorso e di quello appena iniziato, in bilico fra utopia e disincanto, speranza e resistenza.

Il ?tempo di seconda mano? è il tempo di idee e parole usate, usurate, il tempo in cui vivono i protagonisti cui Aleksievi? dà voce, testimoni partecipi della fine dell??uomo rosso? che attraversano la nuova vita in Russia dopo il crollo del Comunismo. Una polifonica fine delle illusioni che segue le tracce intime, interiori, ?domestiche? lasciate lungo i venti anni che hanno segnato il crollo dell?URSS fino alla rielezione di Vladimir Putin per il terzo mandato presidenziale.

L?adattamento di Florian Borchmeyer, dramaturg della Schaubühne di Berlino, distilla l?essenza del testo e ne potenzia la polifonia intrecciando monologhi, dialoghi e voci corali che si articolano tra racconto ed evocazione.

In scena gli attori Roberto Abbati, Cristina Cattellani, Paola De Crescenzo, Mariachiara Falcone, Massimiliano Sbarsi, Serena Mazzei, Bruna Rossi, Imma Villa e Pavel Zelinskiy emergono dal ghiaccio e popolano la scena, realizzata da Roberto Crea, dove è ibernato il simbolo crollato del comunismo, congelato e reso eterno, con le luci di Pasquale Mari, i costumi di Daniela Ciancio e le musiche di Paolo Coletta.

?Il ghiaccio nasconde l?orrore. Il bianco su bianco, scarnifica un?umanità di fantasmi, di vagabondi in cerca di cibo, nella pattumiera della storia. ?Racconta il regista Carlo Cerciello. ?Torna alla mente, con forza, Il giardino dei ciliegi, proprio per quell?umanità infantile ancorata ai fantasmi del passato, divisa tra chi vuole tagliare il giardino e chi lo vorrebbe tenere ancora in vita. È l?immobilità cechoviana, citata spesso dall?autrice, quando descrive l?uomo sovietico, semplicemente incline ad accettare la vita così come viene, perché da noi è pieno di Oblomov che aspettano il miracolo distesi sul divano?.

Lo scontro dialettico è tra le vecchie generazioni che non riescono a liberarsi dal mito del comunismo e le nuove prive di ogni ideale che rinnegano il passato, evidenziandone le aporie e le nefandezze, e che ricercano la felicità nel vuoto materialismo.

?Solo un sovietico può capire un altro sovietico?, scrive Aleksievi? e forse sarà vero, ma è altrettanto vero che oggi lo smarrimento di ?vedere le cose piccole prendere il posto di quelle grandi? è condiviso; questo racconto non parla solo di quanto è accaduto al popolo russo, ma offre il riflesso più generale dello spiazzamento esistenziale dell?uomo dinanzi alla storia, dello smarrimento identitario che l?essere umano subisce dinanzi alla liquefazione del tempo, dinanzi alla rimozione sistematica del passato, sostituito da un presente senza futuro, irriconoscibile, distopico.

Il 25 marzo alle ore 17.30 prima del debutto dello spettacolo Fausto Malcovati, massimo esperto italiano di teatro e cultura russa, docente all?Università Statale di Milano, traduttore e critico teatrale, Florian Borchmeyer, autore dell?adattamento teatrale di Tempo di seconda mano di Svetlana Aleksievi? e Alessandro Vitale, esperto di Storia e Politica Russa e Docente all?Università degli Studi  di Milano, saranno protagonisti dell?incontro TEMPO DI SECONDA MANO: LA GRANDE STORIA E L?ESSERE UMANO FRA REPORTAGE E TEATRO"

Per info e prenotazioni: tel: 0521.230242

Luogo: Teatro Due
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SWAN

Data dell'evento: 25.03.2023 alle ore 21:00

Europa Teatri, ore 21

(Dal comunicato stampa)

"Prosegue la stagione teatrale di Europa Teatri con un nuovo appuntamento dedicato alla danza. Dopo i periodi di residenza artistica in luglio e settembre scorsi, il coreografo e danzatore Aldo Rendina della compagnia Tardito-Rendina torna al Teatro Europa per presentare l'anteprima del suo nuovo spettacolo ?Swan?sabato 25 marzo alle ore 21.

Partendo da alcuni elementi intorno all?opera Swan Lake di Tchaikovsky, senza volerne fare una rilettura, l'autore percorre la via di un libero approccio, e così si esprime sul suo lavoro di creazione:  «E? stato un lungo covare, quella dimensione che comprende la cura, la vigilanza, l?attesa della schiusa, in fiducia che parlasse il frutto della creazione, attento a non incanalare anzitempo i suoi germogli. Si scorge un uomo e il suo dare spazio a qualcosa di assurdo, inconsueto. Talvolta ne emerge l?innocenza, la parte fanciullesca che gioca scavalcando l?età, dando voce a più sentimenti, entrando in più stanze della propria anima incontrando il bisogno di evadere e di ribellione. Sullo sfondo un lago dalla superficie increspata e immortale».

«Swan, solo, chiuso nella sua stanza, covando quel bisogno di fantastico, surreale. Un approccio al ?Lago dei cigni? come moto per rinascere fedele a nessuna versione» . Aldo Rendina

Per info e prenotazioni: tel. 0521 243377 

Luogo: Europa Teatri
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ULISSE - OMAGGIO A JOYCE

Data dell'evento: dal 31.03.2023 al 01.04.2023 alle ore 21:00

Teatro del Tempo, ore 21

(Dal comunicato stampa)

"A cent?anni dalla pubblicazione dell?Ulisse di Joyce, il 31 marzo e l?1 aprile alle 21, il Teatro del Tempo omaggia il grande autore dublinese con un reading musicale di Fabrizio Croci e Francesca Grisenti con Luca Savazzi al pianoforte, a cura di Simonetta Sorba e con la drammaturgia di Matteo Bacchini. 

La vera Odissea è quella della lingua e dello stile. Legge davvero Joyce chi si abbandona all?esperienza di non capire, fraintendere. Joyce ci porta a un punto in cui l?intelletto non serve. Flusso oceanico dove il disordine delle parole è liberatorio, guidato da divagazioni del pensiero che si coagulano nello stream of consciousness. Ulisse-Bloom e Telemaco-Stephen Dedalus sono vicini ma profondamente diversi; il loro peregrinare è la vita qualsiasi, la vita senza niente di speciale, la vita come un sogno o un lungo dialogo con se stessi, fino all?incontro finale a casa, a Itaca.  La grande sinfonia dell?Ulisse si chiude con il lungo monologo di Molly, che si presenta come pura natura, terra madre impudica ma non viziosa, fedele alle sue infedeltà: il suo sì è un sì alla vita, a tutta la vita.

Nella ricchissima partitura musicale dell?Ulisse, che comprende l?opera lirica, il canto gregoriano, le cantate popolari, Luca Savazzi fa emergere temi ricorrenti e sonorità che si diffondono in tutte le direzioni e si intrecciano profondamente alle parole di Fabrizio Croci e Francesca Grisenti"

Prenotazione obbligatoria: 340 3802940

Luogo: Teatro del Tempo
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