26.11.2024
DICIASSETTE CAVALLINI E FOCUS RAFAEL SPREGELBURD
Data dell'evento: dal 26.11.2024 al 10.12.2024 alle ore 20:30
Teatro Due, ore 20.30
(Dal comunicato stampa)
scritto e diretto da Rafael Spregelburd
traduzione di Manuela Cherubini
con Alberto Astorri, Valentina Banci, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Pavel Zelinskiy
musiche Alessandro Nidi
produzione Fondazione Teatro Due
Fondazione Teatro Due dedica un focus al drammaturgo, attore e regista argentino Rafael Spregelburd: fra novembre e dicembre 2024 al Teatro Due di Parma verranno presentati uno spettacolo in prima assoluta e due prime nazionali.
Tra i più rappresentati a livello internazionale Spregelburd è autore di un teatro innovativo e folgorante, di una scrittura biologicamente complessa che si oppone all?idea riduzionista della linearità. Pieni di sfide intellettuali, i suoi testi sono estremamente vicini alle nostre vite, hanno un approccio filosofico e profondo, ma ironico e divertente; pungente e critico, ma tenero e compassionevole.
In prima assoluta debutterà il testo inedito Diciassette cavallini scritto dal drammaturgo argentino per le attrici e gli attori dell?Ensemble Teatro Due. Creato in un anno di lavoro in sinergia con Alberto Astorri, Valentina Banci, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Pavel Zelinskiy, lo spettacolo sarà diretto dallo stesso Rafael Spregelburd e sarà in scena al Teatro Due di Parma dal 22 novembre al 10 dicembre 2024.
Diciassette cavallini si impernia sul mito di Cassandra che viene affrontato in due tempi diametralmente opposti. Una Cassandra contemporanea afferma di poter prevedere le disgrazie future, mentre il suo psicanalista cerca di smontare ogni sua certezza ? Chi avrà ragione? Questo a grandi linee ciò che accade nella prima parte dello spettacolo che si intitola L?Oracolo invertito, un primo tempo che si può definire apollineo, sia per il ruolo fondamentale che ha il dio Apollo nella costruzione del mito di Cassandra, sia perché convenzionale in termini drammaturgici.
La seconda parte invece, dal titolo I diciassette cavallini, è ?dionisiaca?, dominata dal delirio dettato dal dio Dioniso. Qui gli attori, con gli stessi elementi del primo tempo, costruiscono un gioco che si sviluppa al rovescio e con cui vanno all?indietro, dal futuro al passato; lo spettatore vedrà prima gli effetti, per poi ricostruire, a ritroso, le cause. Un'ipotesi puramente poetica, che porta a cercare e trovare risposte alle domande che ancora non sono state espresse. Una sfida realizzata in una coreografia in 17 movimenti, come i 17 soldati che escono dal ventre del cavallo di troia.
Per la prima volta in Italia saranno presentati anche due lavori creati dall?artista in Argentina.
Ultimo lavoro scritto, diretto e interpretato da Rafael Spregelburd insieme alla sua compagnia El Patrón Vázquez, fondata insieme ad Andrea Garrote quasi 30 anni fa, Inferno, commissionato all?autore per celebrare il 500° anniversario di Hieronymus Bosch, ha debuttato a Buenos Aires nel 2022. Ispirandosi all'eterno stupore di quella pittura variegata, giocosa, morale e profetica, l'autore disegna un complesso labirinto sul peccato, sulla colpa, sulla virtù e sul supplizio dell'anima. Così come partendo dalla celebre Eptalogia di Hieronymus Bosch, Spregelburd aveva lavorato sui peccati capitali, realizzando testi quali La Stupidità, Il Panico o La Testardaggine, in questo caso Inferno si concentra sulle sette virtù. Sette scene per riordinare l'intricato cruciverba tra Fede, Speranza, Carità, Temperanza, Prudenza, Giustizia e Fortezza o - meglio - la mancanza di tutte queste virtù offuscate da una morale diluita nel tempo e nel linguaggio. Lo spettacolo presenta una moltitudine di personaggi utilizzando solo quattro attori, Andrea Garrote, Violeta Urtizberea, Guido Losantos insieme allo stesso Spregelburd (24 e 25 novembre).
Andrea Garrote e Rafael Spregelburd dirigono insieme Pundonor (20, 21 e 23 novembre), un pluripremiato monologo scritto da Garrote che lo interpreta nel ruolo della protagonista: una professoressa universitaria, dottoressa in sociologia, la cui lezione sull'opera di Michel Foucault è costantemente interrotta... Per la sua interpretazione, Garrote è stata definita ?genia?, al femminile, fenomeno del Teatro argentino. Il testo mette in discussione il grande paradosso della nostra coscienza attuale: come combattere l'avanzata della centralizzazione del potere che ci soffoca e che ci rende schiavi dei suoi meccanismi? Come ricordare all'uomo la sua libertà, il suo libero arbitrio?
CALENDARIO SPETTACOLI:
PUNDONOR
PRIMA NAZIONALE
20, 21 novembre ore 20.30 e 23 novembre ore 18.30
DICIASSETTE CAVALLINI
PRIMA ASSOLUTA
venerdì 22 novembre ore 20.30
sabato 23 novembre ore 20.30
domenica 24 novembre ore 19.30
martedì 26 novembre ore 20.30
giovedì 28 novembre ore 20.30
venerdì 29 novembre ore 20.30
sabato 30 novembre ore 20.30
domenica 1 dicembre ore 16.00
martedì 3 dicembre ore 20.30
giovedì 5 dicembre ore 20.30
sabato 7 dicembre ore 20,30
lunedì 9 dicembre ore 20.30
martedì 10 dicembre ore 20.30
INFERNO
24 novembre ore 16.00 e 25 novembre ore 20.30
Per informazioni e biglietteria: tel. 0521/230242
Luogo: Teatro DueProsegui la lettura di: DICIASSETTE CAVALLINI E FOCUS RAFAEL SPREGELBURD
CRINE
Data dell'evento: dal 26.11.2024 al 27.11.2024 alle ore 21:00
Lenz Teatro, ore 21
(Dal comunicato stampa)
L?opera performativa, visuale e musicale di Lenz Crine, realizzata da Lenz nel 2023 come parte di LPAM_Lenz per Alessandro Manzoni, il Progetto Speciale di Lettura dedicato al grande autore nell?anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla morte, andrà in scena alle ore 21 del 25-26-27 novembre a Lenz Teatro, parte sia della ventottesima edizione di Natura Dèi Teatri, il festival di arti performative contemporanee e cultura visuale curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto a partire dal 1996, sia del programma del festival ParmaJazz Frontiere.
Riedizione performativa ispirata all?Adelchi, in Crine Lenz ha rimette al centro della propria indagine performativa l?autore fondativo della letteratura italiana per provocare una riflessione profonda sulla potenza poetica e la retorica della lingua, motus per un attento affondo teorico sulla contemporaneità di un?opera complessa e quasi dimenticata della letteratura drammatica.
Dell?Adelchi è la figura di Ermengarda, mai sottoposta al vincolo del convenzionale, a essere trasdotta in immagini drammaturgiche che delineano un corpo femminile di irriducibile bellezza, ferito dall?abbandono e trasfigurato da un dolore che rende l?eroina epifanìa d?incontro di molteplici storie vissute, d?amori infranti, sospesi, rimandati, dimenticati, imposti e liberati, unica figura di un coro tragico del tempo presente.
L?Ermengarda manzoniana rappresenta il culmine esistenziale e teatrale della sottomissione al rifiuto cui la condanna Carlo Magno, rendendola vittima innocente di una sofferenza impotente e spersonalizzante: l?epilogo della tragedia è il suicidio, come gesto di estrema sottrazione dal sé e dal dolore dell?esistenza. Ma Ermengarda non si arrende alla realtà della Storia, quella che i potenti maschi decidono, concedendosi totalmente al proprio sentimento, all?intima vicenda di amante che tutta la passione contiene nel non detto, nell?autonomo posizionamento dentro al proprio Io.
Con Crine, Lenz sostanzia la ricerca pluriennale di un ?verbo? pedagogico che renda le persone neurodivergenti in grado di esprimere attraverso le stimolazioni drammaturgico-sensoriali le emozioni silenziate, ribaltando la prospettiva convenzionale. Ermengarda, infatti, è incarnata dall?attrice sensibile Carlotta Spaggiari, protagonista e straordinaria interprete di numerose creazioni performative di Lenz: esordisce nel ruolo della Monaca di Monza bambina ne I Promessi Sposi (2013) e successivamente è protagonista dell?Adelchi (2014) trasfondendosi nel corpo-martire di Ermengarda; attraversa le fantasmagorie ariostesche come Angelica ne Il Furioso (2015-2016); è performer ne Il Paradiso di Dante e Aktion T4 (entrambi del 2017), poi magnifica interprete di Cassandra nell?Orestea di Eschilo (2018-2021); è tra le/gli interpreti del grande affresco calderoniano de La vita è sogno (2021) e coprotagonista nella recente messinscena di Catharina von Siena (2022) opera del visionario drammaturgo romantico Jakob Lenz e infine una delle tre personificazioni di Maria Maddalena nel recentissimo spettacolo Apocalissi Gnostiche. ?Come una Pentesilea delirante e lieve, Ermengarda lascia che Eros e Thánatos la conducano per mano oltre il margine della vita. (?) Soltanto una sensibilità d?attrice altrettanto potente e lieve può esperire, senza finzione, un tale culmine di pathos e forza espressiva?, commentano Maria Federica Maestri e Francesco Pititto.
In scena con Carlotta Spaggiari il compositore, contrabbassista, direttore d'orchestra Roberto Bonati, docente presso il Conservatorio A. Boito di Parma, Direttore Artistico del ParmaJazz Frontiere festival, creatore nel 1998 della ParmaFrontiere Orchestra e musicista che ha maturato negli anni un linguaggio capace di costruire intensi pannelli emotivi, approdando ad una sintesi di molteplici generi musicali contemporanei.
Crudo e deciso l?impatto scenico di CRINE, composto da un?installazione che Maria Federica Maestri spiega in questo modo: ?Per l?esposizione del martirio di Ermengarda, sara? piena e cruda la luce sulla violenza sul corpo femminile, umiliato e ripudiato dalla brutalita? funzionale della societa? patriarcale. Niente dovra? essere nascosto o mitigato dal tepore sentimentale e salvifico della provvidenza: lo spazio sara? attraversato da quattordici aste lignee in misura e forma simili alle lance medievali per la caccia al cinghiale. Ermengarda, come l?animale, inseguita, catturata, ferita, sanguinante spirera? cercando in cinque tane nere il buio e la quiete della morte?. Riguardo, invece, alla componente video, o ?imagoturgia?, commenta Francesco Pititto: ?Dipinti in sequenza. Una cinghialessa avanza nel bosco, uno scoiattolo trai rami, due lumache in corteggiamento, un corpo d?uomo vecchio e nudo. Un volto di donna in primissimo piano, la bocca e i denti e gli occhi e il parlare muto all?altra sé nello spazio reale, e anche allo spettatore che le osserva entrambe. Lei è cinghialessa braccata, circondata e ferita, in metamorfosi di scoiattolo in fuga tra i rami, sognando ? ermafrodita - amplessi senza maschi in veste di limacide, mentre un corpo maschile si contorce inadatto, goffo in un movimento ad anello?.
Come impegno nella valorizzazione artistica e civile dell'autoralità al femminile, nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, prima della performance alle ore 19:30Lenz promuoverà una ROOM,un incontro con le associazioni e gli abitanti del quartiere San Leonardo su come le pratiche della creazione artistica possano incrociare i percorsi di educazione di genere e di prevenzione/riduzione della violenza già attivi e attivabili sul territorio dalle persone e dalle comunità che lo abitano.
Il progetto è sostenuto dall?Assessorato alla Partecipazione, Associazionismo, Quartieri del Comune di Parma e si svolge in collaborazione con ParmaFrontiere Associazione Culturale, il gruppo di quartiere Manifesto per San Leonardo, Urban Trail Parma.
Per info e prenotazioni: tel. 0521 270141
Luogo: Lenz TeatroProsegui la lettura di: CRINE