01.08.2016

CHI NON MUORE SI RIPETE

Data dell'evento: 01.08.2016 alle ore 14:14

(visto al Festival di Torrechiara "Renata Tebaldi"- Langhirano- PR

con Nicola Bortolotti, Lino Guanciale, Diana Manea, Simone Tangolo

Alla fisarmonica Olimpia Greco

Spettacolo Musical-Teatrale a cura di Giacomo Pedini

Raccontare il decennio precedente la crisi del ?29 attraverso quella prospettiva ironica e, al contempo, arguta, rivelatrice delle tante contraddizioni già allora tragicamente in essere, che fu propria degli umoristi del tempo (da Valentin a Petrolini, passando per la satira allegorica di Bertolt Brecht). Gli anni Venti hanno ?ruggito? con forza e brio tra le ali del Castello di Torrechiara, grazie alla bravura e alla simpatia dirompente di quattro attori, veri animali da palcoscenico, Nicola Bortolotti, Lino Guanciale, Diana Manea, Simone Tangolo e di una strepitosa fisarmonicista, Olimpia Greco, che ha incantato con intermezzi musicali di note ora lievi, ora più inquiete, riconsegnandoci efficacemente a un?atmosfera d?antan. ?Chi non muore si ripete?, questo il titolo dello spettacolo a cura di Giacomo Pedini, ha davvero conquistato la platea del ?Festival di Torrechiara Renata Tebaldi? gremita di pubblico per quello che nella storica rassegna musicale langhiranese rappresenta il primo (crediamo non ultimo) evento dalla predominante peculiarità teatrale. Sei capitoli, nella bella partitura drammaturgica, vanno a comporre la traccia storica da seguire per compiere un vivace e affascinante viaggio collettivo à rebours, un salto nel tempo che, fin dalle prime battute, mira a restituire lo spirito euforico, libertario, esuberante, sospeso ?tra follie e sogni?, di un decennio in realtà permeato da grandi equivoci politici, economici e sociali. L?incipit giocoso, volutamente recitato ?sopra le righe?, del bambino/adulto addormentato dalla ninna nanna di Bloch,?Wiegenlied?, e poi bruscamente risvegliato, è già in sè metafora di quella improvvisa e ben più drammatica presa di coscienza che di là a poco avrebbe guardato con orrore alla nascita dei totalitarismi, alla grande crisi economica e a una nuova guerra mondiale, cancellando la favola del charleston, delle mode frivole, del divismo cinematografico, della subitanea espansione della società consumistica. Il lungo perserverare diabolico in errori e illusioni di un intero mondo viene qui traslato in una divertente parabola infantile (?Perseverare è da bimbi?), attingendo, altresì, alle rigorose teorie freudiane de ?Al di là del principio di piacere?. Un tourbillon di fatti, nomi illustri, citazioni letterarie, canzoni seguono questa divertente ?introductio? parimenti utile a definire il registro interpretativo e offrire interessanti chiavi di lettura: dalla Repubblica di Weimar, agli Stati Uniti d?America de ?Il grande Gatsby?, dalle dottrine psicoanalitiche di Groddeck, alle ?Storielle del signor Keuner? di Brecht (?Se gli squali fossero uomini??). E ancora le sonorità stranianti di Kurt Weill, gli stralci del commovente diario di guerra di Paolo Monelli, gli slanci dei surrealisti, gli appetitosi ?menù finanziario-occidentali?, l?avvento del sonoro al cinema, ma anche le avvisaglie di una nuova incipiente rovina globale. Due domande risuonano nel finale: chi vincerà nell?eterna lotta fra Eros e Thanatos ? Il senso di civiltà saprà dominare le pulsioni autodistruttrici degli uomini ? Nessuno può prevederlo, ma uno spettacolo teatrale può offrire una intelligente occasione per non dimenticare mai di chiedercelo.

(pubblicata su Gazzetta di Parma del 01 agosto)

Luogo: Torrechiara - Langhirano- PR
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