26.06.2019

SUL NAVIGLIO - Seconda settimana

Data dell'evento: dal 26.06.2019 al 26.06.2019 alle ore 17:00

Parco del Naviglio, a partire dalle ore 17 di oggi

(COMUNICATO STAMPA)

Prosegue al Parco sul Naviglio la rassegna realizzata dall?associazione culturale L.O.F.T. (Libera Organizzazione Forme Teatrali), insieme a Comune di Parma, S.O. Giovani, Officine ON/OFF, Centro Giovani Casa nel Parco, col sostegno di Fondazione Cariparma, e intitolata appunto ?Sul Naviglio?.

La seconda settimana di programmazione apre lunedì 24 giugno, alle 17, con un appuntamento dedicato ai bambini, ?Avventure in valigia?, piccolissime storie di natura e libertà raccontate da Francesca Grisenti.

Alle 21.30 andrà poi in scena, presso la Casa nel Parco, lo spettacolo ?I passi ultimi? di e con Elisa Cuppini, Savino Paparella, e le musiche live di Mauro Casappa.

La serata di martedì 25 giugno vedrà, alle 21.15, la lettura in musica di ?Testamenti? con Antonio Buccarello e Luca Savazzi al piano; a seguire, alle 22.45, la performance poetico-musicale ?Das Lied von der Erde-Il canto della terra?, sinfonia in sei movimenti per voci ed elettronica (liberamente ispirata all?omonima opera di Gustav Mahler), un progetto di Patrizia Mattioli, che ne cura il tessuto sonoro live electronics, con gli attori Franca Tragni, Sandra Soncini e Adriano Engelbrecht.

Mercoledì 26 giugno sul palco saliranno, alle 21.15, Simone Perinelli con il suo ?Requiem for Pinocchio?, spettacolo insignito del Premio Bianco e Nero della Civica Accademia di Arte Drammatica, e alle 22.45 il danzatore Cristiano Fabbri con ?Eco?.

L?ingresso alla rassegna è gratuito con offerta libera.

Per informazioni: loftassociazione@gmail.com

Luogo: Parco del Naviglio
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PROMETEO INCATENATO

Data dell'evento: 26.06.2019 alle ore 21:15

Arena Shakespeare, ore 21.15 (ph. Deniz Özdogan)

di Eschilo
traduzione di Enzo Mandruzzato

con Federico Brugnone, Andrea Di Casa, Ilaria Falini, Deniz Özdo?an, Ivan Zerbinati

Regia Fulvio Pepe

Produzione Fondazione Teatro Due

 
"Una delle tragedie più misteriose e particolari del Teatro Classico, un personaggio rimasto immortale nella memoria secolare e nella filosofia dell?Occidente, talvolta addirittura paragonato a una figura cristologica ante-litteram: Prometeo. Parte centrale di una trilogia andata perduta. Il Prometeo Incatenato non è solo il racconto della tortura inflitta al Titano che donò il fuoco agli uomini: è una profonda indagine umana sulla sofferenza, sul rapporto con il potere, sulla sopportazione. Prometeo, il Titano ribelle, viene incatenato ad una rupe ai confini del mondo perché ha regalato agli uomini il potere del fuoco. L?ordine viene da Zeus in persona. Nel suo luogo di tortura, Prometeo rivela ad Io, la donna-giovenca, Ia premonizione che cela: qualcuno verrà e spodesterà Zeus dal suo trono sull?universo.

La tragedia di Eschilo affronta i temi del crimine, dell?astuzia e della legittimità di fronte ai più deboli. In un attualissimo conflitto tra potere e libertà, tra responsabilità e ordine costituito, Prometeo Incatenato è lo scenario della perpetua lotta degli Dèi per mantenere il dominio in un mondo in cambiamento che sembra aprire la strada all?età dell?oro degli uomini.

Ma c?è di più, in questa rappresentazione di un luogo ai confini del mondo e di quella condizione primigenia e totalmente insolita che è l?esposizione del dolore: c?è la riflessione sull?effettiva utilità (o inutilità) della Téchne, del progresso che non porta a una effettiva evoluzione. E c?è l?attualità bruciante di un mito che da un lato si fa portatore di una realtà nuova rispetto a un potere cieco e autoritario, incoraggiando la ribellione anche davanti alle conseguenze più radicali, e dall?altro scopre una strana e ambigua verità: il mito ci parla perché anche dopo migliaia di anni e una téchne ormai posseduta in modo profondo e complesso, siamo ancora gli stessi uomini di quelli che guardavano la prima rappresentazione di Prometeo. Siamo ancora schiavi di una caducità che è ?cieca speranza? e che non potrà mai essere sconfitta, neanche con l?aiuto dei Titani. Lo sguardo trasversale di Prometeo su questa condizione, la sua di prigioniero e torturato perpetuo e la nostra di ?schiavi della morte, vivi di un giorno?, indaga la dinamiche che lo trasportano dal passato a un presente attualissimo, e a una eternità che è propria del grande Teatro." (C.S.)

Per info e prenotazioni: 0521.230242

Luogo: Arena Shakespeare
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