04.05.2018

QUARTETTO PER OGGETTI

Data dell'evento: 04.05.2018 alle ore 20:30

Teatro al Parco, ore 20.30

Concept e coreografia Camilla Monga / collaborazione coreografica Jacopo Jenna / live music LSKA / consultazione drammaturgica Bojana Cvejic e Alain Franco / danztori Camilla Monga - Pieradolfo Ciulli - Maya Oliva - Stefano Roveda / Coproduzione P.A.R.T.S. Academy Bruxelles - VAN Associazione Culturale - Biennale di Venezia / sostegni residenziali CND Parigi, CSC Bassano del Grappa / 
 
Il quartetto rielabora l?idea compositiva di Edgard Varese in Ionisation mediante l?utilizzo di oggetti che divengono lo strumento di base per definire una serie di possibilità fisiche.
Una molla di plastica arancione, un piumino elettrostatico verde, una paletta ammazza-mosche rossa, una pompa per gonfiare le ruote della bicicletta, una mazza e una palla da baseball, un imbuto blu, un mattarello, un campanello azzurro, una ruota, un cuscino, uno sturalavandini, un barattolo che muggisce: 13 elementi in continuo dialogo tra loro e con i quattro interpreti. Le loro funzioni determinano azioni e traiettorie imprevedibili che servono come base per l?espansione e la variazione del ritmo. Il risultato è un?intensa visione parossistica che raggiunge un caos illusorio e una logica surreale.
«C?è un?idea, l?origine della struttura interna; quest?ultima cresce, si sfalda secondo svariate forme e gruppi sonori in continua metamorfosi, a velocità e direzioni diverse, a dipendere dall?attrazione o dalla repulsione di varie forze. La forma dell?opera è conseguenza di queste interazioni. Le forme musicali possibili sono innumerevoli» (Edgard Varese).
 
Per info e prenotazioni: 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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BAU#2

Data dell'evento: 04.05.2018 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21.00

 
dalla serie BAU - Coreografia del pensare
 
concetto, coreografia, danza, testo Barbara Berti
 
produzione TIR Danza
Vincitore ex-aequo del Premio Scenario 2017
 
Dopo lo spettacolo le compagnie in scena il 4 maggio incontrano il pubblico, conduce Gaia Clotilde Chernetich, studiosa di danza. 
 
"La serie BAU - Coreografia del pensare si basa su una ricerca che dialoga sia con la parte più istintiva dell?uomo, con il suo subconscio, sia con la percezione cosciente della realtà. Tale ricerca, iniziata nel 2013, ha dato vita a un metodo di lavoro applicato alla danza e alle arti performative, centrato sull?esplorazione delle connessioni invisibili tra corpo e mente, attivate in tempo reale dal performer e dagli spettatori in una sorta di interazione dialogica tra i rispettivi spazi interiori. Una pratica trasformatasi nel tempo in una precisa cifra stilistica, che pone al centro dell?indagine il pubblico come necessaria e imprescindibile polarità dell?atto performativo. La domanda, per certi versi laicamente mistica, è: cosa significa essere contemporaneamente nella materia e nella non-materia? È possibile trovare un modo e uno spazio per percepire l?unità tra queste due condizioni?
 
BAU#2 prosegue la ricerca, studiando più in profondità e in termini performativi i processi che intercorrono tra pensiero e percezione quando accadono in uno spazio condiviso e come questi possono tramutarsi in un?esposizione fisica, sia in chi li agisce sia in chi li osserva. In particolare, BAU#2 vuole essere il terreno di verifica di uno stato mentale che permetta al corpo di muoversi in una specifica frequenza, al confine fra razionalità e inconscio, trovando il ritmo e la condizione che consenta al performer di attivare e incorporare un possibile equilibrio tra pensiero e percezione. Il processo creativo si basa sullo sviluppo di pratiche che tendono a espandere la ?Coscienza del corpo? e la ?Coscienza della mente?, muovendosi dal rituale al performativo. Tali pratiche - ?Meditazione del pensare?, ?Meditazione del corpo?, ?Meditazione della voce? - generano specifici stati che creano una presenza performativa e uno specifico linguaggio coreografico. Contemporaneamente il processo si alimenta delle connessioni con alcune teorie sui processi mentali e fisici trattati in bioenergetica (Lowen).
La creazione prende forma e si modifica nell?incontro con il pubblico. Gli elementi parola, voce, corpo e luci creano un vero e proprio codice coreografico finalizzato a una creazione tra il visibile e l?invisibile, il materiale e l?immateriale. BAU#2, in definitiva, è un movimento rituale." (c.s.)
 
Per info e prenotazioni: 0521 992044

Luogo: Teatro al Parco
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