12.07.2016
FESTIVAL TEATRALE DI RESISTENZA- Premio Museo Cervi
Data dell'evento: dal 12.07.2016 al 25.07.2016 alle ore 21:15
Museo Cervi - Gattatico (RE) - ore 21.15
(dal 7 al 25 luglio)
In questa edizione si parlerà di lavoro, della crisi e delle conseguenze nella vita delle persone. Ma sarà centrale anche l?attenzione alle migrazioni dei popoli che attraversano il nostro tempo, mettendo in discussione gli equilibri e creando nuove convivenze. Il Teatro, che con sensibilità rappresenta le grandi questioni delle vita individuale e collettiva, sta guardando con molta attenzione a questo cambiamento del tessuto etnico e sociale e al necessario confronto che esso comporta fra popoli e culture diverse e lontane. Nel 70° del voto alle donne, il Festival parlerà quest'anno anche di donne e del loro non sempre facile cammino entro quelle istituzioni democratiche che hanno contribuito in modo fondamentale a conquistare. La storia e la memoria sono come sempre un filo conduttore che raccoglie e contestualizza il Festival e i suoi temi, guardando più nello specifico, nel Centenario della Prima Guerra Mondiale, ad alcuni eventi nodali e a testimonianze legate alla Grande Guerra e all?esodo istriano.
Il Programma
Saranno 7 anche quest'anno le Compagnie nel cartellone del Festival che metteranno in scena i nodi tematici e le questioni che connotano il Festival, rappresentando i loro lavori in altrettante serate, dal 7 al 25 luglio, nel Parco del Museo Cervi di Gattatico, ad ingresso libero. Le date del debutto e della premiazione coincidono con due date significative per la storia locale e nazionale, rispettivamente il 56° Anniversario dei Caduti di Reggio Emilia e la serata della Storica Pastasciutta Antifascista di Casa Cervi.
Ad inaugurare la 15^ edizione del Festival, giovedi 7 luglio (ore 21,15), per il 56° Anniversario dei Caduti di Reggio Emilia, uno spettacolo sui temi del lavoro: ?Chi Non Lavora, Non? della compagnia LinguaggiCreativi Teatro, con Amedeo Romeo, di Amedeo Romeo e Paolo Trotti, per la regia di Paolo Trotti. Giovanni, il protagonista di Chi non lavora, non, a quarant'anni si concede il lusso dell'acquisto - a rate - di una meravigliosa vasca da bagno. Ma perso il lavoro e la casa a seguito della crisi, e perso ogni punto di riferimento, quell?oggetto di lusso adesso futile diventa il simbolo (insieme al debito) del suo fallimento, ma per fortuna anche lo stimolo per la ricerca di una nuova speranza. Chi non lavora, non attraverso il suo protagonista affronta i fantasmi e le contraddizioni di una società allo sbando, aggrappata al nuovo modello di vita rappresentato dal possesso di oggetti inutili, il cui acquisto è incentivato anche per distogliere l?attenzione dagli effetti e dalle vere responsabilità della crisi. La vicenda di Giovanni parla di noi, del nostro presente, delle nostre illusioni e del bisogno di costruire nuove prospettive sociali e di vita.
Lunedi 11 luglio (ore 21,15) si prosegue con Questo è il mio nome del Teatro dell?Orsa, con i richiedenti asilo e rifugiati del Progetto Sprar di Reggio Emilia, l'ideazione dei testi e la regia di Monica Morini e Bernardino Bonzani, con la collaborazione di Annamaria Gozzi e ilcoordinamento Marco Aicardi. Questo è il mio nome è una finestra aperta su storie invisibili, quelle che arrivano dal Senegal, dalla Costa d'Avorio, dal Mali, dalla Nigeria, dal Gambia? Sul palco queste storie assumono il volto di dodici giovani migranti dell?Africa subsahariana, dodici attori che come Odissei in viaggio danno voce alle speranze di migliaia di migranti come loro, non risparmiando i drammi da cui fuggono e che incontrano nel viaggio, e le difficoltà dell?approdo sulle terre e presso le genti di Europa, queste ultime costrette a confrontarsi con storie e culture nuove, diverse. Espressione di un Teatro cosiddetto sociale lo spettacolo nasce da un progetto inserito nei programmi di intervento per l'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati di Reggio Emilia.
Giovedì 14 luglio (ore 21,15) la Compagnia La Confraternita del Chianti presenta Esodo Pentateuco #2 con Diego Runko, di Diego Runko, Chiara Boscaro, Marco Di Stefano, per la regia di Marco Di Stefano.Lo spettacolo racconta una pagina complessa della nostra storia, l?esodo istriano, nella cornice di due date simbolo: il 25 giugno 1991, giorno dell?indipendenza della Croazia, e il 18 agosto 1946, giorno in cui una bomba sulla spiaggia di Vergarolla a Pola uccide più di sessanta persone, segnando simbolicamente l?inizio dell?Esodo. In scena a parlare delle partenze degli esuli da Pola verso l?Italia sul Piroscafo Toscana, c?è Rudi, e insieme a lui altri quattro personaggi, tutti rappresentati dallo stesso attore, che raccontano e ricercano la dimensione umana di questo spaccato di storia, in un intreccio di memorie e di lingue. Esodo è il secondo di cinque monologi ispirati simbolicamente ai primi cinque libri dell?Antico Testamento che costituiscono il progetto Pentateuco.
Sabato 16 luglio (ore 21,15) è in scena la Compagnia Stefano Panzeri e Teatro del Buratto con Terra Matta Parte I: Questa È La Bella Vita Che Ho Fatto, una narrazione teatralea cura di Stefano Panzeri. Terra matta è tratto dalla autobiografia omonima che Vincenzo Rabito, un "ragazzo" nato nel 1899, ha scritto in sette anni, tra il 1968 e il 1975, su una vecchia Olivetti. Si tratta di 1027 pagine di memorie, dove con una lingua dura, orale, e farcita di "sicilianismi", Vincenzo racconta la sua vita attraverso il '900, con le due guerre, le ideologie, le vittorie e le sconfitte, le trasformazioni economiche e sociali. Di questo affresco della Sicilia e dell'Italia, vivo e attuale, lo spettacolo mette in scena la prima parte, con la sopravvivenza nella Sicilia di inizio secolo, la Prima Guerra Mondiale e l'arrivo sul Continente raccontato dal punto di vista di un "ultimo" che diventa, come altri ultimi, protagonista di un passaggio storico nodale e di una forma di resistenza, per la sopravvivenza e poi per il lavoro e l'istruzione.
Martedi 19 luglio (ore 21,15) la Compagnia Civilleri - Lo Sicco presenta Tandem con Manuela Lo Sicco e Veronica Lucchesi, la regia di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco e lo spazio musicale a cura di Stefano Livornese. Il Tandem è il veicolo su cui vengono vissuti e condivisi i sogni e i conflitti generazionali di due ragazze, alle prese con le avventure ma anche con i pericoli che attraversano la giovinezza. Il Tandem rappresenta anche la condizione per provare a mettersi in gioco nella vita, attraverso sorpassi, discese, corse, imprudenze, sfide. Fino a quando un evento inatteso non costringe a fermarsi e a un cambio di prospettiva nel momento del passaggio dalla gioventù al mondo degli adulti. Lo spettacolo è uno sguardo sul mondo dei giovani secondo una prospettiva al femminile, sulla voglia di cambiamento nella vita personale e nella società che caratterizza il mondo dei giovani, e infine sul difficile passaggio alla età adulta.
Un padre ed un figlio lontani dall'Albania sono al centro di Albania casa mia della Compagnia Argot Produzioni, di e con Aleksandros Memetaj, per la regia di Giampiero Rappa, in scena giovedi 21 luglio (ore 21,30). Albania Casa Mia è la storia di un figlio che cresce in Veneto, lontano dall'Albania, la sua terra di origine, a seguito degli eventi che attraversano quella terra dal 1991, con la fuga di migliaia di persone verso l'Occidente e verso l'Italia. Ma è anche la storia di un padre e dei sacrifici fatti per garantire ai figli un futuro dignitoso. E' la storia di un grande amore per la propria terra, e dei grandi valori che incrociano le vite di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto, il figlio e il padre, fino allo scambio dei loro destini.
Sabato 23 luglio (ore 21,15) la Compagnia Ippogrifo Produzioni presenta Sic Transit Gloria Mundi, con Chiara Mascalzoni e con la regia di Alberto Rizzi. Attraverso la vicenda del tutto inventata di Papa Elisabetta I, lo spettacolo affronta il tema, non inventato, del maschilismo che ancora attraversa diversi ambiti della società, del lavoro, del privato, non risparmiando la Chiesa Cattolica. Quello che viene portato in scena è il racconto a volte ironico a volte meno della presenza e del ruolo delle donne in diversi momenti della storia più e meno recente, fra discriminazioni, esclusioni e anche violenze, rilette attraverso una insoluta prospettiva: quella della storia della Chiesa Cattolica.
La serata conclusiva del Festival di Resistenza si svolgerà domenica 25 luglio, durante la seratadella Storica Pastasciutta Antifascista di Casa Cervi. Alle ore 22,30 la Cerimonia di Premiazione con l?assegnazione del Premio Museo Cervi - Teatro per la Memoria alla Compagnia vincitrice del Festival, l?assegnazione del Secondo Premio alla Compagnia seconda classificata e l'assegnazione del Premio del Pubblico, che promuove un maggior coinvolgimento del pubblico nelle serate del Festival, sottolineando quell'aspetto di aggregazione che ne costituisce una delle caratteristiche fondanti.
Informazioni e prenotazioni (anche per gli eventi collaterali)
Museo Cervi
via Fratelli Cervi, 9 - Gattatico (Reggio Emilia)
tel. 0522 678356 - fax. 0522 477491
Ufficio Stampa e Comunicazione Liviana Davì
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tel. 0522 678356 / cell. 339 4688272
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