L'occhio di riguardo

Una sezione affidata alla buona volontà e cortesia di illustri protagonisti della scena teatrale che hanno accolto l'invito a scrivere un commento, una riflessione, un pensiero sul Teatro di oggi, partendo dal racconto della propria personale esperienza con la realtà artistica parmigiana. Uno spazio di libera espressione per uomini e donne di teatro che possa essere significativo, stimolante ed esemplificativo per lo spettatore del presente.

 

VITTORIO FRANCESCHI: "Il Teatro è Poesia"

(Vittorio Franceschi, un grande signore del Teatro, attore e autore tra i più amati e riconosciuti, torna in scena a Teatro Due con un piccolo capolavoro di riflessione e poesia, "Il Domatore", già Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2022. Il suo è un omaggio sincero all'arte e alla vita, e proprio in questi giorni di prove per le nuove repliche del suo spettacolo, Franceschi ha scritto una bellissima dedica alla pagina di Teatropoli, un modo anche questo per raccontare, come scrive lui stesso a proposito de "Il Domatore", "quel momento magico che accade in prova, un lampo misterioso, quella scintilla che ti fa capire di aver centrato il cuore dell’arte teatrale")

"Io - come pochissimi sanno - scrivo anche poesie, esattamente come il protagonista del Domatore, lo spettacolo che riprenderò a Teatro Due il 14 e 15 aprile. E fra questi versi ce ne sono alcuni dedicati al Teatro e ad artisti del teatro che ho conosciuto bene e con i quali ho lavorato.

Nel Domatore si parla di leoni e di tigri, di clowns e di Santi, di amori fuggiti via ma anche, a suo modo, della relazione fra esseri umani che è fondamento del Teatro stesso. Ecco allora che a questa pagina e ai suoi lettori, appassionati dell'arte teatrale, dedico la poesia "Teatro", tratta da "Il Volo dei Giorni", una mia raccolta pubblicata nel 2011 da Raffaelli Editore.

TEATRO

Non si può chiedere di più

alla vita se mille vite

battono alla porta per entrare

e tu felice le accompagni

perché guardino da quel buchetto

del sipario la sala il bisbiglio del mondo

che chiede pace per un’ora dammi il bene

dice, dammi le pene che sian pure

verità feroce fai che la foce

torni a esser sorgente dammi

le cose buone del tuo cuore

che son cresciute

delicate sorelle

fra tende di velluto

consunte e specchiere sbrecciate, dammi

la voce che vibra così chiara

e svela al mondo i miei dolori

dammi luce

che noi la nostra

l’abbiam lasciata fuori.

 

(Vittorio Franceschi)

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