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MOSTRARIO - Parte II, Il Bestiario della Terra

(Dal comunicato stampa)

"I diversi spazi del Teatro Due diventano luogo del viaggio tra creature e storie che popolano Il Bestiario della Terra. Installazioni e performance rigorosamente dal vivo con attori, danzatori, cantanti, musicisti e burattinai compongono un’esplorazione fantastica, in continuo divenire, dei temi fondanti la relazione tra essere umano e animale. Figure antropomorfe, animali ed esseri ibridi tra umano e animale, prendono vita come catapultati all’interno del teatro da un mondo onirico; i visitatori potranno incontrarli muovendosi liberamente fra gli spazi, immergendosi in un’esperienza unica, inedita e irripetibile.

 

Mostrario. parte II

IL BOSCO DI CERNUNNOS
Spirito della mitologia celtica, penetrata fino in Emilia, Cernunnos è una creatura dalle grandi corna da cervo, e dal volto umano. È lo spirito divinizzato degli animali, dio della fecondità maschile, della natura selvaggia e anche della morte. Un mostro il cui corpo organico e il cui volto umano concentrano in sé tutti gli universi di senso da cui l’uomo contemporaneo si è allontanato. Il suo canto, che vibra in un bosco metaforico all’imbrunire, è scritto sotto forma di lied ottocentesco, ipnotico richiamo teso a riconnettere mascolinità e fertilità alla natura incontaminata. Sulla musica eseguita da cinque violoncelli e nell’atmosfera del più tipico romanticismo ottocentesco, il Cernunnos avrà il volto, la voce e il corpo di due stelle del canto e della danza internazionale.

Teatro musicale
Con la partecipazione straordinaria di
Nicholas Isherwood baritono e direzione musicale
Toni Candeloro danzatore solista

Sophie Norbye, Giulia Lanati, Michele Mammoliti, Valerio Battaglia, Beata Kolodziej violoncelli
Luigi Cannillo supervisione testi poetici e traduzione in tedesco
Luca Guerrieri, Carmine Olivazzi danzatori MM Contemporary Dance Company /Agora Coaching Project

 

Mostrario. parte II

LA SALA DEI GOLEM
Mostro della mitologia ebraica (l’unico presente nei Bestiari) Golem, secondo la leggenda, è stato plasmato nell’argilla dal rabbino di Praga per difendere il popolo ebraico dai suoi persecutori. Come una sorta di Frankenstein ante litteram, questo pre-robot è creato privo di anima per servire l’uomo, ma a causa del suo spirito sempre presente e della sua forza disumana sfugge alle volontà del suo creatore, divenendo pericoloso. È uno stralunato clown ebreo a raccontare le origini del Golem, conducendo insieme ai musicisti la scena che, cadenzata dalla performance dei danzatori, instilla nuovamente la domanda che domina tutto il percorso: chi è il mostro?

Monologo musicale e danza
Davide Gagliardini attore
Davide Carmarino pianoforte
Teofil Milenkovic violino

Silvia Bellot Romanet, Greta Cecconi, Federico Musumeci, Viviana Sanfilippo, Gennaro Todisco danzatori MM Contemporary Dance Company / Agora Coaching Project

 
 

Mostrario. parte II

 

LA CLASSE DEI DIAVOLETTI E IL CAPRO ESPIATORIO
In una classe scolastica dalla prospettiva distorta, un gruppo di allievi-diavoletti infierisce su chi è diverso. Furbi e divertenti, ma anche perfidi e cattivi i diavoletti bullizzano l’inerme capro espiatorio, che accoglie in sé i mali e le colpe della comunità.

Performance dal vivo
a cura della Fondazione Famiglia Sarzi
Maria Antonietta Centoducati, Gianni Binelli, Sabina Ressia burattinai
Ovidio Bigi variazioni musicali e accompagnamento dal vivo
Simona Gollini burattini e scenografie

 

Mostrario. parte II

 

LA SALA DELLA MEDUSA
Invertendo la mitologia classica che la vuole mostro che pietrifica, qui Medusa è creatura pietrificata. Il suo corpo-totem è immobile, e i suoi serpenti sono tubi che la connettono a flussi di informazioni iper-saturanti. Questi video impazziti sono prodotti da un software, creato dall’artista, capace di selezionare e somministrare le immagini più disparate, shoccanti, stranianti, crude, realistiche…

Installazione icono-sonora
performer Anita Lorusso

 
 

Mostrario. parte II

 

IL LUNGO CORRIDOIO DELL’UOMO NERO
Incarnazione di tutte le paure, l’Uomo nero è una presenza dai lunghi artigli avvolta nella semi oscurità di un lunghissimo corridoio-labirinto, 130 metri appositamente dipinti dall’artista. Addentrarsi in quei meandri pieni di nebbia e segni e presenze grafiche significa incontrarlo e consegnargli i timori più reconditi, più profondi, più innominabili.

Performance dal vivo
performer Carlos Giovanny Molina Escalona

 

(la visione del Mostrario è sconsigliata ai bambini)

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