LA LUNA

(Comunicato stampa)

scritto diretto ed interpretato da Carlo Ferrari e Franca Tragni

collaborazione alla scenografia Ilaria Gerbella

disegno luci e tecnica Lucia Manghi, Erika Borella

produzione Europa Teatri

"In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, torna al Teatro Comunale di Fontanellato Pompeo Piazza La Luna – in scena Sabato 27 novembre ore 21.00 e domenica 28 novembre ore 17.00- in cui le piccole grandi crudeltà che si consumano in una stanca coppia di artisti felliniani sul viale del tramonto, diventano il tragicomico espediente per ragionare sulle relazioni e sulle dipendenze affettive patologiche. Un circo di anime e musica, poesia e malinconia è quello che portano in scena Carlo Ferrari e Franca Tragni nello spettacolo La luna, prodotto da Europa Teatri. Fellini e Leopardi sono i punti di riferimento, ma anche Loredana Bertè, in un intreccio surreale e tenero dove sogno e nostalgia, magia e affanno esistenziale, si mescolano in un gioco che strappa molti sorrisi e qualche lacrima.

Sul palcoscenico vivono la loro storia di arte e d’amore Gianfranco Schiavo e Liliana Ferrari, artisti d’avanspettacolo che non hanno più un pubblico: lei, cantante, attrice e ballerina, che una volta portava la gamba fino alla fronte, lui intrattenitore, che spezzava le catene di fronte agli increduli spettatori. La luna potrebbe essere la loro ultima messa in scena, l’ultimo capitolo della loro avventura. Stanchi e soffocati dai debiti, hanno perso la forza fisica, lo smalto e l’allegria e si trascinano scambiandosi piccole e grandi crudeltà, alla ricerca di un finale d’effetto dello spettacolo. Carico di rimandi felliniani, La luna, trae ispirazione certamente dai personaggi di Gelsomina e Zampanò: in scena si possono ritrovare tutti i sapori del capolavoro “La strada” e la malinconia di chi non ha saputo adeguare il proprio essere al tempo che passa. Gianfranco e Liliana, una coppia fuori dal tempo, sono i protagonisti di un mondo che non c’è più, chiamati ad interpretare lo sfacelo della loro vita, la decadenza dei corpi e del fare artistico. Nel corpo della Luna fluttuano anche Amelia Bonetti e Pippo Botticella i due ballerini di Ginger e Fred che si erano fatti una certa fama, ballando il "tip tap" nei locali di avanspettacolo e che decidono di tornare alla ribalta per un nostalgico revival. Atmosfere in cui si mescolano scampoli di vita e ricordi, lustrini e bollette da pagare con i due protagonisti che a tratti svolazzano sereni sul palco, a tratti si incartano nelle loro nevrosi e nella loro patologica dipendenza, che li porta a a vivere, sino alla fine, in un’altalena abitudinaria di attrazione e repulsione, durante la quale si scambiano forza e debolezza rimbalzandosi i ruoli. Il palcoscenico è quindi il luogo della narrazione, allegorica rappresentazione della vita, simbolo allusivo e potente di un’esistenza sgangherata e irrequieta, fatta di strade impervie e polverose, come quelle dei guitti, come quelle di tutta l’umanità. L’arte e il teatro, l’amore per il teatro assumono la funzione di struttura portante, di motore del racconto: la scena si apre con i protagonisti impegnati nelle prove dello spettacolo e si chiude quando, dopo aver catturato per un attimo il possibile finale ad effetto, i due se lo lasciano sfuggire ripiombando nella rozza, senza uscita, quotidianità. Una storia, come quella di Fellini a cui si ispira, fatta di nulla, ma piena di risonanze universali. E la luna che fa in cielo? Sta lì insensibile a guardare la disperazione umana e l’affanno esistenziale, testimone e paradigma muto di una bellezza struggente e impossibile" (c.s.)

Per info e prenotazioni: tel. 327-4089399

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