GRIGIO PIOMBO

(Dal comunicato stampa)

"Dal 2 al 5 novembre alla Galleria San Ludovico di Parma, Maria Federica Maestri e Francesco Pititto cureranno la nuova creazione installativa, performativa, musicale e visuale GRIGIO PIOMBO per Pier Paolo Pasolini, con live electronics di Andrea Azzali e interprete Valentina Barbarini. Lopera, in collaborazione con l'Associazione Segnali di Vita_ Il Rumore del Lutto, aprirà l’edizione 2.0 dello storico festival Natura Dèi Teatri. Il 5 novembre il seminario PIER PAOLO PASOLINI_INFLUENZE E TENTACOLI vedrà studiose e studiosi dell’opera plurale di Pasolini in dialogo con il pubblico.

A partire dal 2021, con il progetto LLD Lenz Lecturae Dantis, Lenz ha attivato un percorso visuale e performativo volto a riattualizzare il pensiero delle figure di riferimento della cultura italiana e indagarne i riverberi nella contemporaneità. Quest’anno, nel centenario della nascita, sono le visioni di Pier Paolo Pasolini - uno dei massimi intellettuali italiani del Novecento, poeta, scrittore, regista, saggista, sceneggiatore, drammaturgo, attento osservatore dei cambiamenti della società dal secondo dopoguerra, giudice radicale e critico delle abitudini borghesi e della società dei consumi – ad agire una funzione propulsiva di esplorazioni poetiche imperniate sulla critica al potere e alla violenza nelle sue diverse forme ed espressioni. Le visioni di Pasolini rappresentano il dispositivo concettuale fondante di GRIGIO PIOMBO, riedizione installativa, musicale, visuale e performativa di AENEIS IN ITALIA, un’opera di Lenz del 2012 ispirata all’epos virgiliano, che rileggeva le vicende dell’Eneide in chiave metastorica.

La nuova creazione, che apre l’edizione 2022 di Natura Dèi Teatri - festival di Lenz che dal 1996 conduce un approfondimento intellettuale sullo stato dei linguaggi artistici contemporanei – è curata da Maria Federica Maestri per la parte installativa e da Francesco Pititto per la parte drammaturgica e visuale, con il live electronics di Andrea Azzali, in forte congiunzione con l’interpretazione di Valentina Barbarini. La struttura drammaturgica di GRIGIO PIOMBO stratifica porzioni originali dell’Eneide (dal settimo al dodicesimo Libro), frammenti di documenti storici degli anni di piombo, segmenti da Le 120 giornate di Sodoma di De Sade.

L’arrivo in Italia di Enea sembra segnare l’inizio di un epos tragico che permane costante nella storia italiana: una guerra senza eroi, una violenza senza soggetto, un’architettura umana muta e incapace di sentimento. Così, l’occupazione del Lazio da parte di Enea e la ribellione del giovane Turno disobbediente al nuovo ordine, si trasfigurano, in una traslazione metastorica, nella notte luttuosa degli anni Settanta.

La rinuncia alla pietà cancella il volto dei ‘fanciulli e delle fanciulle’ in armi, li priva del nome, degli affetti familiari, del futuro, perché la promessa di resurrezione – dopo il giudizio universale dello scontro con lo Stato – appare una retorica pietrificante più potente della pace quotidiana. Come la cerva ferita a morte da Ascanio sulle rive del Tevere, la generazione senza identità degli anni di piombo trafitta dalla delusione del revisionismo del dopo Resistenza, corre sfrenata alla lotta contro il potere.

Solo il corpo straziato di Pier Paolo Pasolini, come una principessa destinata al sacrificio, una lacrimosa Lavinia sporca del fango di quegli stessi lidi su cui la Storia è iniziata millenni fa, supera l’orrore dell’oblio e lascia con il suo gemito poetico e profetico, un eterno segno di pietà e bellezza.

Nell’installazione visiva una grande iconostasi ritrae corpi umani ridotti a torso scarnificato e mutilato, vecchi dèi ammutoliti davanti alla strage che sta per compiersi, e un trittico di giovani combattenti immolati sull’altare della lotta armata, roridi di frutti sanguigni. Nessuna cerimonia del ricordo, nessun padre da odiare, nessuna madre da desiderare, nessun passato e nessun futuro, solo un ‘al di qua’ insanguinato dalla retorica del conflitto, solo il presente anonimo, crudele e privo di pathos.

GRIGIO PIOMBO è una creazione progettata per una duplice possibilità di fruizione: performance (dal 2 al 5 novembre alle 20:30) e installazione video (dal 2 al 4 novembre dalle 17:30 alle 19:30).

Oltre alle esplorazioni drammaturgiche, il programma prevede per sabato 5 novembre, dalle 16:30 alle 19:30, il seminario PIER PAOLO PASOLINI_INFLUENZE E TENTACOLI, che vedrà in dialogo con il pubblico studiose e studiosi dell’opera plurale di Pasolini: lo studioso e direttore artistico di Teatri di Vita Bologna Stefano Casi per il teatro, il poeta e scrittore Andrea Gibellini per la poesia, la ricercatrice in comparatistica e scienze religiose Cristina Frescura per la dimensione teologica e la docente universitaria Sara Martin per il cinema"

Per info e prenotazioni: 0521 270141 

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