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LA SIRENA

Luca Zingaretti legge
LA SIRENA
dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
drammaturgia Luca Zingaretti
musiche di Germano Mazzocchetti
eseguite in scena da Fabio Ceccarelli
produzione Zocotoco srl

"Nonostante Giuseppe Tomasi di Lampedusa sia noto soprattutto per Il Gattopardo, se si osserva la pur ridotta opera letteraria dell’autore, non si può far a meno di annoverare tra i suoi capolavori anche quel piccolo gioiello che è Lighea, pubblicato postumo nel 1961.
Nel tardo autunno del 1938 due uomini si incontrano in un caffè di una Torino a entrambi estranea. Paolo Corbèra è nato a Palermo, giovane laureato in Giurisprudenza, lavora come redattore de “La Stampa”. Rosario La Ciura è nato ad Aci Castello, ha settantacinque anni, ed oltre ad essere senatore, è il più illustre ellenista del tempo. Il primo risiede in un modesto alloggio; deluso da avventure amorose di poco valore, si trova «in piena crisi di misantropia». Il secondo vive in un vecchio palazzo malandato, è infagottato in un cappotto vecchio, legge senza tregua riviste straniere, fuma sigari toscani e sputa spesso.
Poco a poco entrano in una garbata e cordiale confidenza. Tra riflessioni erudite, dialoghi sagaci, battute cinicamente ironiche, i due trascorrono il tempo conversando di letteratura, di antichità, di vecchie e nuove abitudini di vita. Tra Nord e Sud emerge un mondo costruito sulla passione e l’estasi. Ai racconti iniziali delle avventure del giovane con «sgualdrinelle ammalate e squallide» si sostituisce, in modo tanto sinuoso quanto dirompente, l’amore giovanile del vecchio per una creatura dal sorriso che esprime «bestiale gioia di esistere, una quasi divina letizia», dal «profumo mai sentito, un odore magico di mare», dalla voce che pare un canto. Dalle pagine del racconto, pur ambientato nella fredda Torino, emerge con vigore la calda Sicilia: l’odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare, il profumo di rosmarino sui Nèbrodi, il gusto del miele di Melilli, le raffiche di profumo degli agrumeti; insomma, la poesia della terra siciliana, in cui - tra la carnalità del Presente e la spiritualità dell’Antichità - sembra palpitare quella melensa e liquorosa stasi del vivere che connota gran parte dei paesaggi e degli uomini.
Di tutte queste sensazioni si arricchisce lo spettacolo, di cui Luca Zingaretti non è solo interprete ma anche curatore della regia e dell’adattamento drammaturgico." (c.s.)
 
Per info e prenotazioni: 0522 637813 

 

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