FIABE DE BOSCO VIENNESE

(comunicato stampa)

"Debuttava il 9 gennaio 2014 Le fiabe del bosco viennese, primo titolo del progetto curato da Walter Le Moli che Fondazione Teatro Due dedicò al grande drammaturgo e autore austroungarico Ödön von Horváth. Il viaggio di "Teatro Due Classic" prosegue presentando per la prima volta il montaggio completo delle riprese dello spettacolo, entrambi a cura di Lucrezia Le Moli.

In streaming sul sito www.teatrodue.org da sabato 2 maggio alle ore 20:30 a martedì 5 maggio alle ore 24:00.

Note: con esplicito riferimento al valzer omonimo di Strauss, Horváth ha composto nel 1931 questa commedia popolare che gli valse il Premio Kleist: il dramma racconta le vicende di un popolino alle prese con ambigue relazioni famigliari, amorose e commerciali; protagonista è una giovane donna, Marianne, che manda in fumo il fidanzamento organizzatole dal padre, venditore di giocattoli, con Oskar, macellaio, perché innamoratasi di un damerino di nome Alfred, uno scommettitore perdigiorno che non ha intenzioni molto serie nei suoi confronti. Un errore che le costerà caro e che la vedrà trascinata nella vergogna e nella miseria. Sottratta l’ironia che vela tutto il testo e lasciate sullo sfondo le aggrovigliate vicende da operetta, Fiabe del bosco viennese rivela la sua natura duramente politica e denuncia con sarcasmo e cinismo le debolezze e i vizi dei piccoli borghesi dell’epoca. Con la leggerezza e la vivacità che contraddistinguono la moda musicale e teatrale dei primi ’900, Horváth mette in scena una sorta di “espressionismo fantastico”, con cui demistifica il suo tempo e in cui i protagonisti sembrano figure sbalzate fuori dalla Storia, senza più alcun punto di riferimento etico o morale, sagome pittoriche dai tratti marcati, estratte dallo sfondo del quadro in cui erano state ritratte.

“Nulla quanto la stupidità dà il senso dell’infinito” recita un epigramma del testo, riassumendo l’agrodolce vicenda di Marianne e dei suoi compagni di sventure, tutti affannati in una tragicomica rincorsa del fato, un destino che porta in seno tutti i presupporti del nazional-socialismo incipiente."

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