L'intervista

Le interviste a protagonisti della scena parmigiana (e non solo) a cura di Francesca Ferrari, giornalista e critico teatrale.

FRANCA TRAGNI:"LA MIA TECLA APRE "SUL NAVIGLIO"

Sarà l’inossidabile e stravagante Tecla Sozzi, personaggio esemplare per umanità e bizzarria che Franca Tragni incarna da oltre 20 anni, la protagonista assoluta nella serata di apertura di “Sul Naviglio”, lunedì 17 giugno, alle 21,15. Giunta alla seconda edizione, la rassegna di racconti, teatro, danza, musica e poesia realizzata dall’associazione L.O.F.T. (Libera Organizzazione di Forme Teatrali) e il Comune di Parma, con il sostegno di Fondazione Cariparma, si preannuncia molto variegata nelle proposte. L’inaugurazione spettava, però, di diritto a una figura tra le più care al pubblico parmigiano, che Franca Tragni racconterà in “Storia di Tecla”, per la regia di Carlo Ferrari.

Sig.ra Tragni, lei è tra i fondatori di L.O.F.T. e fra gli ideatori della rassegna. Quale impronta avrà l’edizione 2019? “Quest’anno abbiamo aperto a tante produzioni esterne al gruppo di artisti che compongono l’associazione. Nel 2018 volevamo capire che direzione prendere e abbiamo offerto al pubblico il nostro repertorio. Quest’estate la rassegna sarà più ricca e contiamo di ripetere la stessa magia del giugno scorso, rivitalizzando culturalmente il quartiere sul Naviglio”

Per chi ancora non conoscesse Tecla, come descriverebbe la sua storia in poche battute? “E’ un personaggio poliedrico e sorprendente, che fa ridere e piangere allo stesso tempo, e che si rinnova continuamente. Ora è diventata addirittura social e su instagram ha aperto un suo profilo personale @teclasozzi. Seguitela!”

Dopo tanti anni che calca il palcoscenico, cosa ha compreso Tecla del pubblico che l’ha seguita? “Che gli spettatori non cessano d’identificarsi in lei, perché essa racchiude il disagio del mondo, ma sorride dei problemi. E poi piace ai bambini e agli adulti. Anche se non piace a tutti, perché chi la conosce solo sommariamente pensa sia un personaggio rozzo. In realtà ha una sua profondità”

Lei è molto impegnata nella difesa dei diritti femminili. Cos’ha da dire una donna come Tecla alle donne di oggi? “Di essere coraggiose, di essere se stesse. Tecla insegna la libertà di non sentirsi giudicati, l’indipendenza assoluta. E poi non ha paura di dire ciò che pensa”

Tecla è una maschera che si identifica con la sua fisicità. La farebbe mai interpretare ad altri? “No, non riesco nemmeno ad immaginarlo. Anni fa trovai su youtube il video di un’attrice che rappresentava un personaggio molto simile. Mi turbò tantissimo. Tecla resterà sempre con me. E’ una parte di me”

Tra i suoi prossimi lavori ce n’è uno che riguarda il Festival della Parola di Parma. Di che si tratta? “Un bel progetto di scrittura creativa realizzato con i carcerati. Nella serata del 22 giugno, alla Pergola della Corale Verdi, leggerò dei loro scritti molto speciali”

(ingresso gratuito, con libera offerta)  

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