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ARENA SHAKESPEARE 2019 - DAL 25 GIUGNO AL 26 LUGLIO

“Non è esatto parlare di stagione estiva, quando ci riferiamo al programma dell’Arena Shakespeare; questo perché l’attività teatrale e culturale di Teatro Due non conosce sosta, in realtà: è un continuum di spettacoli e iniziative che proseguono, di fatto, l’intensissimo lavoro svolto da ottobre a maggio”. Le parole del Presidente di Fondazione Teatro Due, Oberdan Forlenza, hanno ben descritto, in apertura della conferenza stampa tenutasi martedì 21 maggio in Comune, alla presenza dei protagonisti istituzionali ed artistici, e dedicata al cartellone dell’Agorà di viale Basetti, l’impegno creativo e organizzativo costantemente profuso da questa importante realtà culturale. Un teatro sempre aperto che, come ha evidenziato l’Assessore Ines Seletti, è “quanto una Capitale della Cultura deve saper offrire ai suoi cittadini, per esercitare una vera funzione civile e connettiva, sempre in ascolto delle istanze del presente”.

Anche in questo terzo anno di programmazione, realizzato da Fondazione Teatro Due e Comune di Parma, con il sostegno di Fondazione Monteparma e Fondazione Cariparma, l’Arena Shakespeare coniugherà, nel periodo dal 25 giugno al 26 luglio 2019, diverse proposte artistiche, di altissima qualità, tra nuove produzioni, ospitalità e grandi interpreti nazionali e internazionali.

Dal teatro classico del “Prometeo Incatenato” di Eschilo, che debutterà, prodotto da Fondazione Teatro Due, in prima assoluta il 26 giugno per la regia di Fulvio Pepe, e dove “si lavorerà per restituire la figura mitologica al gioco drammaturgico, riscoprendone al tempo stesso la sua forza fondativa”, come ha dichiarato il regista stesso; ma anche l’“Antigone” di Sofocle, produzione di ATIR Teatro Ringhiera, in scena il 18 luglio, che il regista Gigi Dall’Aglio, in un interessante intervento in finale di conferenza, ha presentato come una “tragedia sul confronto e il dialogo, tra sofismo e razionalismo, che perde il suo carattere prettamente religioso, rituale, e si fa più rigorosa ma anche più umana”.

Non mancheranno, poi, incontri di approfondimento (con l’ellenista francese Pierre Judet De la Combe e con Massimo Cacciari) e appuntamenti prestigiosi di teatro musicale, danza, concerti e proiezioni cinematografiche. Un omaggio particolare verrà riservato al lavoro di Maguy Marin, danzatrice e coreografa che ha segnato la storia delle arti dal vivo. A Parma l’artista presenterà la sua creazione più celebre “May B” (il 10 luglio) e il nuovo film a lei dedicato “Maguy Marin- L’Urgence d’Agir” (l’11 luglio), profonda riflessione sul corpo e sulla crescita individuale e collettiva. E’ proprio la Direttrice di Fondazione Teatro Due, Paola Donati, a ribadire l’importanza dell’”azione”, sul piano culturale, sociale e politico, come simbolicamente suggerita dal titolo dell’opera filmica sulla Marin e come avvalorata dalle parole lette a ricordare parte del percorso attivo, costante ed entusiasta intrapreso da Teatro Due fin dalla sua origine, ai tempi del Collettivo.

In nome di “quella vivacità culturale che si rispecchia in una vivacità di dialogo, e che costituisce un fondamento per la coesione della comunità tutta”, quale ha sottolineato Luigi Amore, Direttore di Fondazione Cariparma, andrà in scena, il 16 luglio, il “Mistero Buffo” di Fo, interpretato e rivisitato dall’attore Ugo Dighero, mentre il 4 luglio sarà la volta del cantautore e critico musicale Morgan in un concerto per solo pianoforte, in cui ripercorrerà i suoi successi e quelli dei suoi miti musicali, quali David Bowie, Pink Floyd, De Andrè e tanti altri. Proposte che sottolineano, ancora una volta, la volontà di creare o rinsaldare forti connessioni anche con le giovani generazioni, “elemento di distinzione nell’attività di Teatro Due” ha dichiarato Luca Trentadue di Fondazione Monteparma “che ha sempre lavorato in questa direzione di apertura”.

Si conferma, inoltre, la collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini, che proseguirà anche nella prossima stagione invernale, e che il 25 e 26 luglio porterà all’Arena Shakespeare un’attesa nuova coproduzione con il Festival della Valle D’Itria, il “Coscoletto o il Lazzarone”, opera buffa di Offenbach, mai rappresentata in Italia e con una nuova traduzione ritmica firmata da Sandro Cappelletto e Mario Desiati. Dalle parole di Alberto Triola, Sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini e Direttore Artistico del Festival della Valle d’Itria la viva soddisfazione per questo evento: “Non possiamo che essere felici. A 200 anni dalla nascita di Offenbach, presenteremo in prima nazionale quest’opera, ambientata a Napoli, che avrà un linguaggio più contemporaneo. Inoltre, verrà diretta e interpretata dalla voce recitante di un attore di straordinario talento, Arturo Cirillo”.

Un programma ricco di proposte, generi, atmosfere, linguaggi e suggestioni, in uno spazio all’aperto in cui interrogare i classici dell’antichità, e non solo.

Per info e prenotazioni: www.teatrodue.org

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