PARADISO

di Babilonia Teatri

con Enrico Castellani, Daniele Balocchi, Amer Ben Henia, Joice Dogbe, Josephine Ogechi Eiddhom

produzione Babilonia Teatri, La Piccionaia

 

“Paradiso”, il nuovo spettacolo della compagnia Babilonia Teatri in scena sabato 1 dicembre alle ore 21.15 al Teatro di Ragazzola, è l'interrogarsi sul Paradiso perduto dell'infanzia, sulle vite gettate via che sfiorano quotidianamente l’umanità e che hanno i volti dei migranti, degli stranieri, del mondo affamato e violentato che bussa alle nostre porte e che escludiamo e fingiamo di non vedere perché accecati dal nostro benessere che si sta spegnando come una fiammella. “Paradiso” di Babilonia Teatri dà voce a tre ragazzi minorenni sottratti alle famiglie e dati in affido a una comunità, Amer Ben Henia, Joice Dogbe e Josephine Ogechi Eiddohm, in scena sono semplicemente Tunisia, Togo e Nigeria. Al loro fianco Enrico Castellani a fare da regista e da cantore di quelle vite e di quei corpi che pretendono attenzione, ma soprattutto rivogliono il loro Paradiso perduto. Se l'infanzia dovrebbe essere il momento in cui poter vivere la propria purezza, prima di sporcarsi e corrompersi, “Paradiso” racconta di chi non ha avuto la possibilità di vivere la propria purezza perchè qualcuno di molto vicino non gliel'ha permesso. E che ora reclama, con rabbia e con durezza, con il canto, il ballo e la poesia, tutto quanto gli spettava. Lo spettacolo assolve pienamente alla funzione del teatro di permettere il confronto/incontro che porta al cambiamento e alla conoscenza, oltre che ad allenare la coscienza collettiva, intorpidita dall'individualismo e dal narcisismo. “Paradiso” si interroga e indaga le possibilità di abitare la scena attraverso mondi, corpi, voci e vissuti non conformi che possano rappresentare e raccontare un tempo, il nostro, che sfugge a qualsiasi tipo di definizione e a qualsiasi pretesa di classificazione con grande efficacia, sia da un punto di vista etico che da un punto di vista estetico. Il Paradiso è anche il luogo per antonomasia della musica. Luogo celestiale dove la musica e il canto accompagnano Dante lungo tutto il suo cammino. Da qui l'idea della musica dal vivo nello spettacolo, musica non come sfondo né atmosfera, ma come drammaturgia, eseguita da Marco Sciammarella, Claudio Damiano e Carlo Pensa di Allegro Moderato a fare da scenario a questo spettacolo fatto di nulla eppure così pieno di pathos, di passione e di verità. Un grande e commovente esempio di umanesimo, non solo teatrale." (c.s.) 

Per info e prenotazioni: 339 5612798

 

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