"Un sottile gioco, tipico della cultura secentesca inglese, di spiazzamento costante del senso, di continuo straniamento delle parole che produce umorismo e, a un tempo, dubbio. Molto rumore per nulla è un testo molto complesso con uno strano rovesciamento di equilibri. I conflitti di sesso, genere, classe e potere fanno sì che la commedia, come sempre in Shakespeare, altro non sia che una tragedia evitata.
Il motore scatenante del ridere è l’amore, e l’affannarsi umano intorno a questioni, se vogliamo, di poco conto; un gioco teatrale per gli attori e per gli spettatori (quest’ultimi spesso più al corrente, al contrario dei protagonisti, del susseguirsi degli eventi in base ad illusioni e mistificazioni della realtà) all’insegna di leggerezza e ritmo che mantengono ben salda la struttura teatrale di una storia fatta di intrighi e complotti come nelle migliori commedie musicali hollywoodiane.
Siamo infatti in un ipotetico 1945, tra bandiere e coccarde americane: il principe Don Pedro, di ritorno dalla guerra, ferma il suo esercito a Messina ospitato dal governatore della città Leonato. Con lui arrivano i nobili amici Benedetto e Claudio e suo fratello Don Juan il quale, dopo essere stato condannato per aver ordito trame contro il suo regno, non aspetta altro che di vendicarsi. Nella villa di Leonato è ospitata anche Beatrice, nipote del governatore. Dallo spirito focoso, la mente brillante e la lingua pungente, Beatrice ha solo una persona al suo pari in quanto a testardaggine, facilità di parola e odio per l’altrui sesso: Benedetto. Da tempo i due non perdono occasione di incrociare duelli dialettici pieni di wit, mirati a ferire più che uccidere…
Molto rumore per nulla è un’opera tra le più rappresentate della produzione del Bardo, così famosa che a Vienna le musiche per lo spettacolo furono commissionate a un compositore di cui Mahler disse “è un genio musicale”: Erich Wolfgang Korngold, uno dei più eclettici protagonisti della musica del primo Novecento. Tardoromantico, compositore di colonne sonore per il cinema di Hollywood e vincitore di due premi Oscar, Korngold ha scritto per la commedia una musica che rispetta totalmente le esigenze drammaturgiche del testo e allo stesso tempo arricchisce la tessitura ritmica e armonica di Much ado about nothing, a partire dalla Ouverture di memoria mendelssohniana fino alle composizioni per la scena del ballo in maschera e per le songs. Una incidental music che si mescola alle situazioni esilaranti e agli intrecci della vicenda in una sinergia tra parola scenica e musica che di Shakespeare ha l’anima e la struttura." (c.s.)
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